venerdì 9 gennaio 2009

Acqua e fuoco...

Salve, sono un cittadino di Guardia Sanframondi, visto che per il passato Vi siete occupati della questione depurazione ed acque reflue,  vorrei chiedere, per il Vostro tramite, a tutti quelli che potrebbero avere competenza o interesse, il perchè i controlli gas di scarico delle caldaie per riscaldamento deve essere effettuato con cadenza biennale solo dai cittadini della provincia di Benevento; mi spiego meglio, da questo controllo pare siano esonerati i cittadini Beneventani. Alla luce di quanto sopra, mi chiedo e chiedo - visto che potrei anche sbagliarmi e sarei felice che qualcuno mi smentisca: Perchè ancora nessuno, fino a questo momento, ha sollevato ed affrontato il problema di questo ulteriore tributo dovuto all'Ente Provincia? Gli abitanti della provincia sono diversi dagli abitanti del capoluogo e quindi di serie "B"? Potrebbe esserci un qualche tipo di accordo tra qualche personaggio dell'Ente Provincia e qualche personaggio dell'agenzia deputata a tali controlli? Non vi pare che ora hanno rotto quello che non posso dire?... Vi ringrazione anticipatamente per l'ospitalità e Vi saluto.

2 commenti:

  1. A chiarimento di quanto richiesto riportiamo in sintesi la normativa di merito:
    L'art. 31 comma 3 della Legge 10/91 riporta inoltre che:“I comuni con più di 40'000 abitanti e le province per la restante parte del territorio effettuano i controlli necessari e verificano con cadenza almeno biennale l'osservanza delle norme relative al rendimento di combustione, anche avvalendosi di organismi esterni aventi specifica competenza tecnica, con onere a carico degli utenti”.
    si tratta di un obbligo di legge (la n. 10/91 e relativi decreti attuativi) finalizzato a garantire la sicurezza di tutti gli utenti. La Provincia di Benevento ha competenza per quanto attiene il servizio di verifica degli impianti ubicati nei 77 comuni del Sannio con eccezione del capoluogo essendo comune con popolazione superiore a 40.000 abitanti. Il servizio di ispezione e di controllo è stato affidato all’Asea spa, società interamente partecipata dalla stessa Provincia, che si prefigge quali scopi aggiuntivi, oltre alla sicurezza di tutti gli utenti, il risparmio energetico e la tutela ambientale.
    Tali obblighi sono così riassumibili:
    a)- il proprietario, il titolare, l’occupante a qualsiasi titolo dell’immobile ove è situato l’impianto incarica della manutenzione un’impresa abilitata per gli impianti a gas (così come è prescritto dal D.M. n. 37, ex legge 46/90, art. 1 comma 1, lettera c, e lettera e);
    b)- lo stesso proprietario, titolare, occupante a qualsiasi titolo dell’immobile, dopo la manutenzione dell’impianto, è tenuto ad effettuare la dichiarazione di avvenuta manutenzione e dunque dovrà inviare o consegnare all’Asea spa:
    1) la copia del modello g rilasciato dal manutentore compilato in tutte le sue parti;
    2) l’attestazione del versamento di € 7,80 eseguito a favore dell’Asea spa sul numero di c/c postale 87535290: il bollettino postale deve inoltre recare il numero di codice impianto e la causale riportante la seguente dicitura: dichiarazione impianto termico biennio 2008/09.
    c)-nel caso in cui il proprietario si è affidato per le operazioni di manutenzione ad una ditta abilitata che utilizza i modelli G seriali (prepagati) rilasciati dall’A.S.E.A. spa, resta a carico del manutentore la riconsegna dei modelli alla società affidataria del servizio.
    Diversi sono gli obblighi per quanto attiene invece agli impianti termici con potenza uguale e superiore a 35 kW. In tal caso, infatti, il responsabile (amministratore, proprietario, titolare, occupante a qualsiasi titolo) dell’ impianto è tenuto all’osservanza dell’obbligo della manutenzione periodica mediante l’utilizzo dell’allegato f rilasciato da una ditta abilitata, da esibire al personale tecnico dell’Asea spa che eseguirà direttamente, come previsto per legge, l’ispezione presso l’ubicazione dell’impianto.
    Si ritiene opportuno precisare, inoltre, che, ai sensi del decreto legislativo 192/05 e successive integrazioni e modifiche, non sono considerati impianti termici e sono quindi esclusi dai controlli le stufe, i caminetti, gli apparecchi per il funzionamento localizzato ad energia radiante, gli scaldacqua unifamiliari. Ma attenzione: questi stessi impianti, se fissi e se la somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi posti a servizio della singola unità immobiliare sia maggiore o uguale a 15 kW, sono comunque assimilati agli impianti termici e pertanto sono essi stessi soggetti agli obblighi che la normativa dispone per gli impianti termici.
    L’applicazione del decreto riguarda anche le apparecchiature alimentate con combustibili solidi quali: legna, pellets, gusci, sansa ect.; ciò vuol dire che sono inclusi anche i termocamini, sia installati come generatori primari (unica apparecchiatura preposta al riscaldamento dell’abitazione allacciata all’impianto termico), sia come generatori aggiuntivi posti ad integrazione di altro generatore di calore già esistente nell’abitazione alimentata con altro combustibile (liquido o gassoso) e comunque allacciato all’impianto termico.
    In tal caso, la circolare ISPESL del 18/09/2006, in merito agli impianti termici strutturati con due generatori di calore di cui uno alimentato con combustibile solido e l’altro con diverso combustibile, precisa testualmente: “nel caso in cui il fluido termovettore primario di due distinti generatori entri nell’accumulo termico senza nessun elemento divisorio, si considera la somma delle potenzialità e, pertanto, in caso di superamento del valore di 35 kW, l’impianto rientra nell’obbligo previsto dal D.M. 1/12/75, tenendo conto degli aggiornamenti normativi citati. La presenza di uno scambiatore di calore, interposto tra i due generatori, costituisce un’interruzione idraulica tra i rispettivi fluidi termovettori e pertanto si ritiene non si debba procedere alla somma delle potenzialità’”.

    Da quanto sopra esposto si evince che se il comune di Benevento non ha ancora effettuato i controlli ne è responsabile sia civilmente che penalmente.
    Nella speranza di aver chiarito all’amico Annibale il problema vogliamo porre alla sua attenzione che per il problema depurazione in questi giorni è stata recapita la bolletta dell’alto calore in cui si richiede ancora il pagamento del tributo, inoltre facciamo notare che oltre al depuratore realizzato a Guardia con i nostri soldi che ancora non è in funzione c’è anche quello realizzato in località Cervillo che la momento a quanto ci risulta ancora non entra in funzione.
    Su questa problematica a breve porteremo a conoscenza dei cittadini le motivazioni di così gravi e dispendiose inadempienze.

    La redazione Guardia Sanframondi 12 gennaio 2009

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  2. Vorrei ringraziare la redazione de "i coraggiosi" per la esaudiente spiegazione in merito.
    Un saluto.
    Annibale Falato

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