giovedì 30 ottobre 2008

'icoraggiosi' approvano e sottoscrivono la proposta dei Sindaci


Finalmente un documento forte e puntuale in linea con quanto stiamo dicendo,con le stesse motivazioni prodotte dal documento dei Sindaci, dal 20 Settembre 2008 data nella quale abbiamo proposto on line la raccolta di firme e la relativa petizione. I coraggiosi approvano e sottoscrivono la proposta dei Sindaci della Valle Telesina per l'offerta sanitaria del Presidio Ospedaliero "Maria delle Grazie"   di Cerreto Sannita  che prevede in sintesi  quanto richiamato nella delibera  della ASL BN 1 N. 633 del 21/12/2007 ' Adozione piano attuativo aziendale di servizio ospedaliero ai sensi della Legge regionale n 24 del 19/12/2006' ed esaminata nella riunione del CTP del 21/04/2008 e trasmessa in pari data agli organi regionali per il  potenziamento dell'offerta sanitaria del P.O. di Cerreto Sannita. E chiedono di  spiegare alla utenza della valle telesina il come ed il  perché, a pochi mesi di distanza da quel deliberato, sussistono i presupposti della chiusura dell'Ospedale di Cerreto, 11° su cinquanta presidi regionali, in quanto a rapporto costi/ricavi, ed eccellente  per quanto riguarda l'indice di occupazione media dei posti letto.

In ultimo l'invito ai cittadini tutti a mobilitarsi e far sentire la propria voce,  esprimere il proprio dissenso ed a sottoscriver la petizione contro la chiusura perché… tutte le volte che una comunità o un territorio perdono un servizio essenziale diventano più poveri, più deboli, più isolati, meno garantiti.

Firma la petizione on line

La proposta dei sindaci della Valle telesina

mercoledì 29 ottobre 2008

Sana e robusta Costituzione

Quando diciamo che,  con i tagli alla sanità,   la chiusura della guardia medica e del presidio ospedaliero di Cerreto si torna indietro di 30 anni non esageriamo, ed ecco il perché:

L'articolo 32 della Costituzione rappresenta le fondamenta del nostro sistema sanitario. "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti". L'articolo 32 della Costituzione italiana rappresenta una norma all'avanguardia per quei tempi, il diritto alla tutela della salute è considerato infatti un vertice del nostro ordinamento, ma è rimasta a lungo lettera morta. Devono passare 30 anni perché con la legge 883 del 1978 venga istituito il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e così venga data piena attuazione alla norma della Costituzione. Prima del 1978 il sistema sanitario si basava sulle Casse mutue, il diritto alla tutela della salute nasceva quindi dall'essere lavoratore e non dall'essere cittadino, tra l'altro con enormi differenze e disuguaglianze in quanto, come si può immaginare, esistevano casse ricche e casse più povere. 

Nel 1977 viene compiuto il primo passo in senso unitario con la messa in liquidazione di degli enti mutualistici quali gestori di attività sanitarie, ma la riforma complessiva della sanità può considerarsi avviata a compimento solo con l'istituzione dopo il 1978 del SSN.

I principi su cui si fonda il SSN sono:

-Principio di universalità:  secondo con cui vengono garantite prestazioni sanitarie a tutti senza distinzione di condizioni individuali, sociali e di reddito;

-Principio di uguaglianza: secondo cui tutti hanno diritto alle medesime prestazioni a parità di bisogno;

-Principio di globalità: secondo cui non viene presa in considerazione la malattia ma in generale la persona, ciò inevitabilmente implica un collegamento di tutti i servizi sanitari di prevenzione, cura e riabilitazione.

 

Ecco perche tutte le volte che una comunità o un territorio perdono un servizio essenziale diventano più poveri, più deboli, più isolati, meno garantiti. Ecco perché parteciperemo al Consiglio Comunale  convocato d'urgenza in seduta pubblica per il giorno 30 ottobre 2008 alle ore 18.00 presso la Sala Biblioteca del Comune di Guardia Sanframondi

martedì 28 ottobre 2008

Tutti insieme appassionatamente


I sindaci della Valle telesina si sono incontrati a San Lorenzo Maggiore ieri  27 Ottobre alle ore 19 per discutere sulla chiusura del Presidio ospedaliero di Cerreto Sannita e di quello che ciò comporta per un bacino di utenza di 50.000 abitanti della Valle Telesina. I primi cittadini   hanno prodotto un documento unitario da presentare alla Regione Campania che, provocatoriamente, parte proprio dalla analisi e dai numeri di assoluto  rilievo per quanto concerne le attività  sanitarie svolte a Cerreto ed inserite  nel piano ospedaliero redatto pochi mesi fa dalla ASL BN 1   con la delibera 663 che ne potenziava l'offerta sanitaria.

