I motivi della protesta. Elencarli tutti non è cosa semplice. Il mondo della scuola è in rivolta per la cura dimagrante imposta dalla Finanziaria che farà sparire 132 mila posti in tre anni. Operazione che avrà effetti disastrosi sui 270 mila precari nelle liste provinciali. C'è poi il Dimensionamento della rete scolastica che dovrebbe cancellare dalla geografia scolastica italiana 2.600 istituzioni scolastiche e 4.200 plessi. Operazione che imposta alle Regioni, che ne hanno competenza, con un diktat poco gradito dai governatori che si rivolgeranno alla Corte costituzionale. L'intera scuola elementare combatte la "restaurazione" del maestro unico che dovrebbe sostituire il team di tre insegnanti su due classi. E il personale della scuola ricorda al governo di avere il contratto scaduto da 10 mesi. A mettere la ciliegina sulla torta ci ha pensato l'altro ieri la maggioranza che ha approvato una mozione che prevede le "classi differenziate" per gli alunni stranieri.
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