Riceviamo e pubblichiamo
Leggo da “ Il Sannio Quotidiano” del 14 Settembre 2013 l’articolo in settima
pagina “ Arturo Verrillo entra nel PD”: un condensato significativo di cosa è
il PD sannita (solo?) oggi.
“Trattativa chiusa in mattina con un incontro
conclusosi intorno a mezzogiorno nella sede del PD a corso Garibaldi. Arturo
Verrillo, ex consigliere provinciale (di opposizione) e capogruppo
dell’opposizione a S. Nicola Manfredi, è un nuovo esponente del PD sannita”.
Dichiarazione nello stesso articolo di Iesce ,
esponente del PD sannita: “ Si tratta di
un buon colpo politico poiché i Democratici avevano a S. Nicola Manfredi una
specie di vuoto politico”
Ancora l’articolo: “ Dopo qualche anno da battitore libero Arturo Verrillo è di nuovo uomo
di partito con tanto di rapida iscrizione alla corrente Areadem”.
Non interessa delineare qui la figura politica di
Arturo Verrillo, che lo stesso articolo
definisce eufemisticamente “battitore libero”, avendo militato in Forza Italia, Popolo delle
Libertà, Api, ma le dinamiche politiche di un partito, il PD, che ha fatto
della condivisioni di ideali sociali, politici e civili il suo atto di nascita,
il suo tratto distintivo.
La condizione attuale del PD sannita è quanto di più
lontano ci possa essere da tali premesse: non ci si iscrive a questo partito
perché si condividono ideali e politiche, ma se ne contratta l’ingresso e, come
in tutte le trattative, si dà e si
riceve qualcosa in cambio. Questo partito si va, dunque, sempre più configurando
come una sommatoria di pacchetti di voto, di interessi convergenti, di logiche
di potere e di gestione partigiana delle risorse, senza nessun radicamento
nelle coscienze, nelle sensibilità ideali e nelle visioni politiche dei
cittadini
Sintomatica di tali difficoltà è la dichiarazione di
Iesce che confessa, voce dal sen fuggita, che il PD in quella località
aveva un
“vuoto politico” e questo giustifica, ecco l’aspetto aberrante della
faccenda, la nuova “acquisizione”: non
si coinvolgono i cittadini in un progetto politico recependo le istanze che
arrivano dal “basso”, ma si attuano manovre da
“basso impero” acquisendo
pacchetti di voti da pagare con cariche, poltrone e altro.
I pacchetti di voto saranno, poi, offerti al “trionfatore” di turno a Roma, sempre in nome
di queste logiche: a Veltroni, Franceschini,
Bersani e….. al prossimo, chiunque esso
sia. Anche il furbetto Renzi, tutto ovvietà e calcolo, sarà ingabbiato in
queste dinamiche; rinnovamento puramente estetico con poltrona per lui e i suoi
consiglieri economico- finanziari in cambio del mantenimento delle modalità gestionali del partito e dei
referenti territoriali.
Fa ancora meraviglia il vistoso calo di iscritti e
di voti!?
La brutalità del potere non risiede tanto nella repressione delle
libertà individuali ( questa ne è una conseguenza), quanto
nell’abissale scarto tra ideali professati e l’esercizio reale del potere stesso.
Angelo Mancini
Ecco spiegato perchè si chiudono le sezioni dove si può incappare in qualcuno che chiede delle spiegazioni su taluni operati... su talune decisioni...su taluni comportamenti....
RispondiEliminaNon è meglio avere intorno una massa di non pensanti che mansuetamente e supinamente accettano tutto quello che propone e dispone il satripo che procura le tessere fasulle che fà contare poi nelle sedi opportune e dietro a tutte le porte locali e nazionali.
Tutto in quota PD... per parenti stretti e per gli amici degli amici.E' il fesso vota.
Ciao ai pochi coraggiosi.
micio53
Che dire, poi, dell'avvilente telenovela degli autosospesi? Costoro considerano il PD come delle porte girevoli, dove si entra quando si annusa convenienza e ci si autosospende ai primi dinieghi. La colpa maggiore, però, non è di queste anime "belle e pure", ma del partito che, pur di accaparrarsi il pacchettino di voti, consente simili comportamenti politicamente e moralmente indecenti.
RispondiEliminaerrata - corrige :
RispondiEliminasatripo : satrapo
micio53