Gli intervenuti hanno sottolineato la gravità della situazione rimarcando l'assenza di interlocutori istituzionali (ASL, Regione, Provincia). A questo punto non resta che ‘l'azione di forza’, la mobilitazione di tutte le comunità interessate. Consigli comunali aperti e deliberati che riprendano in toto  il documento presentato e sottoscritto dai sindaci con coinvolgimento delle popolazioni interessate.

domenica 26 ottobre 2008

I grandi scienziati della sanità


Alla base delle chiusure di strutture sanitarie, come il Presidio di Cerreto e le guardie mediche di alcune comunità tra cui Guardia Sanframondi, l’ASL Benevento 1 si trincera, da sempre, dietro  il risparmio e la razionalizzazione della spesa pubblica che dalla Regione Campania si riverbera poi nelle varie ASL. Bene, vediamo di aiutare a fare un po’ di conti a questi super pagati cervelloni della presunta sanità provinciale. E lo facciamo recuperando atti pubblici  nella fattispecie la delibera N. 3499 del 18 Giugno 1996 del Comune di Guardia Sanframondi.

In questa delibera si stabiliva,  in sintesi, di concedere in fitto  su richiesta della ASL BN 1 i locali di proprietà  comunale siti in Via Campopiano, per il servizio di guardia medica stabilendo un canone mensile di lire 300.000 e di volturare  a nome della ASL BN 1 i contratti di tutti i servizi esistenti (luce, acqua, gas, telefono). Fin qui tutto normale se non fosse che da quella data :

- L’ASL BN 1 non ha mai corrisposto la somma del canone mensile;
- L’ASL BN 1 non ha mai effettuato la voltura dei servizi esistenti, tranne che per il canone di telefonia fissa;
Se ne deduce, senza essere manager e scienziati della sanità, che dal lontano 1996 l’ASL BN 1 ha utilizzato gratis una struttura del Comune di Guardia Sanframondi per allocare un servizio di guardia medica!

Adesso ci dovete spiegare perché, con la logica dei tagli alla cieca che state effettuando non vi siete resi conto che:
- Con la chiusura della guardia medica di Guardia Sanframondi non risparmiate il becco di un quattrino!
- Con la chiusura della guardia medica di Guardia Sanframondi non solo non risparmiate il becco di un quattrino, ma probabilmente l’ASL BN 1 dovrà sborsarne degli altri a fronte di un contenzioso che evidentemente, e, a ragione, il Comune di Guardia vorrà intraprendere per il recupero delle somme;
I grandi scienziati che amministrano e gestiscono la sanità sannita scivolano sulla classica buccia si banana dimostrando superficialità, ingratitudine e pressappochismo…

Si chiude Cerreto, si chiude Guardia, con questa logica chiudiamo anche l’ASL BN1 e mandiamo a casa gli scienziati… noi sapremmo fare di meglio.


giovedì 23 ottobre 2008

La sanità allo sbando



Sappiamo anche fare autocritica. Ha ragione il Sindaco di Guardia Sanframondi Nicola Ciarleglio la sospensione provvisoria della Guardia Medica presso alcuni presidi della provincia tra cui il Comune di Guardia, se non fosse drammaticamente vera, avrebbe dell'incredibile. Nel metodo e nel merito. Una scelta che riguarda la salute ed i diritti di oltre 20.000 cittadini è stata  appresa dal Sindaco del Comune che ospita la Guardia Medica, dagli stessi operatori sanitari, dalle comunità, attraverso i giornali e comunicata ufficialmente ai diretti interessati solo 48 ore dopo.

E allora. Se questo è, bisogna gridare allo scandalo e dire forte che la sanità provinciale è gestita  a colpi di mannaia con il solo scopo di ‘risparmiare’ sperperi che questa provincia non ha mai fatto. Lasciando intere fette di territorio prive di presidi sanitari.

 Risorse correlate: Uno scenario che viene da lontano

mercoledì 22 ottobre 2008

Agguati e guerre tribali


Il fattaccio della chiusura dei locali  della Guardia medica si va delineando, e si definiscono anche i contorni più torbidi  della vicenda dove, sembra, non c’entrino inagibilità, comunicazioni, avvertimenti … ma più biecamente  viene fuori l’ennesimo, piccolo opportunismo della politica  calata a piene mani nella sanità pubblica.

Come già ribadito i cittadini non possono pagare sulla loro pelle opportunismi e giochetti demenziali.  Perché nel giro di poco tempo, sul fronte sanità, si prospetta la chiusura dell’ ospedale di Cerreto Sannita, ed è chiaramente voluta la chiusura dal 1 Novembre della Guardia medica nel nostro Comune.  A questo punto  con più forza e determinazione ‘icoraggiosi’ chiedono la convocazione di un Consiglio Comunale aperto per chiarire e spiegare alla comunità guardiese le responsabilità politiche  di questa vicenda.

