domenica 23 giugno 2013

CASA MAROTTA-ROMANO UNA TELENOVELA INIZIATA E FINITA NELL’ILLEGALITA’

Riceviamo e pubblichiamo
VALE A DIRE: SOSTITUENDO IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO (ARCH. BOVE/ARCH. COLANGELO)
IL RISULTATO NON  CAMBIA
Tornare a parlare di casa Marotta-Romano potrebbe sembrare ripetitivo e lasciare un tantino perplessi.
Invero, a stupire è la constatazione che l’attuale gruppo dirigente ha impiegato circa tre anni (e forse ancora non è finita) per concludere il procedimento amministrativo afferente un elementare bando di concorso (ricordiamo sempre che il finanziamento per il restauro di casa Marotta-Romano è stato ottenuto da precedenti amministrazioni).
Indicato l’appaltatore ed avviate le opere, l’affare casa Marotta-Romano sembrava definitivamente concluso.
Analizziamo, però, il finale dell’appassionante telenovela.
In seguito agli arrivi dell’Arch. Bove (già noto alla giustizia per reati relativi all’amministrazione della cosa pubblica ed in passato pesantemente criticato dall’attuale Sindaco) e dell’Arch. Colangelo (in prestito dal Comune di San Lorenzo Maggiore ed alle cui sorti tiene parecchio), con la solita tambureggiante e monotona propaganda, l’Amministrazione comunale decretava la definitiva risoluzione del caso Marotta-Romano.
In realtà, la vicenda cela lati oscuri e ben più complessi.
Dopo il suo insediamento, il nuovo responsabile dell’Ufficio Tecnico (Arch. COLANGELO) veniva immediatamente nominato Responsabile  Unico del Procedimento (R.U.P.).
Trattasi di un atto palesemente illegittimo, adottato in aperto contrasto con l’art. 7, comma 5, del T.U. sui LL.PP., il quale consente di attribuire le competenze del R.U.P. al responsabile dell’ufficio tecnico solo in casi di particolare necessità, nei Comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti e per appalti di importo inferiore a 300.000 euro diversi da quelli di speciale complessità o di particolare rilevanza sotto il profilo tecnologico (in cui il cumulo di funzioni è sempre vietato).
Quindi, nel caso esaminato, v’è incompatibilità assoluta tra le figure di responsabile dell’Ufficio Tecnico e responsabile del procedimento.
Difatti, pur volendo considerare semplici i lavori afferenti casa Marotta - Romano (cosa assolutamente falsa), a prescindere dalle necessità particolari, è di tutta evidenza che Guardia Sanframondi ha una popolazione superiore ai 3.000 abitanti e che l’importo dell’appalto è di gran lunga superiore ai 300.000 euro.
Ne consegue che la condotta tenuta dall’attuale maggioranza appare unicamente finalizzata a manipolare gli atti del procedimento a totale discapito dell’osservanza delle regole.
A questo punto, ci siamo chiesti:
perché l’Architetto ha accettato l’incarico ?
Forse non conosce la legge ? (risposta poco convincente data la conclamata esperienza del  professionista)
Oppure, l’appalto è meglio gestibile combinando le funzioni di R.U.P. e di responsabile dell’ufficio tecnico ?
Il progetto è di quelli importanti: vale circa 700.000,00 euro (di questi tempi non è poco).
Il fatto certo è che l’Architetto, ricevuta la nomina a R.U.P., ha condotto e gestito l’appalto rivestendo allo stesso tempo una triplice funzione:
a)    Responsabile dell’Ufficio Tecnico
b)    Responsabile del procedimento
c)     Presidente della commissione di valutazione dei progetti
(alla faccia del divieto di cumulo degli incarichi)
Da tale posizione ha gestito (unitamente all’Amministrazione) l’appalto a proprio piacimento.
Quindi, il caso Marotta–Romano finisce allo stesso modo in cui è cominciato: nell’illegittimità degli atti e delle condotte.
Ma non è tutto !!!
A vincere la gara (guarda caso) è stata una ditta Laurentina (paese in cui il citato Arch. lavora ed opera da diversi anni).
Peraltro, è veramente strano constatare come l’impresa vincitrice (che sicuramente ha presentato un progetto di tutto rispetto) abbia conseguito punteggi tondi e pieni, a dispetto delle altre ditte che hanno ricevuto votazioni costellate di decimali (a dimostrazione di quanto detto, riportiamo, nella pagina seguente, l’intero prospetto delle valutazioni).
In altri termini, la ditta appaltatrice ha presentato lo stesso progetto migliorativo che era nelle idee del responsabile dell’Ufficio Tecnico (Arch. Colangelo), così come ipotizzato dal R.U.P. (Arch. Colangelo), con le stesse caratteristiche richieste dal presidente della commissione esaminatrice dei progetti (Arch. Colangelo).
Non vogliamo assolutamente pensare male ma … se tanto mi da tanto !!!
Coloro i quali ricevono lavori (di scarsissima consistenza) dall’attuale maggioranza sappiano che i notabili del Paese assieme ad imprese di fiducia forestiere mangiano tranquillamente seduti a tavola.
A voi lanciano solamente le briciole.
“Noi Tutti per Guardia”

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