venerdì 7 agosto 2009

Le specificità locali

2° bozzetto concorso 1982

E’ una vecchia storia che sentiamo ripetere da tempo, una strada mai convintamente praticata, e che oggi avvertiamo come ultima possibilità per  uscire dall’immobilismo che ci taglia le gambe.

Le piccole  comunità come la nostra, corrono il rischio che per l’esiguità di risorse finanziarie, strumentali e per l’isolamento in cui vivono, lontane dai momenti di discussione e di dibattito sul futuro che le attende, di non essere preparate dinanzi a cambiamenti che continuano a segnare la società contemporanea. Una realtà che cambia con una velocità impressionante e che non lascia spazi a indecisioni, tentennamenti e ritardi.

Nel breve periodo sembra ci sarà una risposta al declino produttivo italiano: per questo sarà decisiva la capacità delle varie aree di rinforzare la dimensione locale dell’economia. I comuni rappresentano dunque il punto di forza di una strategia di uscita dalla crisi del Paese. Questa forza è fondata sullo sviluppo della qualità. Il differenziale positivo di coesione presente nei piccoli centri si tradurrà – in un numero crescente di casi – in un fattore di sviluppo economico fondato sulla valorizzazione delle caratteristiche locali. I piccoli comuni, puntando sulle proprie specificità, potranno organizzarsi e crescere. Va però considerato che il previsto miglioramento dell’economia nazionale e internazionale non saranno sufficienti, nei prossimi  anni, a produrre forti benefici per la situazione dei piccoli centri italiani. I comuni avranno un ruolo centrale solo se punteranno su punti d’ eccellenza : 1) il patrimonio storico-culturale; 2) il paesaggio; 3) l’agricoltura, prodotti tipici e buona cucina; 4) la coesione sociale; 5) la qualità della vita; 6) la creatività…

Come tutte le vecchie storie ripeterle, fa bene al cuore e alla mente.

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