È sorprendente vedere con quanta facilità e con quanta prontezza si manifestino, in un semplice scritto apparso sul web, la presunzione, la superbia e l’insolenza che contraddistingue il carattere di un’aggregazione politica di stampo locale. Un’associazione, denominata “iCoraggiosi”, composta di persone che, evidentemente, nei loro rapporti con l’esterno, hanno sempre fatto come la luna, mostrando cioè sempre una parte sola, sottraendo, cioè, alla vista quella che è la vera faccia.
Nessuno, cari “Coraggiosi”, può passare a lungo per quello che non è. In ogni modo, rispondendo alle fantasticherie della nota in questione, voglio dedicarvi alcune mie considerazioni, o per meglio dire, opinioni, che, sono persuaso, andranno a fortificare le fondamenta delle convinzioni dei cittadini guardiesi in merito alle reali intenzioni della vostra associazione.
Cari “Coraggiosi”, fin dalla prima apparizione sulla scena politica guardiese vi siete rivelati come perfetta sintesi di due vizi: da una parte il narcisismo dall’altra l’arroganza. Il vostro atteggiamento politico, poi, all’interno del centrosinistra, è stato ed è tuttora, quantomeno indefinibile e del tutto assimilabile a quello dei porcospini. I porcospini infatti, soprattutto d’inverno, si stringono l’uno addosso all’altro per riscaldarsi reciprocamente e proteggersi dal gelo. Ben presto, però, si sentono pungere, ciascuno, dagli aculei dei vicini; e ciò li fa scostare l’uno dall’altro. Ogni volta che il bisogno di scaldarsi li fa riavvicinare, tornano a essere tormentati al medesimo modo, e così continuano a essere sballottati fra l’una e l’altra sofferenza, finché trovano una sistemazione con la quale, standosene separati da una ragionevole distanza, possono sopportale entrambe meglio che possibile.
A chi legge trarre le dovute conclusioni.
Fatta questa doverosa, ma quanto mai necessaria constatazione di fatto, consentitemi un’aggiunta: considerato che sul sito internet, http://www.icoraggiosi.altervista.org/, sono stato tirato in ballo, in maniera non proprio velata, da una nota a firma di Angelo Mancini (lo stesso Angelo Mancini dei trascorsi universitari romani?), voglio precisare che, chi scrive, ovvero Raffaele Pengue (l’anonimato non appartiene alla mia cultura), non ha certamente “desideri reconditi” (io li definirei convincimenti più che legittimi, visto i fatti, le opere, dei vostri rappresentanti comunali e di partito), ha soltanto la pretesa di “aver ragione” sulle cose che dice e che pensa; d’altronde sulla questione da me sollevata sulla stampa locale non esistono verità assolute (chi può dirlo?), ma solo opinioni (evidentemente, voi che presidiate fisicamente all’interno e all’esterno 365 giorni all’anno la Casa Comunale, dovreste essere più informati), però penso che le mie “opinioni” siano quanto di più vicino alla verità. Diciamo perché l’esperienza accumulata in fatto di persone, stereotipi, psicologia e mentalità - soprattutto di una ben definita parte politica guardiese - mi aiutano a comprendere e destreggiarmi abbastanza bene tra certe situazioni della scena politica strapaesana.
L’aggiunta: per la verità, cari “Coraggiosi”, non me ne frega assolutamente niente delle vostre opinioni al riguardo, delle “voci” che sentite di dentro o di fuori, di quelle che nella nota in questione voi definite puerilmente “illazioni”, “segreti”, “profezie”.
Faccio un’aggiunta bis: lasciate perdere le calunnie, i buoi, gli stallieri e quant'altro, le “manovre basse e inconfessabili”, “voci velenose” messe in giro ad arte; probabilmente è vero - anzi io quasi quasi toglierei il probabilmente - tuttavia, per quanto mi riguarda, colui o coloro che, come ho avuto modo di riportare nell’articolo, si appresterebbero a “saltare il fosso”, possono starsene tranquillamente a pescare pesce azzurro o rosso o andarsene su Marte. Chi se ne frega. Fatti loro.
Aggiunta tris, e chiudo: continuate così. Continuate a recitare litanie per darvi coraggio. Ma, vi prego, in futuro non scomodate il grande Eduardo per delle scempiaggini da bassa politica.
A Guardia anche le pietre sanno quello che, in maniera più o meno occulta, si sta consumando da tempo nelle stanze della politica, soprattutto in quelle del centrosinistra.
Stanze di cui, evidentemente, alla vostra associazione viene negata copia della chiave.
Raffaele Pengue (da infosannio.com)