"Ha destato scalpore la denuncia a Le Iene di un
dipendente del Senato sull'azione di lobby in questo Parlamento. Non è
difficile vedere il filo rosso che, in maniera legale, ma deleteria per
il Paese, unisce politica e gioco d'azzardo. L'11 febbraio 2013, al
Senato, Matteo Iori presidente del CONAGGA, che lotta contro questa
patologia, ne denuciava gli intrecci. Lo stesso Iori il 7 maggio
commentava in Rete: "Ben sette ministri
(compreso il primo ministro (Enrico Letta, ndr) fanno parte di una
fondazione che si chiama VeDrò finanziata anche da due multinazionali,
Lottomatica e Sisal, Letta ricevette 15 mila euro di contributo da
Porsia, titolare della Hbg, una delle più grandi aziende del gioco
d'azzardo. Il nuovo Ministro Bray è anche direttore della rivista
Italianieuropei, già sostenuta da importanti contratti pubblicitari con
le industrie del gioco d’azzardo. Nel nuovo governo a chi andrà la
delega ai giochi d’azzardo? Sarà forse casualmente scelto il nuovo
sottosegretario Alberto Giorgetti? Giorgetti non sarebbe nuovo alla
delega ai giochi, la tenne per anni sotto il governo Berlusconi, con
grande piacere dell’industria del gioco." conclude Iori. Dal
dossier del Conagga e inchieste giornalistiche si apprende che Snai ha
finanziato regolarmente: Gianni Alemanno, Margherita, UDC, DS, MPA e
Gianni Cupèrlo Pd. Compaiono ex politici e loro parenti entrati nel
business. Cito rapidamente: Augusto Fantozzi, presidente SISAL,
Vincenzo Scotti, che lanciò "Formula Bingo" insieme a Luciano
Consoli, uomo di fiducia di D’Alema. Francesco Tolotti - dell’Ulivo -
che con Nannicini, Vannucci, Salerno e Gioacchino Alfano, nel 2007
riuscì a far modificare il Testo Unico che regola le slot machine.
Ricordiamo l'onorevole Laboccetta. E poi Massimo Ponzellini e Antonio
Cannalire, proprietario della Jackpot Game che a Milano gestiva sale da
gioco d’azzardo insieme alla Finanziaria Cinema, di proprietà di Marco
Jacopo Dell’Utri, figlio di Marcello Dell’Utri. Si ricorda, il governo
Berlusconi che liberalizzò i giochi d’azzardo on-line. Casualmente, ma
solo casualmente, qualche giorno prima la Mondadori acquisì il
controllo del 70% di Glaming, che opera nel gioco d’azzardo on-line. Non
possiamo omettere Pellegrino Mastella, figlio di Clemente Mastella, che
attraverso SGAI e Betting 2000 dei fratelli Renato e Massimo Grasso
avviò altre aziende di gioco, fra queste King Slot e Wozzup, poi
indagate per gravissimi reati. Distinti colleghi, sono certo che la
stragrande maggioranza di voi non ha alcun legame di lobby e condivide
l'urgenza di una stretta normativa contro slot machines e giochi online
che lucrano su gravissimi danni per cittadini, famiglie, e per i loro
figli. Il Movimento 5 Stelle attende dal Governo, nei fatti, la
coerenza di cui oggi è politicamente legittimo dubitare".
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