Dopo il parlamento dei
“Nominati” avremo il parlamento dei
“Prescelti”, non più unti dal Signore, ma dai “signori delle liste”.
Abbiamo assistito, e assisteremo ancora in questi giorni, alla presentazione
delle liste da parte delle varie formazioni (il nome partito è del tutto
inappropriato)oggi presenti in parlamento e l’elemento costante è la presenza
nei posti “sicuri” di persone prescelte. Sono “esperti”,
“professionisti”, “industriali”, “alti sindacalisti”, “economisti”
“super-manager”,
“burocrati”, ect…, cittadini che
fino ad oggi si sono occupati di situazioni specifiche, inerenti al loro lavoro, a cui vanno aggiunti
i “familiari di…” che non mancano mai, chiamati al capezzale della grande
malata Italia per le cure del caso(almeno così si dice).
Questo elemento comune induce ad alcune considerazioni:
1
Il livello di preparazione politico-culturale
dei militanti è dunque così basso? Non credo! E, allora, perché accettano
questo stato di cose? Perché, pur mortificati con illustri sconosciuti,
continuano la militanza e a seguire le indicazioni di voto? Non ci sono
politici “forti”; ci sono cittadini,
elettori, forti. Levate il consenso a questi politicanti che si sentono
indispensabili, investiti di una missione salvifica, e il loro “potere” si
scioglierà come neve al sole.
2
Il parlamentare non deve rappresentare il
territorio; deve essere del territorio! Nelle elezioni per il senato americano
del 2001, Hillary Clinton non solo dovette acquistare alcuni mesi prima una
casa a New York, ma dovette dimostrare, a cittadini e giornalisti presenti
costantemente davanti alla porta, di abitarci effettivamente per poter
rappresentare al senato i cittadini di quello stato. Da noi persone del tutte
estranee al territorio vengono schierati nei primi posti di lista solo per
essere certi dell’elezione. Chi rappresenteranno realmente poi? Dubito
fortemente che faranno gli interessi della circoscrizione che li ha eletti!
3
La “competenza” è sempre qualcosa di specifico!
Non si è bravi in tutto. Michel Jordan, uno dei più grandi giocatori di basket
di sempre, volle provare a cambiare sport dedicandosi al baseball sua grande
passione. Ebbene, il più grande giocatore di basket di quegli anni era una
autentica “schiappa” del baseball, confinato nel ruolo di riserva. Deluso, poi,
ritornò al basket e vinse ancora. Tutti i tecnici del governo Monti, per loro
ammissione, hanno pagato inevitabilmente lo scotto dell’inesperienza politica;
morale: liste piene di inesperti o
“diversamente esperti” come si ironizza oggi.
4
La sovranità appartiene effettivamente ancora al
popolo? Visto che molti di questi candidati rappresentano i vari leaders
politici e consorterie varie appare proprio di no! Sembrano giocatori della
stessa squadra, che durante le partite di allenamento giocano con pettorine e
casacche diverse, ma che nelle partite vere, quelle della gestione del potere e
delle risorse, fanno gruppo, fanno gioco comune.
5
Si vuole effettivamente cambiare questo sistema
elettorale per ridare il diritto ai cittadini di scegliersi autonomamente i
propri rappresentanti? A parole sì, sin dalla sua entrata in vigore, da parte
di tutte le forze politiche; nella realtà fa comodo perché non consente bocciature
al gruppo di vertice delle varie formazioni politiche. Abbiamo assistito in
questi anni ad un balletto di proposte sempre antitetiche ed inconcludenti; la
questione è: possono i giocatori fare le regole per la partita successiva? La
risposta ragionevole è no, eppure é quello che accade. Sarebbe, allora, auspicabile che al presidente della repubblica
fosse concessa la facoltà di nominare una commissione di esperti di sistemi
elettorali e che le proposte di questa
fossero sottoposte a referendum popolare. In questo modo le regole le farebbero
i cittadini e non “interessati”
giocatori.
6
I partiti sono il baluardo per l’antipolitica
populista? Politica deriva dalla parola
greca pòlis, città, comunità. Antipolitica significa, allora, fare un qualcosa che va contro la propria
città, la propria comunità. Se la situazione che viviamo è critica, per usare
un eufemismo, i politici di questi ultimi anni hanno fatto della buona politica
o antipolitica?
In questa tornata elettorale la posta in gioco sarà la più
alta possibile: la sovranità popolare, la democrazia vera, quella del demos,
popolo, contro quella finta, elitaria e
oligarchica che si va schierando.
La parola a te cittadino elettore!
Angelo Mancini
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