domenica 26 aprile 2009

La via vecchia…

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Tiene banco in questi giorni nella nostra provincia e nel PD il caso Abbate, sulla candidatura di un sannita alle prossime elezioni europee. Abbiamo assistito alla sua esclusione dalle liste, alla reazione vivace della segreteria provinciale del PD sannita, alla versione della segreteria regionale e ad un fiorire di dietrologie sulla decisione presa. Fioccano le più disparate ricostruzioni della vicenda e come sempre avviene il polverone serve solo a nascondere a tutti la verità . Anche noi siamo immersi in questa nube, ma, piuttosto di ricercare la "verità" dell'accaduto, proviamo a ricercare una via d'uscita, una strada nuova lontana dal polverone che interessa solo ai protagonisti, a chi ha battuto i piedi credendo di averla vinta.

E' il metodo che va cambiato! La politica del PD sannita è esclusivamente incentrata su alcune figure, lobby, del capoluogo, altro che Pomigliano come ci accusa il centro-destra. Ai "provinciali" come noi spetta solo il notarile compito di avallare tali scelte. Altro che condivisione, gestione dal basso ( del basso) e democratica del partito! La segreteria ha avocato a se ogni scelta e ogni decisione e tutto ruota sul concetto di interscambiabilità dei ruoli e dei soggetti ad essa collegati . Altro che partito aperto al nuovo e a nuovi soggetti! Si è assistito alla più rigida e ferrea chiusura del vecchio, una testuggine politica che sta disorientando tutti coloro che avevano creduto alla bontà del nuovo soggetto politico. Si registra una forte delusione tra coloro che hanno aderito e/o votato PD, ma sembra che i nostri responsabili di ciò non abbiano sentore o che, più semplicemente non se ne curino, fino alla prova contraria rappresentato dal dato elettorale imminente.Ma si sa, le sconfitte hanno sempre tanti padri! Farla franca, come per il passato, non dovrebbe risultare difficile a chi ha vissuto altre sconfitte ed è rimasto sempre in sella.

Nel nostro piccolo, noi che siamo e ci sentiamo ancora comunità , con i suoi legami di sangue e di amicizia , cerchiamo di non ripetere e di non ricalcare questa logica di parte, puramente numerica, di lobby o di appartenenza, e apriamoci a un nuovo modo di intendere e espletare la funzione pubblica. Un modo credibile non solo per chi da anni calca la scena politica paesana, perchè questo tipo di novità non fa più presa su nessuno, ma soprattutto per i tanti concittadini che aspettano e vogliono un cambiamento sostanziale per il nostro paese. Lasciare la via vecchia, è vero, è pericoloso, ma , a volte è necessario!  Angelo Mancini

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