martedì 5 gennaio 2010

IL CACCIATORE DI ANGURIE (racconto sufi)

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Una volta, tanto tempo fa, un uomo, vagando lontano dal suo paese, andò a perdersi nel mondo noto come Terra degli Sciocchi. Vide presto un certo numero di persone che fuggivano terrorizzate da un campo dove avevano cercato di mietere frumento. “C’è un mostro nel campo”, gli dissero, ma egli guardò e vide che si trattava di un’anguria.

Si offrì di uccidere il ‘mostro’ per loro. Staccato il melone dal gambo né tagliò una fetta e cominciò a mangiarla. La gente fu ancora più terrorizzata da lui di quanto non lo fosse stata per l’anguria. Lo cacciarono via con forconi gridando: “ Ucciderà noi dopo, se non ce ne liberiamo”.

Accadde che in un altro giorno un altro uomo sperdendosi andò a finire nella Terra degli Sciocchi e le cose iniziarono nella stessa maniera. Quest’uomo, però, invece di offrire alla gente aiuto contro il ‘mostro’, fu d’accordo con loro nel giudicarlo pericoloso e allontanandosene in punta di piedi si guadagnò la loro fiducia. Trascorse con loro molto tempo nelle loro case finché non riuscì ad insegnare a quella gente, a poco a poco, i fatti fondamentali necessari a renderli capace non soltanto di non temere le angurie, ma persino di coltivarle.

La verità non rende automaticamente libere le persone e i fatti, anche se inequivocabili, non fanno cambiare i comportamenti e la visione delle cose. Atteggiamenti dogmatici, supponenti, altezzosi, moralisti, da chi:”L’avevo sempre detto!”, susciteranno solo l’attaccamento testardo e resistente a quelle consuetudini, a quelle “ sicurezze” che rendono “tranquilla” la nostra esistenza.

Oggi la nostra cittadina non ha bisogno né di gente che grida al ‘mostro’ né di presuntuosi, sdegnosamente delusi, pronti a spacciare la loro visione delle cose come l’unico e vero bene comune da perseguire. Oggi non abbiamo bisogno di primogeniture, di abiure, di gogne e di sofferti perdoni.

Oggi abbiamo bisogno dell’apporto e della buona volontà di tutti, riconoscendo che non ci sono ricette taumaturgiche e che un mago, per quanto abile, crea solamente illusioni.

Angelo Mancini

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