domenica 27 dicembre 2009

Discussioni sotto l'albero

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Le feste natalizie sono sempre una occasione di riflessione profonda: viene sottolineata la natura umana nella sua fragilità, nella sua tendenza al peccato, e nel contempo viene offerta una via cristiana di uscita in cui Dio fatto uomo si confonde tra gli umani per portare parole di giustizia, di uguaglianza, di pace con l’esempio massimo del sacrificio della vita per gli altri. Ma queste feste natalizie, per la comunità guardiese, sono di fermento politico amministrativo e di riflessione sul futuro dell’attuale amministrazione in carica. Ovunque si giri per il paese, ove vi sia un minimo di aggregazione la domanda ricorrente è se l’amministrazione comunale in carica cada presto oppure no. A volte si viene coinvolti in questa discussione e ti vengono chieste cose per capire se uno né sappia di più o per cercare di capire quali trame oscure si stiano intessendo sulla vicenda. Altre volte, addirittura, vogliono sapere se dietro a questa situazione di evidente stallo ci sia il mio zampino, o addirittura che ne sia il grande regista, visto che per poter condividere qualche considerazione sulle vicende paesane utilizzi il sito dei Coraggiosi. Forse in una cosa non pecca la comunità guardiese, nella fantasia.
Dal mio punto di vista la situazione la si può riassumere brevemente, ed è una visione personale delle cose: dopo le varie vicissitudini interne alla maggioranza che hanno visto contrapporsi sul piano personale e politico una serie di soggetti, (vedi le dimissioni del vicesindaco tenute nel cassetto per vari mesi, vedi la scelta dell’Udeur di chiamarsi fuori dalla maggioranza a seguito della pressante richiesta di sapere da quale parte fossero dopo la candidatura di Mastella nelle file del PDL, ecc...) nel maggio 2009 otto consiglieri, compreso il Sindaco, decisero di proseguire il corso amministrativo, pur non avendo la maggioranza in consiglio, con una strategia che metteva al centro obiettivi certi e di breve e medio periodo da portare all’attenzione del consiglio comunale e lì trovare le nuove condizioni politiche per condividere tali obiettivi, nell’esclusivo interesse della comunità guardiese. Da maggio, per ciò che è dato di sapere, questa operazione di trasparenza e di chiarezza nei confronti del Consiglio Comunale e soprattutto nei confronti della cittadinanza è rimasta lettera morta. Si è tirati a campare grazie al mantenimento in consiglio comunale del numero legale da parte dei due consiglieri di Guardia Libera. Ora nell’ultimo periodo si sono consumate altre vicende tra le quali le dimissioni dalla Giunta Comunale di tre assessori, al punto che attualmente la stessa funziona con la presenza del Sindaco e di tre assessori. Sono state effettuate diverse riunioni tra gli otto consiglieri al fine di avere una linea comune. Ad alcune di queste ha partecipato anche il coordinatore provinciale ed anche il sottoscritto. In particolare, in queste riunioni, mi sono soffermato sul ruolo che è proprio del consiglio comunale e di una maggioranza di governo, nonchè del significato che ha l’elezione diretta del Sindaco. Una azione di governo di un ente è efficace quando vi è una maggioranza politica che lo sostiene; chi determina la fine o il proseguimento di una amministrazione è il Sindaco che prende atto della impossibilità di procedere in una azione di governo, o il Consiglio comunale che sancisce che non c’è una maggioranza per governare. E quindi il mio invito, chiaro e semplice, era di trovare delle ragioni programmatiche e metodologiche, di condivisione e di coinvolgimento per lo stare insieme, e di trovare su queste basi i numeri necessari per una navigazione amministrativa in sicurezza. La precisazione ai consiglieri era, ed è ancora attuale, che qualsiasi decisione in merito al da farsi rimaneva nella loro volontà, essendo tutti navigati, adulti e responsabili. Cosa poi sia successo o quali effetti abbiano prodotto questi incontri è tutto da vedere. Una cosa è certa e che in questo mondo di “mezzo” in cui ci siamo venuti a trovare è partita già la caccia alle responsabilità: la colpa è tua, no è di quello, no è di quell’altro, ve lo avevo detto che sarebbe finita così, ma chi ha voluto questa situazione, chi ha spinto, chi ha frenato. Devo dire la verità, questa discussione in itinere non mi appassiona, anzi la trovo quanto mai deleteria e di basso profilo ed irrispettosa nei confronti dei cittadini elettori i quali una cosa sola riescono a ben percepire e cioè che queste prese di posizione mettono in secondo piano gli interessi generali del paese. Dice bene Giuseppe Falato: è una questione di ordine culturale! Se non si torna a parlare di Politica e di come si devono affrontare le problematiche stringenti del nostro paese, non ci saranno maggioranze azzeccate con il nastro isolante che tengano. Ma questo significa che tutti dovrebbero elevare il livello della discussione e del confronto, che si deve essere in grado di mettersi in discussione ogni istante ed insieme trovare le soluzioni ai problemi. Dico questo non perché ho velleità politiche o di ritorno nell’amministrazione guardiese: il fatidico 24 aprile del 2007 ho definitivamente fatto un passo indietro, in nome di una pacificazione sociale che si doveva costruire e che i guru locali professavano per un nuovo corso per la stabilità politica della nostra comunità. Certo che i risultati si sono visti!!! Formulo i migliori auguri al Sindaco ed ai Consiglieri Comunali affinchè nel loro agire sappiano decidere quale è la migliore soluzione alle questioni sul campo e che le loro decisioni siano sempre improntate alla salvaguardia del bene comune.
Carlo Falato

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