Nel contempo l’associazione ‘icoraggiosi’ chiede all’Amministrazione comunale, in un momento così difficile, di applicare e gestire una chiara programmazione di investimenti e manutenzioni sulle strutture  che erogano servizi primari  per i cittadini quali appunto la sanità, la giustizia,  la scuola.

martedì 21 ottobre 2008

Workshop territoriale

Un doveroso riscatto

Lo scenario complessivo che avvolge Guardia da ormai troppo tempo è semplicemente avvilente.

Fatta eccezione per qualche aspetto marginale, non c'è capitolo della vita economica, culturale, sociale in questa comunità che non lasci nell'animo dei cittadini profonda delusione, amarezza e molto spesso vergogna.

Qualsiasi cittadino che abbia un minimo di spirito critico e dignità deve ormai, giorno dopo giorno,  fare la conta delle molteplici manifestazioni di un degrado che ha un'unica profonda pericolosa radice:  la rassegnazione dei più e la malafede dei pochi.

Di solito quando, con grande modestia, sento il bisogno di scrivere qualcosa per rivolgermi ai miei concittadini non uso mai toni duri, perché sono sempre dell'avviso che la diplomazia delle parole, al posto dei veleni inutili, dovrebbe far riflettere le persone intelligenti e dare loro modo e occasione per correggere il proprio operato.

Oggi però la rabbia è troppa, e non parlo solo della mia rabbia, ma anche di quella di tante persone oneste, giovani e meno giovani, orgogliose e non rassegnate che ho il piacere di conoscere, in tutti gli ambiti della nostra cittadina.

Non si può più lasciare che, in una stupida ed in parte vigliacca, studiata indifferenza, tutto scorra senza la minima perturbabilità, nel degrado e nello squallore crescenti.

Guardia, giorno dopo giorno, sta cambiando volto, costume, struttura sociale ed economica, e tutto in direzione negativa, ovviamente.

Chi ha ancora la forza e la orgogliosa caparbietà di rimanere nel suo paese d'origine, deve scontrarsi ogni giorno di più con la preoccupazione, anzi la paura, che tutto ciò che di materiale e di morale ha costruito nel tempo con sacrificio, vada sfaldandosi e perdendo valore sempre più.

Guardia ormai non può godere più neppure della proverbiale "serenità di paese", perché non ci sono più gli estremi neppure per quella.

Sempre più spesso si assiste a fenomeni subdoli di microcriminalità, embrionali, poco chiari nel loro germe intenzionale, e per questo maggiormente preoccupanti e da tenere sott'occhio.

Ma non sembra esserci la minima vigilanza, né da parte delle istituzioni ma soprattutto da parte dei cittadini, che sembrano sempre più assuefatti al clima di degrado.

Se questi fenomeni sono causati da entità locali o esterne non mi è dato saperlo. Di certo in entrambi i casi il problema va affrontato con misure di prevenzione, integrazione, sensibilizzazione dell'opinione pubblica.

Ci tocca sentire di associazioni culturali giovanili ( gruppo Scout " La Salle ", ad esempio ) che rischiano di scomparire, per lasciar posto a ciurme di ragazzi vaganti per strada la sera, senza mèta, senza una motivazione forte che li leghi in uno spazio di discussione e di crescita.

Inutile nasconderlo, il consumo di alcool e droga tra i giovani è in costante aumento e le conseguenze sullo stile di vita delle nuove generazioni è più che evidente: le fasce giovanili guardiesi rischiano di diventare vittime di fenomeni negativi di influenza e di plagio comportamentale da parte di pochi soggetti che fanno cattiva scuola e che sempre più sembrano assumere le sembianze di pericolosi punti di riferimento.

L'economia perde sempre più terreno, per una serie di logiche politiche ( e spesso aziendali ) volutamente sbagliate. Gli agricoltori guardiesi rischiano di lavorare gratis per tutto l'anno se le cose non cambieranno.

La rete commerciale, salve poche eccezioni, tira avanti nel peggiore dei modi, senza la minima pianificazione né territoriale né strategica ( anche a causa del mancato rinnovamento e riassetto democratico delle strutture associative di categoria, fondamentali per un adeguato ridisegno della macchina commerciale e per il dialogo progettuale con la pubblica amministrazione ).

I servizi essenziali ( sanità locale in primis ) sono, a quanto pare, seriamente minacciati da diversi fattori, causali e "casuali".

Il mercato immobiliare è in totale recessione, conseguenza diretta della decrescente qualità della vita locale, da cui deriva ulteriormente un degrado urbanistico dovuto all'abbandono e all'incuria delle vecchie e nuove abitazioni.

