Ciao Coraggiosi
E' morta all'età di 78 anni Alda Merini una delle più grandi poetesse di sempre, la più grande in assoluto d'Italia. Era nata il 21 marzo 1931, giorno di primavera che aveva celebrato in una famosa poesia. Ricoverata negli anni sessanta in un ospedale psichiatrico era stata sottoposta a vari elettroschoc che l'avevano devastata l'anima, ma non attenuata la sua grandissima sensibilità. L'esperienza tragica dell'internamento l'aveva lasciati ferite profonde che affiorano costantemente nella sua poesia dedicata al popolo dolente dei sofferenti e dei "folli" Aveva detto di sè: Sono una piccola ape furibonda mi piace cambiare colore mi piace cambiare misura.
Requiem
ed ecco per te il mio requiem senza parole
con la bocca piena di erba e di felci azzurre
ecco il mio requiem della corifera che non
è creduta, della Cassandra che è vilipesa
magnifico esempio di segreta impresa
tu solo mi esalti e mi incanti perché
sei colui che non si può prendere ed essendo
fermo sulle rive del Gange in perenne
contemplazione aspettando che passi la pagliuzza
d’oro della conoscenza e dell’era eterna
tu che sei scaltro più della pietra e più
duro del sasso e che pensi perennemente
pensi alle ere pitagoriche e che veneri
Socrate e che infine sei Paolo di Tarso
atterrato dalla fede infinita ebbene io
ti disarcionerò dal tuo cavallo d’amore
filiale desiderante farò di te un martire
dell’ombra perché il segreto della tua
tristezza è l’ordine e il disordine delle
cose create perché io non sono dissimile a
tua madre a Cerere eterna e infine sono
anche la primavera che si mette sugli alberi
insieme alla rugiada e tu ami la rosa della
vergogna che mi trovo appuntata sul petto
e tu le esalti e le scorri con le tue dita
feconde. Potessi così capire il mio desiderio
che si apre il fiore della carne infinitamente bella
e trovarvi dentro il seme insaziabile
dell’amore e dell’ebbrezza potessi sprezzante te
spargere sangue insieme disseminare
la discordia degli abissi perché sei
il murmure pieno e il precipizio delle
albe e perché infine tu conosci il senso
della bellezza. Io aborro pensare ma
aborro anche muovermi nel caos infinito.
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