Mi rivolgo all’associazione “icoraggiosionlus “ con la
speranza che la problematica che vado ad affrontare sia fatta propria e portata
nelle sedi opportune. Il nostro centro storico, da diversi anni e per svariati
motivi che non sto qui a elencare, ha perso la sua naturale funzione
residenziale e si è lentamente svuotato. Questo fenomeno ha prodotto, nel
tempo, un progressivo degrado del costruito che ha portato, negli ultimi anni, alla
chiusura di numerose stradine, minacciate dal pericolo di crollo dei fabbricati.
L’impegno di più Amministrazioni Comunali
sulla problematica del centro storico di Guardia Sanframondi ha prodotto
numerosi interventi pubblici e soprattutto l’approvazione del Programma
Integrato di Riqualificazione Urbanistica, edilizia e Ambientale, approvato con
delibera regionale n. 312 del 22 febbraio 2008. Il programma Integrato di
Guardia, persegue gli obiettivi della riqualificazione, del recupero e del
riuso funzionale del tessuto edilizio attraverso interventi pubblici e privati.
E’ dotato di una normativa, che disciplina l’attività urbanistica e le modalità
esecutive degli interventi edilizi, urbani e ambientali, mirata alla
conservazione dei caratteri costitutivi e identificativi del patrimonio
edilizio esistente e alla regolamentazione della materia delle tecniche
esecutive, delle tecnologie e dei materiali da costruzione impiegabili. Il P.I.
contiene, inoltre, anche una scheda cromatica per la tinteggiatura delle
facciate. Nelle previsioni del programma l’intervento pubblico rappresentava la
parte di più facile realizzazione mentre quello privato era la vera e propria incognita
del progetto. Così è stato, diversi interventi pubblici si sono o si stanno
realizzando ma il privato è stato il grande assente. Ultimamente, però, qualcosa
si è mosso grazie all’arrivo nella nostra comunità di diversi stranieri
(americani, canadesi, ecc.) venuti ad acquistare fabbricati nel nostro centro
storico. Inizialmente sono stati
acquistati fabbricati che richiedevano solo piccoli interventi di manutenzione
(tinteggiature interne, sistemazioni di bagni, ecc.), mentre ultimamente, non
essendoci più disponibilità di locali già pronti per essere abitati
immediatamente, l’attenzione è rivolta anche a fabbricati che necessitano di
manutenzione ordinaria e straordinaria. Gli interventi che si andranno a fare
interesseranno, quindi, le facciate e le coperture nonché le strutture dei
fabbricati con il pericolo che se i lavori saranno realizzati senza controlli
inevitabilmente ci saranno abusi di ogni sorta che modificheranno i caratteri
distintivi del centro storico. Per la verità, e questo mi ha spinto ha scrivere
queste righe, il fenomeno è già in atto. Basta fare un giro per notare
installazioni sui fronti degli edifici di qualsivoglia apparecchiatura
impiantistica (caldaie, condizionatori, tubazioni, antenne) o comunque di
elementi impattanti rispetto al carattere architettonico dell’edificio (nuove
aperture di porte e finestre, smantellamento di coperture sostituite da
terrazzi, tettoie, realizzazioni di bagni su balconi, sostituzione di elementi
originari). Tutto questo avviene senza nessun controllo da parte degli organi
preposti e addirittura in assenza di titoli edilizi autorizzativi (S.C.I.A. –
D.I.A.- P.D.C. – Art. 6) in spregio a quanto contenuto nella normativa del
Programma Integrato. Si corra
immediatamente ai ripari per evitare che il centro storico diventi il terreno
di nessuno e si mettano in atto quelle misure (dalla divulgazione della
normativa ai controlli) capaci di impedire la perpetrazione di abusi che
rovinerebbero uno dei centri più belli della provincia di Benevento.
La memoria storica di
questa comunità esige rispetto.
Grazie per un vostro eventuale impegno
Gianni Falato