Questo è lo scenario sotto gli occhi di tutti noi.

A questo punto il grido di dolore penso sia inevitabile anche da parte dei più ottimisti. Non è più ora di fingersi distratti, di delegare, di "rimanere buoni per convenienza", perché prima o poi ( anzi ci siamo! ) i nodi vengono al pettine, per tutti.

C'è bisogno che ognuno interpreti "seriamente" il proprio ruolo: gli amministratori dovrebbero sentire il dovere di tirare fuori le loro qualità, il loro senso del dovere verso chi, con fiducia, li ha eletti. I cittadini comincino a fare " i cittadini/utenti ", pretendano risposte dovute dalle tasse che pagano con sacrificio, svegli e vigili verso ogni sintomo negativo, ogni perdurante disservizio, con il rispettivo dovere di seguire le regole, o meglio, di dettarne di migliori, ove possibile, con attiva partecipazione.

Guardia deve abbandonare l'idea di prendere come termine di paragone solo "se stessa": bisogna guardare la realtà con occhi nuovi, progettuali, operando scelte che mirino in avanti, in direzione positiva, confrontandosi con l'esterno migliore, non con le realtà peggiori, pensando che, tutto sommato "da noi non è così".

Un'ultima esortazione va ai partiti politici, di ogni schieramento: il dibattito nella nostra cittadina si sta ravvivando, ma quasi sempre nel contesto virtuale della rete, ed in modo spesso autoreferenziale. Ma se vogliamo davvero far crescere le coscienze ( se lo vogliamo! ), c'è bisogno di offrire la possibilità ai cittadini elettori, di destra, sinistra e centro, di partecipare attraverso opportune SEDI DI PARTITO, in cui potersi confrontare de visu con gli altri, farsi conoscere, far emergere le proprie qualità e la propria passione politica in senso buono.

Solo così questo paese può recuperare un minimo di energie per dimostrare a sé stesso e agli altri che il futuro non lo si trova necessariamente al nord o chissà dove. Ma per questo c'è bisogno di impegno mirato e volontà precise.

Guardia può e deve tornare a vivere, dignitosamente. 
Guardia S., 21/10/08. 
Un cittadino. Lorenzo Sanzari

lunedì 20 ottobre 2008

Deboli e distratti



I locali della guardia medica risultano non idonei. Si profila una querelle tra Comune ed ASL BN 1 su una comunicazione fantasma.‘icoraggiosi’ chiedono a gran voce la convocazione di un Consiglio Comunale aperto per chiarire le responsabilità ed esaminare la vicenda. 


Ennesima mazzata sulla comunità di Guardia Sanframondi che si vede privata dal 1 Novembre della sede e del servizio di guardia medica, mentre va in scena il solito balletto di responsabilità tra ASL BN 1 e Comune di Guardia.
Ma veniamo ai fatti:
 I locali delle guardie mediche di cinque paesi del Sannio non sono idonei. Un'inagibilità ha portato come conseguenza alla loro chiusura e all'accorpamento delle strutture presso comuni limitrofi. Dal primo novembre sono chiusi i locali destinati alle guardia medica nei comuni di Paduli, Castelfranco in Miscano, Pontelandolfo, Guardia Sanframondi e Telese Terme . Da un anno la struttura prevenzione dell'ASL aveva fatto dei sopralluoghi comunicando ai comuni l'inidoneità dei locali, ma la comunicazione dell'ASL non ha sortito effetti e pertanto a partire dal primo novembre c'è la chiusura di questi locali.Bn 1 per evitare disagi agli assistiti ha deciso anche di accorpare le guardie mediche chiuse a quelle operanti presso paesi limitrofi che sono state potenziate. Gli assistiti di Paduli faranno capo ad Apice quelli di Castelfranco a Montefalcone, Pontelandolfo a Fragneto Monforte, Guardia e Telese a Solopaca
Alla luce di questi fatti, sembrerebbe che la comunicazione redatta dalla prevenzione dell'ASL BN 1 non sia mai pervenuta agli uffici comunali e che quest’ultimo abbia appreso del provvedimento di chiusura dalla stampa locale (!)
I cittadini non possono pagare distrazioni e mancanze così vistose e chiedono chiarezza e trasparenza in una vicenda che rischia di essere paradossale e demenziale. Chi ha sbagliato deve pagare perché nel giro di poco tempo, sul fronte sanità, si prospetta la chiusura del Presidio ospedaliero di Cerreto Sannita, e sembrerebbe oltremodo evidente la chiusura dal 1 Novembre prossimo della Guardia medica nel nostro Comune per inagibilità. Senza troppe parole, stavolta, se tutto ciò risponde a verità ‘icoraggiosi’ chiedono a gran voce la convocazione di un Consiglio Comunale aperto per chiarire le responsabilità ed esaminare la vicenda.
 

