mercoledì 3 ottobre 2012

DIAZ

Sono durissime le 186 pagine di motivazione della sentenza che il 5 luglio scorso ha confermato le condanne per gli ex vertici della polizia coinvolti nell'assalto alla scuola Diaz, durante il G8 di Genova nel luglio 2001. Si può leggere, tra le altre cose, che la condotta violenta della polizia nell'irruzione alla scuola Diaz ha «gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero».

I giudici della quinta sezione penale della Cassazione, sottolineano poi che l'irruzione alla scuola Diaz di Genova fu «un puro esercizio di violenza» da parte della polizia, «di una gravità inusitata». E ancora:. «L'assoluta gravità - si legge nella sentenza numero 38085 - sta nel fatto che le violenze, generalizzate in tutti gli ambienti della scuola, si sono scatenate contro persone all'evidenza inermi, alcune dormienti, altre già in atteggiamento di sottomissione con le mani alzate e, spesso, con la loro posizione seduta in manifesta attesa di disposizioni, così da potersi dire che s'era trattato di violenza non giustificata e punitiva, vendicativa e diretta all'umiliazione e alla sofferenza fisica e mentale delle vittime». «Tutta l'operazione si è caratterizzata per il sistematico e ingiustificato uso della forza da parte di tutti gli operatori che hanno fatto irruzione nella scuola Diaz e la mancata indicazione, per via gerarchica (da Canterini a Fournier e da questi ai capi squadra, fino agli operatori), di ordini cui attenersi».


Gli arresti poi sarebbero stati condotti dalla polizia per riscattare la propria immagine. Scrive infatti la Cassazione: «L'immagine della polizia doveva essere riscattata, essendo apparsa inerte di fronte ai gravissimi fatti di devastazione e saccheggio che avevano riguardato la città di Genova, e il riscatto sarebbe dovuto avvenire mediante l'effettuazione di arresti, ovviamente dove sussistenti i presupposti di legge». Ecco quindi, secondo la ricostruzione della Cassazione, il motivo per cui si decise l'irruzione alla scuola Diaz, in quella notte tra il 21 e il 22 luglio 2001.
icoraggiosi

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