Dopo gli ennesimi danni provocati da due ore di pioggia battente sul nostro territorio e in presenza, di un bilancio, fatto di strade interpoderali sconvolte, passaggi e argini crollati, torrenti straripati e campagne deturpate dall’acqua … ci saremmo aspettati che oltre ad invocare la generica dizione ‘calamità naturale’ ci si mobilitasse per intercettare finanziamenti che potessero risolvere definitivamente e progressivamente lo stato della viabilità interna e la praticabilità di tutti gli accorgimenti che sono alla base di una buona organizzazione territoriale. Bisognerebbe attingere adeguatamente dai fondi europei e nazionali. Così facendo si risponderebbe all’esigenza di manutenzionare e porre in sicurezza il territorio e i cittadini che lo abitano, salvaguardare il paesaggio e le attività agricole.
Invece ci rifugiamo, ancora una volta, dietro le generiche richieste prodotte da singoli cittadini (con documentazione fotografica) per la dimostrazione di danni subiti e la possibile ennesima spartizione del contentino nazionale, regionale o provinciale.
Tutto rimarrà come prima aspettando le prossime due ore di pioggia.
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