Guardia senza guardia


Dal Mattino Benevento, del 19 ottobre 2008
I locali delle guardie mediche di cinque paesi del Sannio non sono idonei. Un'inagibilità ha portato come conseguenza alla loro chiusura e all'accorpamento delle strutture presso comuni limitrofi. Dal primo novembre sono chiusi i locali destinati alle guardia medica nei comuni di Paduli, Castelfranco in Miscano, Pontelandolfo, Guardia Sanframondi e Telese. Da un anno la struttura prevenzione dell'ASL aveva fatto dei sopralluoghi comunicando ai comuni l'inidoneità dei locali, ma la comunicazione dell'ASL non ha sortito effetti e pertanto a partire dal primo novembre c'è la chiusura di questi locali. L'ASL Bn 1 per evitare disagi agli assistiti ha deciso anche di accorpare le guardie mediche chiuse a quelle operanti presso paesi limitrofi che sono state potenziate.
Gli assistiti di Paduli faranno capo ad Apice quelli di Castelfranco a Montefalcone, Pontelandolfo a Fragneto Monforte, Guardia e Telese a Solopaca.

sabato 18 ottobre 2008

Il mondo e i ragionieri


Il primo ministro inglese , della seconda metà del XIX secolo, Disdraeli, soleva dire che al mondo ci sono tre tipi di bugie: le bugie normali, le grandi bugie e in ultimo i bilanci.  Nonostante questa più che secolare diffidenza, il mondo sembra essere caduto in mano ai ragionieri con le loro cifre e le loro tabelle. La contrapposizione delle cifre, il numero come valore certo e oggettivo, è ormai diventato l'unico parametro di confronto che , relegando in secondo piano le finalità e gli obiettivi, predilige gli aspetti organizzativi e burocratici che sono i soli parametri quantificabili numericamente. Se è vero che ogni servizio per poter funzionare ha bisogno di una organizzazione funzionale, non è altrettanto necessariamente vero che una organizzazione sia di per sè un indice di buon funzionamento del servizio. Assistiamo, perciò, ad una estenuante e lunghissima guerra delle cifre da parte.dei paladini della partita doppia, impotenti e intontiti dalla valanga di numeri, indici,percentuali e raffronti, che invece di chiarirci le idee riescono a confondere le poche certezze che abbiamo. Sottrarsi a questa inutile, ma lucrosa per alcuni, battaglia delle cifre è il primo e principale nostro bisogno.
I numeri della Gelmini sono numeri; troveremo sempre qualcuno disposto a convincerci che sono giusti e altri disposti a giurare che sono cattivi, ma in questo modo rimaniamo sempre in balia dei ragionieri. Partecipare a questo scontro vuol dire solo parteggiare per l'uno o per l'altro e sancire la vittoria della ragione economica rispetto alla politica. Dobbiamo evitare questa trappola computeristica e riaffermare il primato sociale della politica rispetto alle istanze ragionieristiche.
Sentir discutere ragionieri sul costo di un anno scolastico per ogni singolo alunno è eticamente e socialmente devastante : che valore può avere una cifra a confronto della formazione di una persona e di un cittadino? Possiamo e dobbiamo discutere se il servizio scolastico raggiunge quest'obiettivo alto che si è prefissato, ma non possiamo e non dobbiamo consentire di rinfacciarci quanto costa un anno di scuola per un alunno, anche perchè, in fin dei conti, sono soldi nostri. Questo vale per tutti i servizi essenziali che lo stato, la collettività, eroga per i suoi cittadini. Certo i costi sono qualcosa da cui non si può prescindere, ma deve essere chiaro che essi sono il mezzo e non il fine. Quando deliberatamente ci si vuole indurre in questa confusione logica, come il decreto legge Gelmini vuole fare, dobbiamo riaffermare il primato del sociale rispetto al dato numerico, senza farci risucchiare nella battaglia senza fine delle cifre che ha come unico obiettivo il risparmio delle risorse in un modo o nell'altro.
Non permettiamo che i nostri ideali vengano piegati dal calcolo ragionieristico.
Angelo Mancini

venerdì 17 ottobre 2008

Il Servizio dell’ Altocalore


Altocalore Servizi, già chiamarsi così per una azienda che eroga l’acqua dovrebbe far sorgere in noi qualche interrogativo, ma questo non è un problema….sappiamo da dove viene il nome…

Da qualche settimana  l’erogazione dell’acqua nel nostro comune si interrompe verso le 21,oo di sera per poi riprendere alle ore 6,oo di mattina; e, in un paio di occasioni, come ci ricordiamo ci siamo svegliati senza una  goccia di acqua. L’avviso pubblico fatto arrivare ai guardiesi parlava di lavori nel comune di San Lorenzello che determinavano il disagio. La erogazione   si sarebbe normalizzata non appena i lavori venivano portati a termine. Ad oggi, invece, la situazione è la stessa con questa interruzione che comporta  disagio  per la  popolazione e tra l’altro anche il malfunzionamento di alcuni elettrodomestici con un danno evidente all’utenza. Evidentemente non credo più alla giustificazione addotta.

