E' di ieri la notizia che Clemente Mastella e il suo partito l'Udeur hanno siglato un accordo per le prossime elezioni europee con il PDL, accordo che prevede anche una ridefinizione delle alleanze in provincia di benevento, in regione Campania e in tutte quelle realtà politiche dove l'Udeur si trova a governare con il centro-sinistra. La notizia in sè non ha prodotto nessuna sorpresa, era nell'aria dalla caduta del governo Prodi e le smentite dell'interessato hanno avuto il tempo tecnico di una successiva tornata elettorale. Tempo dovuto a noi elettori per farci dimenticare il voltafaccia politico dell'onorevole Mastella e i guai giudiziari suoi e della consorte .
Un'abile campagna autopromozionale ha cercato di far passare per vittime di un perverso potere giudiziario i nostri due coniugi , dediti con tutto l'amore cristiano e sociale per il prossimo a operare per il bene della nostra comunità sannita. Ma anche sul trono si consumano i pantaloni e l'onorevole Mastella mostra troppe toppe che in questi ultimi anni ha dovuto mettere per ricoprire il nulla politico che lo qualifica. E non gli fa onore nè gli rende ragione l'ostinato e protervio ripetere che anche gli altri partiti sono uguali al suo: parlano di programmi, chiedono poltrone, Il suo è solo un retrobottega politico e il suo disincanto è solo cinico opportunismo. Ma questo è il personaggio e questo è sempre stato : il pensare politico era del suo mentore De Mita, il sottobosco della politica gli era delegato.
Ben più importante è il mastellismo, quella concezione della cosa pubblica volta ai fini e alle esigenze del gruppo, dei familiari, dei famigli che in questi anni ha imperversato da noi. Una concezione non etica, non morale della politica che poi è la differenza che passa tra un partito politico a un gruppo di affari. Il mastellismo,con la sua cinica spregiudicatezza, vuole concincerci che la politica è preda dell'affarismo,ma questo è solo autoassolvimento delle proprie colpe e responsabilità. Un partito guarda agli affari in un ottica di sviluppo e di benessere complessivo, un gruppo di potere li guarda in una prospettiva di arricchimento personale. Non è quindi la gestione del potere l'aspetto degenerativo della politica, ma l'uso che se ne fa.
Lottiamo affinchè il mastellismo non vinca anche al di fuori dei confini che gli ha ritagliato l'onorevole Mastella e che la politica torni a dare prospettive positive alle generazioni presenti.
Angelo Mancini
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