Riceviamo e pubblichiamo
VALE A DIRE: SOSTITUENDO
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO (ARCH. BOVE/ARCH. COLANGELO)
IL RISULTATO NON CAMBIA
Tornare a parlare di casa Marotta-Romano potrebbe
sembrare ripetitivo e lasciare un tantino perplessi.
Invero, a stupire è la constatazione che l’attuale
gruppo dirigente ha impiegato circa tre anni (e forse ancora non è finita) per
concludere il procedimento amministrativo afferente un elementare bando di
concorso (ricordiamo sempre che il finanziamento per il restauro di casa
Marotta-Romano è stato ottenuto da precedenti amministrazioni).
Indicato l’appaltatore ed avviate le opere, l’affare casa
Marotta-Romano sembrava definitivamente concluso.
Analizziamo, però, il finale dell’appassionante telenovela.
In seguito agli arrivi dell’Arch. Bove (già noto alla
giustizia per reati relativi all’amministrazione della cosa pubblica ed in
passato pesantemente criticato dall’attuale Sindaco) e dell’Arch. Colangelo (in
prestito dal Comune di San Lorenzo Maggiore ed alle cui sorti tiene parecchio),
con la solita tambureggiante e monotona propaganda, l’Amministrazione comunale
decretava la definitiva risoluzione del caso Marotta-Romano.
In realtà, la vicenda cela lati oscuri e ben più complessi.
Dopo il suo insediamento, il nuovo responsabile
dell’Ufficio Tecnico (Arch. COLANGELO) veniva immediatamente nominato Responsabile Unico del Procedimento (R.U.P.).
Trattasi di un atto palesemente illegittimo, adottato
in aperto contrasto con l’art. 7, comma 5, del T.U. sui LL.PP., il quale consente
di attribuire le competenze del R.U.P. al responsabile dell’ufficio tecnico solo
in casi di particolare necessità, nei Comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti e per
appalti di importo inferiore a
300.000 euro diversi da quelli di speciale complessità o di particolare
rilevanza sotto il profilo tecnologico (in cui il cumulo di funzioni è sempre
vietato).
Quindi, nel caso esaminato, v’è incompatibilità
assoluta tra le figure di responsabile dell’Ufficio Tecnico e responsabile del
procedimento.
Difatti, pur volendo considerare semplici i lavori
afferenti casa Marotta - Romano (cosa assolutamente falsa), a prescindere dalle
necessità particolari, è di tutta evidenza che Guardia Sanframondi ha una
popolazione superiore ai 3.000 abitanti e che l’importo dell’appalto è di gran
lunga superiore ai 300.000 euro.
Ne consegue che la condotta tenuta dall’attuale
maggioranza appare unicamente finalizzata a manipolare gli atti del procedimento
a totale discapito dell’osservanza delle regole.
A questo punto, ci siamo chiesti:
perché l’Architetto ha accettato l’incarico ?
Forse non conosce la legge ? (risposta poco convincente
data la conclamata esperienza del professionista)
Oppure, l’appalto è meglio gestibile combinando le
funzioni di R.U.P. e di responsabile dell’ufficio tecnico ?
Il progetto è di quelli importanti: vale circa 700.000,00
euro (di questi tempi non è poco).
Il fatto certo è che l’Architetto, ricevuta la nomina a
R.U.P., ha condotto e gestito l’appalto rivestendo allo stesso tempo una triplice
funzione:
a)
Responsabile
dell’Ufficio Tecnico
b)
Responsabile del
procedimento
c)
Presidente della
commissione di valutazione dei progetti
(alla faccia del divieto
di cumulo degli incarichi)
Da tale posizione ha gestito (unitamente
all’Amministrazione) l’appalto a proprio piacimento.
Quindi, il caso Marotta–Romano finisce allo stesso modo
in cui è cominciato: nell’illegittimità degli atti e delle condotte.
Ma non è tutto !!!
A vincere la gara (guarda caso) è stata una ditta
Laurentina (paese in cui il citato Arch. lavora ed opera da diversi anni).
Peraltro, è veramente strano constatare come l’impresa
vincitrice (che sicuramente ha presentato un progetto di tutto rispetto) abbia
conseguito punteggi tondi e pieni,
a dispetto delle altre ditte che hanno ricevuto votazioni costellate di decimali
(a dimostrazione di quanto detto, riportiamo, nella pagina seguente, l’intero prospetto
delle valutazioni).
In altri termini, la ditta appaltatrice ha presentato
lo stesso progetto migliorativo che era nelle idee del responsabile
dell’Ufficio Tecnico (Arch. Colangelo), così come ipotizzato dal R.U.P. (Arch.
Colangelo), con le stesse caratteristiche richieste dal presidente della
commissione esaminatrice dei progetti (Arch. Colangelo).
Non vogliamo assolutamente pensare male ma … se tanto
mi da tanto !!!
Coloro i quali ricevono lavori (di scarsissima
consistenza) dall’attuale maggioranza sappiano che i notabili del Paese assieme
ad imprese di fiducia forestiere mangiano tranquillamente seduti a tavola.
A voi lanciano solamente le briciole.
“Noi Tutti per Guardia”
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