Che direbbe l’Altocalore se anche noi adottassimo il loro criterio? Non appena i nostri problemi finanziari si risolveranno provvederemo a pagare la vostra bolletta… (!) Scherzo… ma mica poi tanto.

Sul bel sito dell’alto calore nell’ ‘Area Clienti’  volevo reclamare  ma la voce ‘reclami’ ovviamente ‘fa acqua’ ed è disattivata, … non mi perdo d’animo… trovo il form dei contatti, mi accorgo che anche quest’ultimo non funziona, trovo la loro  e mail … vale la pena tentare, sarà il loro modo si selezionare i contatti… invio una vibrata protesta a questa email  info@altocalore.it  mi auguro che almeno questa  arrivi.

 Il cittadino Giovanni Lombardi

giovedì 16 ottobre 2008

Suola... che passione...


I motivi della protesta. Elencarli tutti non è cosa semplice. Il mondo della scuola è in rivolta per la cura dimagrante imposta dalla Finanziaria che farà sparire 132 mila posti in tre anni. Operazione che avrà effetti disastrosi sui 270 mila precari nelle liste provinciali. C'è poi il Dimensionamento della rete scolastica che dovrebbe cancellare dalla geografia scolastica italiana 2.600 istituzioni scolastiche e 4.200 plessi. Operazione che imposta alle Regioni, che ne hanno competenza, con un diktat poco gradito dai governatori che si rivolgeranno alla Corte costituzionale. L'intera scuola elementare combatte la "restaurazione" del maestro unico che dovrebbe sostituire il team di tre insegnanti su due classi. E il personale della scuola ricorda al governo di avere il contratto scaduto da 10 mesi. A mettere la ciliegina sulla torta ci ha pensato l'altro ieri la maggioranza che ha approvato una mozione che prevede le "classi differenziate" per gli alunni stranieri. 

mercoledì 15 ottobre 2008

Cambio Gomme

Continuano sul sito dei coraggiosi  le segnalazione di smaltimenti molto particolari….


La raccolta, il riciclaggio o lo smaltimento differenziati di pneumatici usati sono vantaggiosi dal punto di vista ecologico. I pneumatici ancora in buono stato possono essere muniti di un nuovo battistrada (rigenerazione). In tal modo si risparmiano risorse e si riduce l'inquinamento ambientale. Dal 1° gennaio 2000 il conferimento in discarica dei pneumatici usati non è più ammesso. Quindi sono tempi duri per smaltire carcasse di pneumatici, ma quello che si vede dalle foto pubblicate sul sito de ‘i coraggiosi’ è troppo! La tecnica è semplice, non smaltire  grandi quantitativi di carcasse di gomme , per non dare nell’occhio, ma spargere un po’ di pneumatici in disuso un po’ qua un po’ la… tra vigneti  e filari con il risultato di inquinare il paesaggio rurale  ed il terreno  la maggiore risorsa del nostro territorio. Oltre ad essere decisamente brutte, lasciate così nella campagna , pensiamo se i pneumatici dovessero, per qualche motivo, prendere fuoco.

