sabato 24 aprile 2010

Radici in diverse zolle di terreno

Miscellanea 2010 117

Ho letto quanto scritto da Giuseppe Falato, la nota di Mario Plenzick, raccolto le idee sui provvedimenti sospensivi e quelli riabilitativi, preso atto della assenza di una possibilità di interlocuzione all’interno della locale sede del PD, acquisito anche un bisogno di poter parlare di temi che riguardano la comunità o quantomeno di un luogo dove poter spiegare con i termini e dovizia di particolari di alcune questioni senza ricorrere a scrivere quello che si pensa utilizzando i siti di informazione locale. Anche perché se uno qualsiasi scrive quello che pensa, viene sempre interpretato come chi è contro qualcosa o qualcuno. Si scrive, avendo il coraggio di sottoscriverne i contenuti, affinchè si possa contribuire ad evidenziare storture e modelli comportamentali da correggere, oppure per rafforzare una idea di cosa deve essere un partito moderno capace di raccogliere le istanze dei giovani, degli anziani, che stia sui temi che riguardano le persone vere, o ancora, per poter contribuire attraverso delle riflessioni a ipotizzare percorsi progettuali per la nostra comunità con spirito costruttivo. “ A volte anche un fesso ti può aprire la mente”. Nei popoli anglosassoni, la cui cultura per me è di difficile accettazione, si pongono le questioni, ognuno si esprime a favore o conto adducendone le relative legittime motivazioni e poi democraticamente si vota e si passa ad altri argomenti. Con civiltà, sapendo che tutti non sono d’accordo, ma pronti a sentire e rispettare tutte le posizioni. Il compagno Fini, in questi giorni, ha voluto regalarci una posizione all’interno del suo partito per evidenziare tutto ciò. Ho un sentimento di gratitudine nei suoi confronti perché ha avuto il coraggio di affermare che un partito è veramente grande se è capace di accogliere le diversità, il pluralismo delle idee, e come tutto ciò sia ricchezza per una crescita identitaria e non mero scontro di potere. Già immagino Berlusconi che fa un provvedimento di sospensione a Fini e compagni! Chissà se anche a Guardia si riuscirà, prima o poi, a discutere pacificamente argomentando idee tese a risolvere le questioni, oppure continuare ad assistere a scontri interminabili in cui ogni parte è convinta di avere ragione, ….a prescindere.

Come si esce da tutto questo? La risposta è semplice. Le regole sono fatte per chi non si sa regolare! E siccome abbiamo avuto modo di verificare che non ci sappiamo regolare, cerchiamo, come persone che hanno aderito ad un Partito, che ha un regolamento, uno statuto, un codice etico, di farli entrare nel patrimonio genetico e comportamentale di ognuno di noi, e farli diventare valori distintivi di un modello culturale e politico in grado di interpretare la società di oggi e quella di domani. Una ultima considerazione: il PD non è né la Margherita, ne sono i Democratici di Sinistra, (forse purtroppo) ma è qualcosa di diverso in cui si dovrebbero riconoscere tutti coloro che vogliono costruire un futuro più solidale e più democratico. Il percorso è difficile. Il PD deve essere come l’albero che affonda le sue molteplici , ne trae alimentazione, e per questo in grado di dare frutti. Ed è per questo vi è bisogno di tutti coloro che vogliono essere radice e dare un contributo, anche difficile da digerire, ma necessario affinchè il pluralismo auspicato dia i suoi frutti, e non sia sterile contrapposizione.

Carlo Falato

4 commenti:

  1. Il cerchiobottismo non paga nè come prassi politica nè come strategia e non si può fischiettare liberamente dentro una gabbia credendo di stare in cima ad un albero!

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  2. Qualcuno voleva che Carlo Falato fosse un frutto nuovo di un nuovo albero. Peccato che lui si senta di essere una radice di un vecchio albero in un campicello privato!

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  3. un gruppo si forma e si coagula su delle idee condivise, per il rispetto delle persone, e per la maggiore dimostrazione democratica possibile,
    facciamo in modo che il pd non resti un aborto di partito, ma diventi uno strumento utile al cambiamento delle idee e sopratutto dei metodi"ANTICHI" adoperati , anche per epurare chi non stava nel sistema.
    Un partito rinnovato non significa, solo, un partito abitato da giovani, bensì abitato da pensieri moderni, da energie diverse, un nuovo modo di concepire l’impegno politico non contempla la chiamata in causa dei figli dei luogotenenti di un tempo ( questo spiega la vittoria delle elezioni per il rotto della cuffia).
    La sfida che tutto il partito dovrà affrontare è quella di fare un partito nuovo con nuovi concetti e con nuovi metodi, con rinnovata trasparenza e fare in modo che i figli di TUTTI I GUARDIESI possono partire dalle stesse posizioni. Speriamo che questa amministrazione non navighi come sempre ma con un nuovo simbolo!!!
    Ex Dc, ex Popolare, ex Margherita, ex Pd, ex Cittadino.

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  4. il paese credeva che un assessore provinciale avesse il fegato di dire basta ai vicerè paesani, i guardiesi si aspettavano un assessore prov. che gridava che la lista "impegno comune " non è certo una lista di qualità sia professionale che politica.
    Noi cittadini volevamo essere guidati in una fase di rinnovamento vero e non cadere in un odioso nepotismo pidiessino - margheritino,
    VOLTALAPAGINA

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