Riceviamo e pubblichiamo
In questi giorni i media non
fanno altro che parlare dei partiti e dei loro scandali, dei movimenti
dell'antipolitica, dell'indignazione dei cittadini, di come si sceglie il
candidato per le prossime elezioni attraverso le primarie, come sarà la
prossima legge elettorale..... e così via!
Il centrodestra con la
fuoriuscita di Berlusconi e con gli effetti negativi del Berlusconismo, con la
rottura con la Lega Nord, con alle spalle una esperienza di governo non
esaltante non vive un momento di particolare grazia. Ma la cosa che a me
interessa è cercare di porre alcune riflessioni sul mio campo politico che è il
centrosinistra, che comunque non vive una situazione meno complessa del
centrodestra. Di poche cose c'è certezza, ma che abbiano un'alta probabilità di
verificarsi si può ritenere assodato: il centrosinista alle prossime elezioni
politiche ha un'alta probabilità di vincere le elezioni e di governare!
E qui viene il bello!!! “deve
governare”! ...ed allora vengono fuori le ansie da prestazione, ...le
contraddizioni tra centristi e sinistri....tra Vendola e Casini.... tra Bersani
e Renzi nello stesso PD..
tutte quelle incertezze che
lasciano perplessi i cittadini i quali, evidentemente provati da questi ultimi
anni di crisi, non hanno alternative che lanciare dei messaggi di dissenso o
attraverso la predisposizione al “non voto” o attraverso l'adesione a questo o
quel movimento che incarna il sentimento di avversione contro la politica.
Ma veniamo al PD. Il PD (Partito
Democratico) in qualità di maggiore partito del centrosinistra ha la maggiore
responsabilità nella vicenda elettorale che ci sarà nella prossima primavera.
Da solo il PD non può vincere le elezioni. deve allearsi con altre forze
politiche e quindi con SEL capitanata da Vendola, con IDV del coriaceo Di
Pietro, con l'UDC di Cesa e Casini.... tutto in itinere e tutto in un gioco di
veti e di posizionamenti. Intanto per smuovere questo popolo di centrosinistra
( anch'esso demotivato sotto il peso degli scandali) , per iniziare ad oliare
la macchina elettorale..... si fanno le “Primarie di coalizione” per scegliere
il candidato premier del centrosinistra!
Fin qui tutto regolare ...se non
per la richiesta del sindaco di Firenze,
Matteo Renzi, conosciuto come il rottamatore della Leopolda, di partecipare
alle primarie.... L'assemble del PD si è riunita, e in deroga a quanto previsto
dalle norme costitutive del partito, certamente non a cuor leggero, ha dovuto
consentire la possibilità ad un altro iscritto del PD oltre al segretario
Bersani, si competere per le primarie di coalizione.
Il PD ha dovuto cedere e
concedere in quanto, Matteo Renzi si è fatto portatore di una serie di istanze
politiche non trascurabili in questo particolare momento storico, e come punto
fondamentale il rinnovamento della
classe dirigente, ed un eventuale diniego avrebbe comportato un evidente
scompiglio all'interno del potenziale elettorato democratico.
Allora gli elettori del PD
possono scegliere tra due candidati.
Sono curioso di sapere come si
muoverà il PD di Guardia Sanframondi. Qualche anno fa, il 25 ottobre 2009,si
tennero le primarie per la scelta del segretario nazionale. il circolo di
Guardia Sanframondi si schierò dalla parte di Franceschini, che prese 573 voti,
mentre i sostenitori di Bersani furono 209 tra cui anche il sottoscritto. A
livello provinciale i risultati furono il 55 % a Franceschini ed il 45% a
Bersani. La maggior parte della
nomenclatura PD dell'epoca (che è ancora la stessa) si schierò con
Franceschini! Ora nel 2012 sono tutti per Bersani perchè si odora la vittoria e
perchè solo così si può soddisfare a pieno il proprio spirito di conservazione!
Vedete...Matteo Renzi non è portatore di chissà quale idea di governo
dell'Italia nel contesto europeo e mondiale, o di come si debba sviluppare
l'economia interna del nostro paese, per le quali possa essere indicato
addirittura candidato premier (una parola grossa), ma se serve a far fare passi
indietro alla gerontocrazia che ha avuto parte in causa nel governo del nostro
paese in questi ultimi decenni, e se riesce a costringere la classe dirigente a
considerare seriamente l'inserimento dei giovani in politica provocando un
passaggio di responsabilità e di nuovo protagonismo, avrà comunque realizzato
un grande risultato per l'Italia!
Ing. Carlo Falato
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