lunedì 13 ottobre 2008

Non tutta la TV viene per nuocere


Il 1° dicembre 2006 il governo Prodi decide la cessione del controllo di Alitalia. L'azienda è in vendita ai privati e chi vuole deve comprarsi dal 30 al 49% di Alitalia. Il titolo vola in borsa e circolano i primi nomi: AF/Klm,  Lufthansa e spunta anche l'ipotesi di una cordata italiana. Cominciano le trattative e si arriva all'esclusiva con Air France. Jean Cyrill Spinetta tratta con l'azienda e con i  sindacati. Intanto cade il governo Prodi e, in campagna elettorale, Silvio Berlusconi dice che quella ad Air France è una svendita e propone una cordata italiana.  Il 2 aprile Spinetta abbandona il tavolo di trattativa con i sindacati. Dice che le condizioni poste sono inaccettabili. Silvio Berlusconi vince le elezioni e diventa Presidente del Consiglio. Il nuovo governo incarica Banca Intesa di fare un piano, e vengono varati alcuni decreti per andare in deroga alle leggi. A Luglio nasce il "Progetto Fenice", ovvero la nuova partnership con Airone. A fine Agosto Alitalia è commissariata. La nuova cordata si chiama Cai. Si salva Alitalia, ma soprattutto Air One. Chi sono i soci, gli amministratori, i valutatori. Una cronologia dei fatti dal prestito ponte fino ad oggi, per capire se per l'interesse nazionale era l'unico affare possibile.  Abbiamo intervistato tutti i protagonisti che hanno accettato di parlare con noi. Fra questi il Commissario Fantozzi, che alla domanda "è stato approvato un emendamento che garantisce anche a Lei la manleva" la risposta è stata "no, io non ho nessuna manleva". Ma leggendo  l'emendamento  approvato il 2 ottobre al Senato, ci è sembrato di capire che, qualora la legge venisse approvata anche alla Camera martedì prossimo,  una serie di reati non sarebbero  configurabili oltre che  per Alitalia,  anche per  tutti gli altri casi di bancarotta.  Il  Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Cascini  ha dichiarato  che se questa norma verrà approvata non saranno perseguibili anche le bancarotte commesse dagli amministratori di altre società per le quali vi è stata la dichiarazione di insolvenza non seguita dal fallimento. Come per i crac Cirio e Parmalat. Il risultato è la abrogazione dei reati fallimentari commessi da Tanzi e da Cragnotti e dai loro correi. L’anticipazione di questa parte dell’inchiesta di Report  da parte de La Repubblica ha suscitato la reazione del Governo. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha detto: "O va via questo emendamento o va via il ministro'' e ne ha assicurato la cancellazione.

Guarda tutta la puntata di REPORT

 


domenica 12 ottobre 2008

La terra di mezzo


Guardia Sanframondi: E' proprio vero, i piccoli, trascurabili particolari sono lo specchio di grandi complessità.

Da tempo il tratto di strada al Corso Umberto I che va dalla Fontana del Popolo allo 'stretto' della Portella è oggetto da parte dei Vigili di questo Comune di attenzioni particolari ... presìdi, multe, fischi, contestazioni... per i malcapitati che fanno la sfortuna di fermarsi a vario titolo in questo tratto di strada... tutto questo, beninteso, nel rispetto di una normale attività di polizia urbana.

Allora qual'è il problema? Il problema è che a monte ed a valle di questo tratto di strada, di questa terra di mezzo regna il caos, il disordine la confusione... poi improvvisamente in questo spezzone del Corso Umberto I l'osservanza maniacale delle regole. Dove è la 'razio' di questa scelta? Riteniamo che le attività del traffico, della sosta e delle fermate vadano controllate su tutto il territorio comunale e le regole devono valere per tutti, per tutto ... e per sempre.

In questo periodo, pare, sia ritornata la norma del 'parcheggio dove mi va' quindi aspettiamo il prossimo giro di vite dei vigili...

sabato 11 ottobre 2008

Destino segnato...


(Ansa) Napoli 10 ottobre 2008 - I tecnici del Governo, pur ritenendo adeguato il “Piano di razionalizzazione della rete ospedaliera”, hanno avviato una procedura di diffida sulla base della quale il consiglio regionale dovrà approvare il piano stesso entro il prossimo 30 novembre. E' questo l'esito di una riunione che si è tenuta oggi a Roma tra la Regione Campania e i tecnici del ministero dell'Economia e del Welfare, relativa alla quinta verifica trimestrale del piano di rientro del disavanzo sanitario regionale. “Nel corso del confronto - si legge nella nota - si è concordato sulla necessità di intervenire sui tetti di spesa del privato convenzionato e sulle spese relative al personale, anche in riferimento al mantenimento in servizio dei lavoratori precari, per evitare possibili sforamenti a fine anno”. “Il tavolo di confronto tra Governo e Regione ha evidenziato problematiche che conoscevamo da tempo - dice l'assessore alla Sanita' Angelo Montemarano - sulle quali si sta intervenendo con forte impegno e con il contributo di tutti gli attori coinvolti.La sfida dei prossimi mesi sarà dare piena attuazione alle decisioni gia' assunte per ridurre il disavanzo”. “Mi riferisco in particolare - conclude Montemarano - all'approvazione definitiva del piano di razionalizzazione della rete ospedaliera da parte del Consiglio regionale, misura che ci consentirà di abbattere definitivamente e in modo strutturale i costi, e all'intensificazione del monitoraggio dei conti delle aziende sanitarie e ospedaliere. Si tratta di un percorso non facile, ma sappiamo anche che è un percorso obbligato per riqualificare la sanità campana”.'Il rispetto degli impegni assunti dalla Regione Campania nell'ambito del piano di rientro siglato col governo nazionale - evidenzia l'assessore al Bilancio Mariano D'Antonio - sarà monitorato con grande attenzione dall'assessorato alla Sanità e dall'assessorato al Bilancio, così da evitare il rischio che, nella seconda metà dell'anno, le aziende sanitarie e ospedaliere accumulino disavanzi non motivati”.

