Angelo Mancini
DATE A CESARE QUEL CHE È DI CESARE E A DIO QUEL CHE È DI DIO! Questo precetto, evangelico, eterno e sempre valido, acquista per noi guardiesi,in questo 2010, una valenza particolare, ancora più forte e attuale. Quest’anno avremo a Guardia i riti penitenziali, in agosto, e, molto probabilmente, le elezioni comunali anticipate a marzo, qualora passasse la mozione di sfiducia che 10 consiglieri comunali hanno presentato nei confronti del sindaco Ciarleglio.
L’intervallo temporale breve, che separa i due avvenimenti, non deve in alcun modo indurre a sovrapporre, a collegare due realtà che si collocano su due piani distinti e separati, quello spirituale e quello sociale, come purtroppo qualcuno comincia strumentalmente già a fare.
La religione non ha alcun bisogno della politica per affermare il proprio magistero. La politica non deve in alcun modo intromettersi nell’ambito religioso per legittimare il proprio diritto di governare.
DARE A CESARE QUEL CHE È DI CESARE. Oggi Cesare è il popolo sovrano, che a
Guardia non ha più una amministrazione basata sul principio primo e inviolabile della maggioranza, per cui non si capiscono certe previsioni catastrofiche, di scontro tra i partiti e di danni sociali, che il ricorso anticipato alle urne potrebbe provocare.
Certo, la fine anticipata di una consiliatura è un trauma per l’intera comunità e non si presta a nessun trionfalismo, ma è anche l’affermazione del principio democratico: solo una maggioranza riconosciuta ha il diritto-dovere di governare. Non sono, quindi, le elezioni, anticipate o alla scadenza naturale, che alimentano rancori e danneggiano il tessuto produttivo della nostra comunità, ma il mancato rispetto dei principi democratici che, disattesi, alimentano il clima di sfiducia, di disaffezione dei cittadini e ci fanno piombare in uno stato di precarietà e di indeterminatezza socialmente nociva.
DATE A DIO QUEL CHE È DI DIO! I riti non devono rasserenare tanto gli animi, le menti, degli uomini, ma principalmente il cuore di ciascuno. Sono su un piano immensamente più alto, immensamente più profondo, distanti sideralmente da qualsiasi problematica “umana”: ognuno scoprendo il petto mette a nudo il proprio cuore davanti a Dio. E questo non può dare adito a nessuna commistione con null’ altro, solo la speranza che modificando noi stessi apportiamo cambiamenti positivi anche alle nostre relazioni interpersonali.
Tenere distinto, quindi, i due avvenimenti è un imperativo etico , altrimenti è sola bassa strumentalizzazione !
magari dovremmo dare conto a cesare , che era un dittatore illuminato, noi siamo comandati da una specie di Crapulone incluso tutti i suoi servitori, adepti, novizi, affiliati, ascrittiecc..ecc..
RispondiEliminala mediocrità oggi è al potere.
la ragazza di BUBE