sabato 21 marzo 2009

Ora o mai più

Si rincorrono in questi giorni, a Guardia Sanframondi, argomentazioni di ogni tipo da parte di gruppi politici, gruppi consiliari e associazioni, sulla questione amministrativa locale. A titolo, esclusivamente personale, da cittadino di questa comunità, sento il dovere di esprimere una valutazione largamente condivisa, che si può, cioè, sentire semplicemente incontrandosi al bar tra conoscenti, tra amici o tra chi ha anche una qualche responsabilità di ordine politico. La valutazione è la seguente: è mai possibile che in un momento di crisi economica difficile, non solo per Guardia ma di carattere globale, le argomentazioni politiche che alimentano il dibattito locale si fermano esclusivamente a rivendicazioni di spazi mancati o da ottenere, oppure si ritorna su scelte fatte in tutta consapevolezza individuandole come vulnus per una difficoltà amministrativa? Non sarebbe il caso di unirsi o di dividersi su soluzioni, idee e progetti concreti? Il messaggio che la gente comune del nostro paese coglie è di una amministrazione comunale oramai prigioniera di se stessa e di questioni irrisolte che oramai si trascinano avanti da anni. E’ il momento in cui o si riesce a mettere al centro della discussione politica un programma serio di breve e medio periodo, da chi ha responsabilità politiche, in maniera chiara, pubblica ed aperta e le pone come motivazioni forti per la propria esistenza in vita oppure si chiariscano le reali volontà dell’amministrazione comunale e se ne traggano le dovute conclusioni. Questa considerazione è dovuta, e non è un ultimatum o una voglia di ingerenza nelle questioni politiche locali, ma vuole essere un richiamo alle responsabilità ed alla voglia di amministrare e di realizzare obiettivi importanti per il nostro paese. Ma perché è importante uscire dall’empasse? Lo è perché si stanno costruendo in questi mesi tutte i bandi per accedere alle risorse che la Comunità Europea ha messo a disposizione della Regione Campania. Risorse che, lo ricordo per tutti, devono colmare il gap di arretratezza delle regioni del mezzogiorno d’Italia rispetto alle altre regioni europee. E’, senza enfasi, l’ultima vera occasione fino al 2013, di riuscire a portare a casa un qualche importante obiettivo per il paese. E quindi, non sarebbe il caso di cominciare a definire degli obiettivi strategici per il centro storico, quali sono le azioni concrete da intraprendere per valorizzare l’ambiente, le produzioni tipiche, il paesaggio, le tradizioni antiche del nostro paese, quali sono, in tempi di ristrettezze economiche, le azioni per tutelare i diritti delle persone più deboli, quali azioni per migliorare la qualità dei servizi e migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini.

Dico questo, perché se non si risolvono a breve positivamente le dispute interne all’amministrazione rischiamo di brutto di vederci passare davanti opportunità concrete e non essere in grado di coglierle.

Si dovrebbe, senza indugio, mettere a punto una fabbrica delle idee sui temi prima enunciati su cui raccogliere tutte le persone disponibili ad unirsi e dare una mano per realizzarle. Siamo ad un anno e mezzo dai Riti dell’Assunta, quali iniziative si vogliono prendere? Come si vuole gestire la comunicazione su questo evento? Si riuscirà a far fronte con le risorse locali, ad una così imponente manifestazione,  per le questioni dell’ordine pubblico, per i servizi che devono essere adeguati al carico di persone che potrebbero visitare Guardia? Quali iniziative si vogliono prendere per fronteggiare queste esigenze e nel contempo tutelare una antica Manifestazione di Fede?

Ed allora, le forze politiche, gli amministratori comunali di Guardia, di maggioranza e di opposizione, ci facciano comprendere se ci vogliono amministrare sul serio o vogliono passare il tempo a dirimere questioni di parole dette o non dette, oppure, il che è ancora peggio,  a tenere ingessata una comunità.

Carlo Falato

1 commento:

  1. E’ notorio che l’attenzione del lettore su una pagina web viene catturata per non più di 15 secondi … mi adeguo e non mi dilungo.
    Siamo stanchi, Carlo, di nuove e vecchie scadenze. Siamo stanchi di vedere tanta energia sprecata a rincorrere occasioni che non si concretizzano mai, siamo stanchi di nuovi e vecchi arrivismi, siamo stanchi di vedere una comunità ridotta a brandelli. Siamo stanchi di una classe politica miope e arrivista … sono tante, troppe le occasioni cha abbiamo loro dato. Aspettiamo … aspetto per questo la barbarie prima di svanire come comunità nel nulla.
    Il cittadino Giovanni Lombardi

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