Sarkozy sarà tornato a casa sicuramente contento dai risultati della sua visita a Roma, in occasione del vertice italo-francese. La tecnologia nucleare francese, che da qualche tempo ha difficoltà a trovare nuovi mercati, specie nei paesi occidentali, e conosce difficoltà tecniche e finanziarie sempre crescenti nella costruzione proprio di una centrale di terza generazione in Finlandia, ha trovato l’Eldorado in Italia, con la commessa di ben quattro nuovi/vecchi impianti. Questa scelta, tutta politica, non conviene all'Italia. Una posizione non dettata da motivi ideologici, ma semplicemente da motivi pratici ed economici, infatti, perché impegnarci per più di venti miliardi di euro per una produzione di energia che nel complesso del fabbisogno italiano, non solo elettrico, potrà rappresentare al massimo neanche il 5% del totale ? I costi sono alti, i tempi lunghi e i benefici estremamente bassi. Non a caso in modo ben diverso si stanno muovendo altri paesi, a cominciare dagli Stati Uniti. Chi pagherà i costi finali di quest’operazione, che magari vedrà all'opera l'ennesima cordata italiana protetta e garantita dalla mano pubblica. Chi pagherà, temiamo siano i soliti contribuenti. Intanto a Parigi si stappa champagne.
mercoledì 25 febbraio 2009
Colpi di testa nucleari
mercoledì 18 febbraio 2009
Meglio ardere in un attimo che bruciare lentamente!
Speranze che si trasformeranno in delusione?
martedì 17 febbraio 2009
Mastellismo
sabato 14 febbraio 2009
Mastella candidato con il PDL
(Ansa) Torna in campo Clemente Mastella. Il leader dell'Udeur, Guardasigilli del governo Prodi che lasciò tra le polemiche il suo incarico dopo la richiesta di arresti domiciliari per la moglie Sandra, di fatto accelerando la conclusione della legislatura, correrà con il Pdl per Strasburgo. Dopo qualche abboccamento con l'Udc di Pier Ferdinando Casini nei mesi scorsi e dopo aver fatto sapere che si sarebbe presentato con chi gli avesse offerto ospitalità, il politico di Ceppaloni sigla un'intesa con il centrodestra che comprende anche l'uscita dell'Udeur dalle giunte di centrosinistra, a partire da quella della Campania. L'accordo è stato sottoscritto a Roma dai coordinatori regionali della Campania di Forza Italia e An, Nicola Cosentino e Mario Landolfi e dal segretario campano dell'Udeur Antonio Fantini e prevede di proseguire "anche dopo il voto di giugno, lungo un percorso fatto di programmi e scelte condivise". "Spero in una campagna elettorale senza veleni e cattiverie - fa sapere Mastella - senza cose come quelle successe contro di me nel recente passato dalle parti di Catanzaro". Ma alla notizia della sua candidatura, sono già scintille, in particolare con l'Idv. "Dini - attacca il partito di Di Pietro con Felice Belisario - lo candidarono subito. Mastella era indagato e non poterono mantenere la promessa alle politiche, ora con la candidatura alle europee l'accordo per le prossime amministrative è chiuso. |
martedì 10 febbraio 2009
L'unico media non controllato
Mai come in questo periodo Google è stato politicamente attivo, anche e forse soprattutto in Italia. Le minacce provenienti dalla politica e dal suo incauto approccio alla materia del Web hanno infatti consigliato un'entrata in campo diretta, senza mediazioni, lanciando per voce di Marco Pancini interventi pensati per sollevare questioni, suggerire direzioni, bocciare le soluzioni intraprese. L'ultimo intervento di Google Italia riguarda (anche e non solo) il famigerato art.50, quello con. cui il Senato ha emendato il pacchetto sicurezza introducendo una norma appositamente pensata per punire l'apologia di reato sul Web. «Che differenza c'è fra un quotidiano, un programma televisivo ed un sito Internet? Chi legge questo blog probabilmente ha ben chiara la risposta, eppure il dibattito intorno ai recenti progetti di legge che impattano la Rete sembra mettere in discussione le nostre convinzioni. Il tema ruota intorno al rapporto fra responsabilità e libertà di espressione».
«Quando compro un giornale, so in linea di principio che l'articolo che sto per leggere è stato scritto da un giornalista, approvato da un altro giornalista e scelto per la pubblicazione, allo stesso modo quando guardo la televisione i programmi sono il frutto di una scelta editoriale del canale. Su Internet non è sempre così semplice, lo scenario è diverso, questo non vuol dire che chi scrive qualcosa non sia responsabile delle sue affermazioni, tutto il contrario! Le leggi in vigore sono chiarissime su questo punto: chi produce un contenuto ne risponde completamente. Esistono comunque tutta una serie di figure come il blogger non professionista, chi fornisce la connessione, chi mette a disposizione una piattaforma telematica per ospitare i contenuti forniti dagli utenti, che non fanno lo stesso mestiere di chi gestisce la comunicazione sui media tradizionali. Ecco perché per questi soggetti andrebbero discusse regole diverse (non più o meno severe, ma diverse)».
Continua ancora il comunicato: «Non c'è dubbio che per chi non è un nativo digitale non è semplice comprendere immediatamente le dinamiche delle nuove tecnologie. Ma per questo è importante il dialogo fra Istituzioni, industria e società civile. Così ad esempio sui temi della pirateria digitale abbiamo dato la nostra disponibilità ad essere sentiti, e così hanno fatto altri importanti soggetti importanti come i consumatori. Un ulteriore esempio di questa tendenza o mancanza di dialogo fra il mondo della politica e quello della Rete è un articolo del decreto sicurezza in cui si prevede il filtraggio di tutti i siti internet (da Facebook all'ultimo Blog di giardinaggio) se ci sono concreti elementi che consentano di ritenere che qualcuno stia per compiere attività di apologia o di istigazione al reato in via telematica sulla rete Internet. Tutto questo non serve a combattere il crimine, perché basta segnalare un'attività illecita a qualunque Internet service provider perché questi la possa rimuovere: è già previsto dalla legge e dai contratti di tutti coloro che forniscono servizi online».
In conclusione, e qui sta il vero nocciolo del messaggio: «Questo serve a controllare la Rete e in quanto tale è pericoloso per la nostra libertà»
Fonte: Webnews