di Angelo Mancini
L'assemblea del Partito Democratico di Guardia Sanframondi, che si è tenuta il 17 gennaio 2010 alla presenza della delegazione parlamentare sannita del PD e del coordinatore e del presidente provinciale del partito, è stata la rivelazione e l'affermazione di quanto durante la riunione si è voluto decisamente escludere: l'uso personale e di parte dello strumento partitico nella gestione dell'amministrazione della cosa pubblica. Non si capisce, altrimenti, la modalità con cui è stato condotto il pubblico dibattimento, incentrato esclusivamente sulle ragioni politiche, con osservazioni e rilievi sulle persone, dell' ex sindaco Ciarleglio e della compagine amministrativa di partito che non ha ritenuto di firmare la mozione di sfiducia del sindaco. Alla parte restante dei consiglieri comunali, firmatari della mozione di sfiducia, non è stata data alcuna opportunità di ribattere alle accuse politiche mosse nei loro confronti con la motivazione che, avendo vanificato il dibattito consiliare con le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali, non avevano diritto di parola e di replica ai rilievi a loro addebitati. Siamo il Partito Democratico, un partito giovane, ma che affonda le sue radici nei grandi partiti popolari e democratici dell'occidente: si ricordi questo il nostro coordinatore , si ricordi di essere il coordinatore del Partito Democratico e non solo della parte che lo ha espresso!
Duole ricordare questo, soprattutto perché questa manifestazione di antidemocraticità é stata perpetrata sotto gli occhi imbarazzati dei parlamentari del partito e della dirigenza provinciale. Un imbarazzo palpabile, anche se espresso con diplomatici rabbuffi, che sono dei rimproveri espressi con garbo e gentilezza, ma che sempre rimproveri rimangono. Un partito che si dichiara democratico non può in alcun modo consentire che al suo interno vengano sospese, seppur per una volta, le libertà e le garanzie democratiche dei suoi iscritti, ne va della sua ragion d'essere, della sua legittimità a porsi come amministratore del bene pubblico. La democrazia, la libertà di pensiero, di parola, di opinione, di credo , oltre a essere diritti costituzionali, sono condizioni fondamentali ed irrinunciabili per qualsiasi formazione partitica che ha l'obbligo costituzionale, civile e morale di garantirli a tutti i cittadini.
Al di là dei torti e delle ragioni politiche delle parti, per il partito è stato scritto una brutta pagina della sua breve storia. Oltretutto, se questa riunione doveva servire a rasserenare il clima, a ricomporre spaccature tra le sue anime, ha del tutto mancato l'obiettivo, anzi è servita ad incrinare maggiormente i rapporti, ad apportare ulteriori elementi di diffidenza reciproca.
Se poi si è già in campagna elettorale, con la demonizzazione e la svalorizzazione dell'avversario, allora il richiamo all'unità e all'identità partitica risulta inutile e strumentale.
A nessuno si può chiedere di fare un passo quando non si conosce la direzione!
sono semplicemente allibita! si parla di democraticità violata, di necessità di coesione di partito,di uso personale dello strumento politico!!!!!!!si enfatizza alla demonizzazione e alla svalorizzazione dell'avversario.........ma questi "avversari" non sono forse quegli stessi personaggi del PD che mentre era in corso l'assemblea chiacchieravano fieramente con alcuni esponenti dell'UDEUR? non sono quegli stessi che mentre concordavano un'alleanza con l'UDEUR negavano nel frattempo qualsiasi ulteriore opportunità a Ciarleglio , alla sua compagine e a Guardia Libera?
RispondiEliminama sa com'è.....voce di popolo!!!!
suvvia,è ora di smetterla con l'ipocrisia!
Già....solita figuraccia del PD.Un partito nato da una grande idea, una grande speranza di riportare la politica tra la gente, che restituisse democrazia, che desse ascolto alla sua base ovvero agli iscritti ed elettori del partito. Un vento nuovo, un vento di rinnovamento!!!! peccato che poi sul terreno della realtà di ogni giorno si fa sempre più fatica a trovare l'espressione di questi valori ma, al contrario, continui rigurgiti di tutto quel sistema arrogante e antidemocratico da cui ci si voleva allontanare. A guardare i suoi vertici nelle piccoli e grandi realtà è veramente difficile credere che le cose siano cambiate; io che ci ho creduto mi sento molto presa in giro, sento di aver fatto parte ancora una volta di un gregge ben guidato per andare dove dice il padrone. La prima lezione che ne è venuta è ancora una volta che il potere, più o meno grande che sia, non sarà mai mollato facilmente da chi è arrivato ad averlo e il sogno di tutti è tenerselo almeno fino a che si campa ( Andreotti docet).Spero che le prossime elezione a guardia possano svolgersi innanzi tutto precedute da una campagna elettorale pulita, trasparente, chiara, fondata sui programmi e che soprattutto all'interno del PD si lavori per il paese tutto e non nell'interesse di singoli. Proprio D'alema ha detto,parlando sugli accordi per le regionali, che quando è necessario si deve anche essere pronti ad un passo indietro affichè tutti insieme si faccia un passo avanti! Spero che questa sia per guardia un momento di risveglio e di rinnovamento anche perchè al fondo ci siamo....continuare a grattare fa male alle dita e il dolore destabilizza il cervello!!!!! Auguri a tutti di una mente serena. ALICE63
RispondiEliminasono anch'io allibito!
RispondiEliminapoliticamente ogni formazione politica può parlare liberamente,senza chidere permessi ad anonimi con altre formazioni politiche in qualsivoglia nomento.
disdicevole è chiedere ed ottenere favori( posto di lavoro ) dalla medesima forza politica co cui non si dovrebbe dialogare
CLEMENTE
Carissima anonima allibita! La delicatezza del momento che la nostra comunità mi fa fare uno strappo alle regole che mi sono posto: quella di non commentare i commenti a un mio scritto e di non rispondere ad anonimi. Io firmo sempre con il mio nome e non per un atto di coraggio, ma di chiarezza verso il lettore.
RispondiEliminaLa tesi del complotto di alcuni esponenti del PD locale con i rappresentanti dell'Udeur proprio non regge: ci vorrebbe faccia tosta, insipienza politica, stupidità per complottare davanti e alla presenza delle persone da colpire con tale manovra. Non mi sembra che tali persone siano così sprovvedute, ma siamo in democrazia e ognuno legge la realtà con gli occhiali che inforca: l'importante è avere la consapevolezza di averli messi. In realtà tra le persone da lei menzionate c'è solo consonanza, consapevolezza, non certo inciucio, che l'amministrazione era giunta al capolinea per la pervicace ed ostinata volontà del sindaco di operare in solitudine raccordandosi solo con realtà esterne alla maggioranza comunale. Nessun complotto,la maggior parte delle persone indicate era ben attenta al processo in corso nei loro confronti, solo consapevolezza rafforzata dalla conduzione antidemocratica del dibattito in corso.
Spiace, ma è così e qualcuno sta maturando, anche lui, simili convinzioni.
Con simpatia
Angelo Mancini