Da qualche giorno abbiamo appreso dagli organi di stampa dell’accordo tra Italia e Francia sulla costruzione di quattro centrali nucleari di terza generazione nel nostro paese.
Il nucleare è una tecnologia vecchia, superata, che tutti i Paesi d'Europa stanno smantellando. La Francia per rientrare dalle perdite in questo settore, finanziato dal governo per scopi militari prima che civili, sta tentando di vendere ad altri Paesi questa obsoleta tecnologia. Nel 1987 con un referendum abrogativo gli italiani hanno cestinato questa fonte di energia. Se si vuole tornare indietro bisogna ripercorrere lo stesso iter democratico (ignoto evidentemente al governo). Il nucleare non può essere deciso né da Scajola né da Berlusconi, solo dai cittadini. Il nucleare è una bomba a scoppio ritardato che entrerà in funzione tra molto, molto tempo, quando invece dovremmo investire sulle energie alternative. Le centrali nucleari di terza generazione sono quelle di trent'anni fa. Oggi c'è una tecnologia, che si chiama di quarta generazione post nucleare, su cui si stanno facendo delle sperimentazioni, dove anche l'Italia sta facendo la sua parte. Fare oggi le centrali nucleari vuol dire comunque arrivare ad una soluzione che non arriverà prima del 2050.
Bisogna trovare il sito, bisogna mettere d'accordo le popolazioni, e bisogna sapere dove mettere le scorie. Piaccia o non piaccia, siccome in natura nulla si crea e nulla si distrugge, queste scorie radioattive, che durano migliaia di anni e faranno morire un sacco di persone, da qualche parte dovremo metterle, un posto bisogna trovarlo, e voglio vedere chi è disposto a tenerle sotto casa sua. Fare tutto questo investimento, sprecare tutti questi soldi, mettere a rischio la salute e l'ambiente del nostro Paese per arrivare ad una centrale nucleare già obsoleta nel 2050, e arrivarci quando la scienza e la tecnologia avrà già portato a termine altre soluzioni, come l'ottimizzazione dell'energia solare e dell'energia eolica, energie alternative non inquinanti e con minor dispendio di energie. Per questa ragione, mi pare inopportuno, dispendioso, pericoloso e ambientalmente distruttivo il ritorno all’energia nucleare.
E’ paradossale che mentre il presidente degli stati uniti Barak Obama indica tra le priorità della attività del suo governo lo sviluppo delle energie rinnovabili il nostro governo dà risposte diametralmente opposte. D’altronte lo sviluppo delle energie alternative consentono la creazione di milioni di posti di lavoro che non sarebbero realizzabili con il nucleare che richiede al contrario pochi posti di lavoro e solo specialistici.
Quello, però, che mi sorprende in tutta questa vicenda è che il tutto sta passando tra l’indifferenza totale delle forze politiche e delle organizzazioni ambientaliste. Dove sono finiti i partiti e le forze ambientaliste che al precedente governo non perdonavano neanche lo spostamento di un bidone di rifiuti?
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