La nascita del Circolo del Partito Democratico a Guardia Sanframondi, qualche mese fa, chiudeva finalmente la lunga e travagliata fase, durata oltre due anni, del passaggio dai DS-Margherita al P.D.
Un lungo periodo senza una struttura organizzata finiva e se ne apriva un altro che almeno sulla carta doveva essere il punto da cui partire per avere una struttura di partito adatta ad affrontare i temi della politica in generale e le tante problematiche che interessano la nostra comunità. A tal fine si pensò di dotare il circolo di organismi “snelli ed efficienti” con un coordinamento composto di 20 persone più una quindicina di membri di diritto (consiglieri comunali e provinciali, assessori, componenti dei vecchi organismi dirigenti provinciali, regionali e nazionali, ecc.), con il gravoso compito di riorganizzare il partito e recuperare lo spirito delle primarie che portarono milioni di cittadini italiani alla più grande partecipazione popolare democratica della nascita di un partito. Il nuovo partito, così organizzato, avrebbe dovuto dispiegare le ali e finalmente cominciare a volare. Così non è stato. Questo partito si sta avvicinando a quello che può essere definito l’appuntamento cruciale della sua breve vita. Il congresso dell’ 11 ottobre prossimo sarà un congresso che definirà i connotati di questo partito e la politica che farà nei prossimi anni (alleanze politiche, strategie, ecc.). C’è chi dice che da questo appuntamento potrebbero uscire addirittura due partiti distinti e separati. L’importanza di tale avvenimento, quindi, giustifica la necessità di favorire la massima partecipazione degli iscritti e simpatizzanti nella discussione sulle tesi congressuali, attraverso incontri e discussioni che posizionino il circolo a favore di una tesi o di un’altra. Ad oggi il circolo del P.D. di Guardia Sanframondi sembra non avvertire l’importanza del momento tant’è che non si hanno notizie di iniziative in merito, nè presenti e né future. Sembra che il congresso non rientri tra le priorità del momento, meglio andare al mare e al ritorno trovare le cose già fatte e definite. In effetti anche se gli iscritti non sono coinvolti, le scelte sembrano già fatte. Come si legge dai giornali alcuni esponenti del coordinamento del circolo locale si sono già posizionati, in quanto nominati quali componenti in commissioni di garanzia di Bersani e di Franceschini. Da ciò si evince che la scelta di una tesi rispetto ad un’altra si farà a livello personale senza coinvolgere il circolo nella discussione. A cose già fatte si chiederà di ratificare le loro scelte.
Alla faccia della partecipazione. Se le scelte si faranno in questo modo anche il P.D. seconda versione sarà inevitabilmente destinato a fallire.
Un iscritto al P.D. Gianni Falato
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