lunedì 11 luglio 2011

La vera emergenza ambientale

Comunicato de Icoraggiosi 11 luglio 2011
Ultimamente Il tema delle energie rinnovabili e in particolare l’opportunità o meno dell’installazione di pale eoliche sui nostri monti, per produrre energia, ha messo in agitazione i sindaci delle nostre zone al punto di organizzare un convegno per spiegare l’eventuale scempio che si realizzerebbe a scapito del nostro territorio. Al tavolo si sono accomodati il sindaco di Guardia Sanframondi (capofila di questo movimento no-pale eoliche e a sostegno della valorizzazione del nostro paesaggio), di Cerreto Sannita, di San Lorenzo Maggiore, di Castelvenere e di San Lupo, nonché il presidente della Provincia di Benevento e il Presidente della Commissione Ambiente della Regione Campania. Tutti accomunati dalla preoccupazione per le conseguenze che le pale eoliche provocherebbero e pronti a qualsiasi iniziativa pur di evitare questa sciagura e difendere la bellezza delle nostre colline. Tutto giusto e sacrosanto per chi crede che le pale eoliche siano un danno per l’ambiente e per chi si erge a difesa della bellezza dei nostri territori. Abbiamo bisogno di amministratori che credano nelle potenzialità di sviluppo dei nostri territori e pronti alla salvaguardia ambientale dei nostri paesaggi. Questo fa pensare, che con amministratori così attenti, il nostro territorio sia un’isola felice dove si è evitata qualunque devastazione ambientale. A una riflessione più profonda notiamo che alle parole non seguono i fatti. Un esempio per tutti è lo scempio che è stato perpetrato negli anni passati con la costruzione della cosiddetta “Bretella” che doveva portare sviluppo e che invece a distanza di circa trent’anni non solo non è ancora terminata, ma per il tratto realizzato, non ci sono né ultimazione dei lavori, né collaudi. Il tratto realizzato, però, è dotato di tutte le segnaletiche stradali di rito. Il manto stradale invece è impercorribile e la bretella termina il percorso di fronte ad un enorme tubo dell’acquedotto che occupa metà della sua carreggiata e non si sa chi lo debba rimuovere tra impresa appaltatrice e Azienda Alto Calore. Inoltre molti tratti sono diventati delle vere e proprie discariche abusive e altri sono perennemente allagati e pieni di fango. Infine dulcis in fundo gli espropri a distanza di tanti anni non sono ancora stati pagati ai coltivatori, privati dei migliori terreni collinari per la produzione di vini di alta qualità. Stranamente la bretella però tutti i giorni è percorsa da moltissimi cittadini, molti dei quali incappano in incidenti anche seri, senza che nessuno si preoccupi della sua elevata pericolosità. La strada, però, è dotata di generici quanto invisibili segnali di “strada chiusa al traffico” che avvisa quindi i cittadini che il percorrerla è a proprio rischio e pericolo. E’ strano che amministratori così attenti alla difesa dell’integrità ambientale del nostro territorio siano pronti a mettersi di traverso per l’installazione d’impianti eolici e non facciano niente per risolvere invece quella che è diventata una vera emergenza ambientale. I nostri sindaci invece di organizzare convegni e far finta di non volere le pale eoliche, ci sono amministratori che non vedono l’ora che gli impianti si realizzino e chi invece li vuole evitare perché ricadono su terreni di proprietà, s’impegnino affinché gli espropri siano pagati ai diretti interessati e la strada sia ultimata e collaudata. Non basta chiudere la strada con un cartello sfuggendo alle proprie responsabilità. Se non si è in grado di risolvere il problema si abbia almeno il coraggio di chiudere la strada come si deve, con elementi che non ne consentano l’accesso, senza aspettare prima che ci scappi il morto.
La Bretella è la vera devastazione del nostro territorio.

Nessun commento:

Posta un commento