domenica 15 novembre 2009

A ben guardare… qualcosa c’è da fare…

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Ciao coraggiosi!
Non so se per l'amministrazione comunale di Guardia Sanframondi non ci sia " più niente da fare", come dichiara l'articolo pubblicato sul sito: è un problema esclusivo della ex maggioranza uscita dalle ultime urne comunali. Sono innegabili, però, le contrapposizioni inconciliabili al suo interno che di fatto mettono questa consiliatura nell'impossibilità di lavorare serenamente e con un minimo di produttività e questo mette la comunità di fronte ad alcune problematiche.
In democrazia la sovranità è del popolo che la delega a un gruppo di cittadini espressione della maggioranza: qualora non c'è più la maggioranza la sovranità ritorna al suo legittimo possessore e cioè il popolo. Non esistono deroghe a tale principio; non ci sono scadenze, opportunità, accadimenti di sorta che possono far accantonare questo fondamento dello stato democratico. Se così fosse stato si sarebbe votato una sola volta, la prima, non solo in Italia, ma in tutte le democrazie. Se è legittimo ricercare maggioranze, anche diverse, in consiglio comunale, è doveroso riconsegnare il potere al popolo qualora le varie esplorazioni e i vari tentativi non approdino ad una maggioranza certa e determinata. La fine anticipata di una consiliatura non la si chiede, non la si cerca, è sempre un avvenimento spiacevole per la collettività, ma non la si può nascondere, ne’ viverla e rappresentarla come un dramma epocale della nostra storia foriera di chissà quali tragedie, ne’ considerarla come la fine e la panacea di tutti i nostri drammi sociali.
Bisogna viverla con compostezza, avendo il coraggio di analizzare i motivi di tale insuccesso non per non ricaderci più, ma per programmare meglio l'avvenire della nostra comunità. Non è questo il momento di fare il "pesce in barile", ma è il tempo di guardare avanti, di dare una prospettiva credibile al nostro futuro, di dare fiducia ai nostri concittadini sfibrati e sfiduciati da diatribe vecchie. Qualunque sia lo snodo di questa vicenda, abbiamo la necessità ineludibile di un cambio di prospettive. C'è un orizzonte politico che si sta chiudendo come un cappio intorno alla gola della nostra comunità e noi guardiesi tutti abbiamo il dovere civico di scongiurare questo pericolo.
Angelo Mancini

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