sabato 24 ottobre 2009

Estirpare le estraneità pericolose

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Corre una voce, flebile ma infida come il venticello della calunnia, come l’aria mefitica della vendetta, pericolosa non tanto per il contenuto, ma perché democraticamente delegittimante per il Partito Democratico. Si vocifera, dunque, che all’indomani del 25 ottobre 2009 all’assessore alla cultura della provincia di Benevento, ing. Carlo Falato, possa essere revocata la titolarità della funzione assessoriale. Motivazione: essere a favore della mozione Bersani ed essersi attivato politicamente nell’ambito del circolo di Guardia Sanframondi a favore di tale mozione, quanto l’intera rappresentanza del PD in consiglio provinciale, il presidente della provincia beneventana Cimatile e il coordinamento provinciale sono a favore della mozione Franceschini.
Una sorta di reato di lesa maestà di medioevale memoria.
Fin qui le voci, vere o presunte che siano si vedrà successivamente.
La riflessione e le conseguenze possibili che la fondatezza di tali voci comporta investono, però, drammaticamente lo stato della nostra democrazia e del PD stesso.
Viviamo ancora, o non più, in un paese realmente libero dove ogni cittadino può esprimere le proprie opinioni, le proprie convinzioni politiche, sociali, culturali, religiose e scegliersi liberamente i propri rappresentanti senza incorrere nelle ire e nella vendetta del “ sovrano” ?
Dalle voci circolanti, sembra sconfortantemente di no! La struttura monolitica del PD beneventano sembra non permetta, non “ tolleri”, posizioni diverse all’interno della sua struttura di comando e che veda ogni differenziazione come una estraneità pericolosa e da estirpare. Se ciò corrispondesse al vero il PD non sarebbe più un partito, e democratico per giunta, ma un gruppo, una congrega chiusa in se stressa dove non sono ammesse voci dissenzienti, ma solo uniformità alla posizione dominante.
Si rende conto il PD di Benevento che, qualora le voci in questione si dimostrassero vere, perderebbe ogni credibilità democratica?
Non ammettendo posizioni diverse, non solo si negherebbe quella pluralità ideale che è la vera novità del PD, proclamata da Franceschini stesso con l’indicazione dei suoi due vice, un esponente di origine africana e una donna, ma si porrebbe il partito di fatto al di fuori della tradizione delle moderne democrazie occidentali.
E’ questo il messaggio che vogliamo dare ai nostri concittadini già delusi dalle le quotidiane vicende di mala-politica?
All’assessore provinciale Falato diciamo di stare comunque sereno e di lavorare fattivamente nel ruolo istituzionale a cui è stato chiamato, a prescindere dall’esito congressuale del PD: è assessore della comunità sannita e non del partito democratico anche se da questi indicato.
Se poi in sede regionale e nazionale dovesse prevalere la mozione Bersani, allora la sua serenità sarà maggiore: l’opportunismo dei nostri eroici dirigenti provinciali farà tramutare il luccichio delle loro lame in smaglianti sorrisi al carro del vincitore.
Angelo Mancini

1 commento:

  1. Caro Angelo sono pienamente d'accordo sulla tua chiara e lucida , come sempre , riflessione sul " fatto "... però devo aggiungere che all'articolo meschino, perchè non firmato dal mandante, c'è l'aggravante di voci corifere paesane che opportunisticamente si allineano a tale pressione politica sull'assessore Falato fatte a solo scopo intimudatorio( Pepe le fece sugli elettori PD) . Ha vinto Bersani e pertanto l'assessore alla cultura potrà dormire sogni tranquilli con il dispiacere di parecchi nostri compaesani che cercheranno ,comunque come sempre, di tramutare il luccichio dello loro lame in smaglianti sorrisi al nostro caro assessore... Carlo sveglia !!!
    Vincenzo Falato

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