Gli accadimenti dell’ultima seduta del Consiglio Comunale del 13.10.2009 evidenziano con chiarezza estrema l’inagibilità politica da parte di una maggioranza (minoranza) che pure si era assunto un onere teso a rappezzare una situazione che avrebbe richiesto, in sé, per le questioni in atto, un largo e
comunque gravoso impegno.
Le sole questioni dei debiti fuori bilancio nascenti, come più volte evidenziato,
dagli espropri del 1985, mai definiti, per la costruzione della Caserma dei Carabinieri e per la costruzione delle case popolari di via Sant’Antuono, di quelli già pagati ed in corso di pagamento risalenti agli stessi anni ’80, della rinegoziazione dei mutui del 1996, che costerà dal 2008 al 2016 un milione di
euro al Comune, richiederebbero sostegno ed impegno, sia dell’intera amministrazione, sia di chi di tanto è responsabile ed ancora oggi è classe dirigente di questo paese.
Bisogna constatare, purtroppo, che prevale l’interesse a realizzare disegni personali o di gruppo. Di fronte al riconoscimento dei debiti fuori bilancio per oltre 242.000 euro, c’è stata l’uscita dal Consiglio, per dichiarati motivi personali, del gruppo “Guardia Libera” e successivamente l’abbandono dei gruppi “UDEUR” e ”Popolo della Libertà”, con conseguente scioglimento della seduta.
Stante questa situazione, le strade percorribili sono due: l’allargamento della maggioranza se il Sindaco vorrà perseguirla, ovvero le dimissioni dello stesso.
Bisogna constatare, altresì, che il tentativo di portare avanti una amministrazione in minoranza su progettualità di interesse collettivo, e sulle basi dette, non è realizzabile e a niente valgono sostegni estemporanei che non garantiscono alcuna efficacia e nessuna efficienza. Ne sia esempio l’impossibilità, da cinque mesi e per le stravaganti argomentazioni riportate anche in consiglio, di approvare il piano delle dismissioni di beni del Comune
che avrebbe dovuto concedere ristoro alle esauste casse comunali.
Raffaele Garofano - consigliere comunale di Guardia Sanframondi
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