Riceviamo e pubblichiamo
CASA MAROTTA-ROMANO (ancora!)
DOPO 2 ANNI E MEZZO PUNTO E ACCAPO
ovvero
RIUSCIRANNO I NOSTRI
EROI-AMMINISTRATORI A PORTARE A TERMINE UNA PROGETTAZIONE ?
Proprio così. Dopo due anni di
incoerenza, chiacchiere e bandi di gara
illegittimi, i lavori di restauro di casa Marotta-Romano tornano al
punto di partenza.
Con Determinazione del servizio
tecnico-manutentivo n. 191 del 17.07.2012 sono stati annullati due anni di
proclami, inesattezze ed inefficienze varie. Semplicemente, si ricomincia
daccapo. I nostri eroi-amministratori (che all’indomani dell’insediamento
avevano ereditato dalla precedente amministrazione un finanziamento per il
recupero di casa Marotta-Romano) in due anni e mezzo di inutile attività
amministrativa, non sono riusciti a portare a compimento in maniera legale
(in modo illegittimo ci sarebbero riusciti) una progettazione già avviata.
Eppure, anche per realizzare quest’opera (oltre che per pagare alcune cambiali
elettorali) era stato assoldato (in modo anch’esso illegittimo) un Architetto dapprima
indagato e successivamente rinviato a giudizio per reati gravissimi. Non solo
un tecnico; ma un vero e proprio amministratore aggiunto. Tuttavia, il “bravo”
Architetto, per soddisfare interessi personali e di un gruppo “particolare”,
produceva un bando di gara che, alla fine, si è stati costretti ad annullare.
Se ci avessero dato ascolto, i
lavori di risanamento di casa Marotta-Romano sarebbero oggi già avviati e, con
ogni probabilità, in fase di ultimazione.
Infatti, circa 2 anni fa, all’indomani
della pubblicazione dell’illegittimo bando di gara, il Gruppo “Noi Tutti per
Guardia” proponeva la seguente duplice soluzione:
1) redazione di un nuovo progetto e, previa
autorizzazione dei Beni Culturali, indizione di un nuovo bando di gara, nel caso
in cui l’Autorità preposta avesse riconosciuto l’immobile d’interesse
artistico, storico, archeologico o etnoantropologico;
2) redazione di un nuovo bando di gara (con lavori
qualificati di categoria OG1, anziché OG2, concedendo a tutte le imprese edili Guardiesi
la possibilità di partecipare), nel caso in cui l’Autorità preposta non avesse
riconosciuto l’immobile di interesse artistico, storico, archeologico o
etnoantropologico.
L’arroganza di questa
Amministrazione (più intenta ad accusare l’opposizione ed a mettere in atto
azioni illegittime che ad ascoltare i buoni consigli) ha fatto in modo che si
perdessero due anni e mezzo (con tutte le problematiche e le conseguenze del
caso).
Se i nostri suggerimenti fossero stati
accolti, attualmente l’interesse storico-culturale di Casa Marotta-Romano
sarebbe certificato (e, dunque, protetto) dalla Sovrintendenza ai Beni
Culturali e non dipendente dal fatto che l’immobile ha più di 70 anni. I nostri
eroi-amministratori, in 2 anni, non hanno voluto chiedere alla Sovrintendenza
ai Beni Culturali il riconoscimento dell’interesse storico dell’edificio (certificazione
che poteva essere agevolmente ottenuta in 3-4 mesi). E’ stata volontà politica?
Testardaggine nel non voler riconoscere gli errori commessi? Necessità di
difendere interessi personali o di un gruppo “particolare”? Bisogno di evadere
cambiali elettorali? La certezza, confermata dall’annullamento del bando di
gara, consiste nel fatto che si è voluto agire (e si continua ad agire)
nell’ombra ed in modo per niente trasparente.
Una
simile condotta alimenta i dubbi ed accresce le perplessità.
In
definitiva, legittima mille sospetti.
“Noi Tutti per Guardia”
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