martedì 10 novembre 2009

Rispondere alle opportunità

Pezzo

Mi si continua a chiedere se dietro la crisi politico-amministrativa che investe il comune di Guardia Sanframondi ci sia una mia regia. Questo mi viene chiesto da più parti, e siccome la cosa può essere interpretata con una doppia lettura, e cioè che qualcuno voglia sapere se è effettivamente così, oppure che la proposizione debba passare in alcuni ambienti perchè fa comodo che si possa dubitare di ciò. Ed allora, per sgombrare il campo da ogni possibile interpretazione, vi riferisco cosa ne penso sul tema. Verba volant, scripta resta. Sono fermamente convinto che la situazione amministrativa attuale del comune di Guardia sia effettivamente delicata. Sono anche convinto del fatto che l'amministrazione comunale ed il Sindaco debbano far comprendere alla comunità guardiese se sono in grado di amministrare per cogliere le opportunità che ci vengono offerte dalla programmazione comunitaria. Del perchè si sia giunti ad una situazione complessa e quasi di stallo, si potrebbe approfondire e penso che chi si interessa della storia politica di questi ultimi decenni, la potrebbe anche fare. Dal mio punto di vista può essere interessante, ma non risolve il momento attuale. Allora, è necessario fare una analisi di chi sono gli attori in campo, e chi deve sciogliere il nodo: la crisi è numerica, perchè non esiste una maggioranza di almeno nove unità in grado di assicurare stabilità del governo cittadino; la crisi è programmatica in quanto, pur essendo venute da più parti la richiesta di avere obiettivi certi che l'amministrazione attiva vuole raggiungere, ad oggi non sono stati ancora ufficializzati; la crisi è politica, in quanto la maggioranza che è venuta fuori dalla consultazione elettorale non c'è più. E quindi, quali sono gli attori che devono intervenire? In primis i consiglieri comunali che elaborano un piano di obiettivi concreto su cui costruire una maggioranza stabile, una definizione di convivenza amministrativa, nel rispetto dei ruoli, in grado di impegnare e coinvolgere tutti i consiglieri, un sistema di garanzia del progetto amministrativo da attuare in cui il Sindaco è l'elemento principale. Detto ciò, è alquanto semplice intuire che tutto è relegato a soggetti interni alla amministrazione con i quali, pur intrattenendo rapporti politici ed amicali, il sottoscritto non può fare altro che esporre il proprio pensiero in merito, e non altro.
Ma cosa ne penso io? E quindi rispondo al quesito: in questo particolare momento storico, in cui partono tutte le programmazioni per lo sviluppo, (Accordi di reciprocità, Pain Borghi del Sannio, PIF, Piano di coordinamento provinciale, piano per i beni culturali, tutte le problematiche relative ai riti, ecc....) non avere una amministrazione in carica in grado di poter assumere atti di natura politica e programmatica, sarebbe un grave danno per l'intera comunità. E quindi, penso che dagli attori prima individuati, si debbano ricercare tutti gli elementi possibili di unità al fine di rispondere alle opportunità che si presentano, in quanto questo ciclo di programmazione regionale potrebbe essere l'ultimo.
Carlo Falato.

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