Riceviamo e pubblichiamo
Come ormai tutti sanno l'esperienza dell'Amministrazione Cimitile,
eletta nella primavera del 2008 è terminata il 18 di aprile del 2013. Le varie
norme approvate in materia di province dal Parlamento riguardano una nuova
definizione delle funzioni e inquadramento nel sistema istituzionale, relegando
la provincia ad essere un ente di secondo livello, con funzioni di solo
indirizzo e controllo. Il presidente uscente, nelle more di una decisione di
Governo e Parlamento su che fine debbano fare le province (trasformazione,
soppressione, accorpamenti, ecc.) viene nominato Commissario Straordinario su
proposta del Ministero degli Interni e con decreto del Presidente della
Repubblica.
Il Commissario Straordinario, assume in se tutti i poteri del
Presidente, della Giunta e del Consiglio. Questo perchè l'istituto del
commissariamento è per sua natura breve, e viene affidato ad un soggetto di
comprovata esperienza amministrativa, per sua natura imparziale, con il compito
di portare avanti gli affari correnti e di ordinaria amministrazione
nell'attesa di ripristinare una guida, con scelta democratica, dell'ente
commissariato.
Per una serie di motivazioni, con una forte pressione dell'UPI (Unione
delle Province Italiane), in questa particolare fase di caos istituzionale e
politico, il precedente Parlamento ha prodotto una raccomandazione, non legge, con
la quale, in caso di commissariamento per fine del mandato, si sarebbe dovuto
incaricare il Presidente uscente quale commissario.
Questa ipotesi mi ha sempre lasciato perplesso per una serie di motivi:
il primo riguarda il fatto che un mandato popolare è terminato, e come
diceva Boskov "partita finisce quando arbitro fischia"... In questo
caso l'arbitro ha dato i tempi supplementari più il recupero ad una squadra
facendola giocare contro un'altra.... addirittura mandata negli spogliatoi.
Ma il neo Commissario, non necessariamente avrebbe dovuto continuare una
partita, magari avrebbe potuto dare dei segnali di discontinuità.... nel segno
di una diversità di status, visto che prima agiva per mandato dei cittadini del
Sannio e con il sostegno di una maggioranza consiliare, ed adesso dovrebbe agire
su canoni differenti e di imparzialità, rispondendo del proprio operato al
Ministero degli Interni. Ecco, in un paese normale, non si sarebbe interrotto
in nessun modo il meccanismo democratico a scadenza di un mandato, ed ancor più
nella eventualità, si sarebbe garantito un governo provvisorio quanto più
imparziale e di garanzia di tutti i cittadini. Ma anche questo è un segnale di
una degenerazione che non investe solo la classe politica, ma anche quella dei
sistemi dello Stato che in barba alle regole, innanzitutto del buon senso,
tendono ad agire nello spirito di autoconservazione e di permanenza di prebende
e privilegi.
Ma cosa è successo in queste prime battute del Commissario
Straordinario della Provincia di Benevento che mi danno conferma
dell'inadeguatezza del Commissario Straordinario Cimitile e della inopportunità
della sua nomina.
Il primo atto è stato quello di confermare il Direttore Generale, ed
altri due dirigenti esterni senza che questo sia stato definito in un atto di
indirizzo, salvo poi a cercare di raddrizzare la cosa con un successivo atto a
distanza di un mese. Anche in questo caso si può discutere sulla opportunità
politica di confermare dirigenti che avevano terminato il loro incarico senza
valutare possibilità di attingere a personale interno, risparmiando un bel pò
di soldini da utilizzare per altre e più importanti priorità. Ma il Commissario
Cimitile è lo stesso che li aveva nominati da presidente.... ed in questo caso
con qualche profilo di illegittimità . Ma diamo anche per scontato che la cosa
sia perfettamente regolare e che sia nelle prerogative del Commissario
Straordinario, ma vi pare mai possibile che si debba attingere a dirigenti
esterni solo per il Direttore Generale, per il Dirigente delle relazioni
istituzionali e per il Dirigente del settore cultura e per l'istruzione, con la
spesa di alcune centinaia di migliaia di euro, di cui si potrebbe fare
sicuramente a meno, e si rinuncia ad avere un dirigente nel settore più
importante per un ente locale, dato anche il particolare momento di disastro in
cui versa la finanza pubblica, che è il settore Ragioneria!!?
Beh un Commissario Straordinario, non avendo fatto il Presidente in
precedenza, avrebbe fatto di sicuro altre scelte più in linea con le
aspettative dei cittadini e più funzionali ad un corretto funzionamento
dell'ente, non di sicuro quelle irrazionali e dispendiose, e forse anche
illegittime che ha effettuato il Commissario Cimitile.
Ultima considerazione di questa prima puntata, è la seguente: chi
esercita il controllo democratico sugli atti che il Commissario adotta ?....
forse è il caso di creare un gruppo di
persone che hanno a cuore il futuro del nostro territorio che denunci tutte le
palesi illegittimità e che sia di difesa degli interessi del Sannio.
Ing. Carlo Falato.
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