domenica 14 ottobre 2012

CASA MAROTTA-ROMANO

Riceviamo e pubblichiamo

CASA MAROTTA-ROMANO (ancora!)
DOPO 2 ANNI E MEZZO PUNTO E ACCAPO
ovvero
RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI-AMMINISTRATORI A PORTARE A TERMINE UNA PROGETTAZIONE ?
Proprio così. Dopo due anni di incoerenza, chiacchiere e bandi di gara  illegittimi, i lavori di restauro di casa Marotta-Romano tornano al punto di partenza.
Con Determinazione del servizio tecnico-manutentivo n. 191 del 17.07.2012 sono stati annullati due anni di proclami, inesattezze ed inefficienze varie. Semplicemente, si ricomincia daccapo. I nostri eroi-amministratori (che all’indomani dell’insediamento avevano ereditato dalla precedente amministrazione un finanziamento per il recupero di casa Marotta-Romano) in due anni e mezzo di inutile attività amministrativa, non sono riusciti a portare a compimento in maniera  legale  (in modo illegittimo ci sarebbero  riusciti) una progettazione già avviata. Eppure, anche per realizzare quest’opera (oltre che per pagare alcune cambiali elettorali) era stato assoldato (in modo anch’esso illegittimo) un Architetto dapprima indagato e successivamente rinviato a giudizio per reati gravissimi. Non solo un tecnico; ma un vero e proprio amministratore aggiunto. Tuttavia, il “bravo” Architetto, per soddisfare interessi personali e di un gruppo “particolare”, produceva un bando di gara che, alla fine, si è stati costretti ad annullare.
Se ci avessero dato ascolto, i lavori di risanamento di casa Marotta-Romano sarebbero oggi già avviati e, con ogni probabilità, in fase di ultimazione.
Infatti, circa 2 anni fa, all’indomani della pubblicazione dell’illegittimo bando di gara, il Gruppo “Noi Tutti per Guardia” proponeva la seguente duplice soluzione:
1) redazione di un nuovo progetto e, previa autorizzazione dei Beni Culturali, indizione di un nuovo bando di gara, nel caso in cui l’Autorità preposta avesse riconosciuto l’immobile d’interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico;
2) redazione di un nuovo bando di gara (con lavori qualificati di categoria OG1, anziché OG2, concedendo a tutte le imprese edili Guardiesi la possibilità di partecipare), nel caso in cui l’Autorità preposta non avesse riconosciuto l’immobile di interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico.
L’arroganza di questa Amministrazione (più intenta ad accusare l’opposizione ed a mettere in atto azioni illegittime che ad ascoltare i buoni consigli) ha fatto in modo che si perdessero due anni e mezzo (con tutte le problematiche e le conseguenze del caso).
Se i nostri suggerimenti fossero stati accolti, attualmente l’interesse storico-culturale di Casa Marotta-Romano sarebbe certificato (e, dunque, protetto) dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali e non dipendente dal fatto che l’immobile ha più di 70 anni. I nostri eroi-amministratori, in 2 anni, non hanno voluto chiedere alla Sovrintendenza ai Beni Culturali il riconoscimento dell’interesse storico dell’edificio (certificazione che poteva essere agevolmente ottenuta in 3-4 mesi). E’ stata volontà politica? Testardaggine nel non voler riconoscere gli errori commessi? Necessità di difendere interessi personali o di un gruppo “particolare”? Bisogno di evadere cambiali elettorali? La certezza, confermata dall’annullamento del bando di gara, consiste nel fatto che si è voluto agire (e si continua ad agire) nell’ombra ed in modo per niente trasparente.
Una simile condotta alimenta i dubbi ed accresce le perplessità.
In definitiva, legittima mille sospetti.
“Noi Tutti per Guardia”

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