venerdì 10 ottobre 2008

La schiera dei sindaci


Amorosi, Castelvenere, Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Faicchio, Guardia Sanframondi, Paupisi, Pietraroja, Puglianello, San Lorenzello, San Lorenzo Maggiore, San Salvatore Telesino, Solopaca, Telese Terme. Quattordici paesi, altrettanti sindaci. E' la schiera di fasce tricolore che si oppone ai contenuti del "Piano di rientro del disavanzo - citiamo integralmente quanto da loro stessi sottoscritto in un documento - predisposto dall'Assessorato regionale alla Sanità, secondo il quale l'ospedale di Cerreto verrebbe accorpato a quello di Sant'Agata, con il consequenziale trasferimento di tutte le risorse in una nuova struttura di recente realizzata in territorio di quest'ultimo comune". 
Fermo dissenso verso l'iniziativa dell'Assessorato regionale alla Sanità; rispetto del piano ospedaliero (legge Regionale 21/2006); revoca della misura di soppressione e trasferimento dell'ospedale, queste le richieste del gruppo alle quali si unisce quella, di una disponibilità al confronto, da valutare in ogni caso, tesa ad una razionale ed equa riorganizzazione del servizio ospedaliero al fine di garantire sul territorio provinciale adeguati livelli assistenziali. 
L'iniziativa è supportata da una premessa che riguarda il piano ospedaliero, approvato con legge numero 24 del 19 dicembre 2006, per il triennio 2006/2009 e che ha inserito il presidio di Cerreto Sannita tra le strutture che concorrono ai tre livelli della rete di emergenza. In base alla legge, infatti, date le prestazioni erogate e i servizi attivati, l'ospedale di Cerreto può essere collocato, tra quelli orientati all'elezione ed all'emergenza, in considerazione anche del fatto che l'Asl Bn1 ha investito risorse, attrezzature ed impianti. Inoltre la stessa Asl, ha predisposto un piano attuativo che conferma Cerreto come struttura strategica attraverso la previsione dell'offerta sanitaria. I sindaci mettono in evidenza, nel loro documento, che il presidio dal 2003 al 2007 ha avuto un trend positivo nelle prestazioni e in particolare che nel 2006 dai dati dell'Arsan emerge che la struttura è tra le prime, in termini di produttività, della Regione. 
I punti di criticità che hanno determinato l'ulteriore disavanzo negli esercizi 2007/2008, emergono dai verbali del Tavolo Tecnico Stato-Regione Campania e afferiscono in particolare al mancato rispetto del blocco del turn over, alla spesa farmaceutica superiore al livello programmato, ai maggiori costi per consulenze, concorsi eccetera alla maggiore spesa per la specialistica ambulatoriale. A detta dei sindaci, la chiusura del presidio di Cerreto con il trasferimento in altra sede dei posti letto già esistenti, del personale e dei mezzi non comporterà nessuna riduzione dei costi, ma come unico effetto produrrà la privazione a un territorio montano, qualificabile per legge come area disagiata, dell'unica struttura pubblica che eroga servizi sanitari essenziali ad un utenza di oltre cinquantamila abitanti. 
Da: IL SANNIO QUOTIDIANO

giovedì 9 ottobre 2008

Si dice Cerreto... si legge S. Agata


Neanche la stampa ci aiuta a capire  che fine farà  il presidio cerretese, infatti nell’articolo di ieri pubblicato dal Mattino  nella grafica  del  nuovo assetto degli ospedali campani, si parla di riunificazione  tra i presidi di Cerreto Sannita  e  S. Agata dè Goti; subito dopo nella colonna  attigua si parla di chiusura entro il 2009 poi compare la nuova struttura dell’ospedale di S. Agata del Goti con la indicazione di 100 posti letto. Se ne deduce  che i due presidi ospedalieri entro il 2009 si  accorperanno in una unica struttura di/a S. Agata dè Goti ?

Mettete dei fiori nei vostri cannoni...


‘Icoraggiosi’ hanno lanciato l'allarme da qualche tempo pensando, giustamente, che quanto tuona è facile che piova ed infatti nonostante i buoni propositi e fiumi di parole con elencazione di  cifre di bilanci (purtroppo in Italia ognuno ha i suoi) dei partecipanti all'incontro del   7 ottobre 2008, organizzato dall'UDEUR provinciale (dopo che i buoi sono scappati dalla stalla) , l'Ospedale SS.Maria delle Grazie di Cerreto non chiuderà ma  sarà accorpato dal 2009 alla nuova struttura  di S.Agata dei Goti . Abbiamo sentito l'On.le Barbieri – rappresentante politico PDL , che parlando da Sindaco di tutti si auspicava la non chiusura della struttura che significherebbe un grave danno per il territorio, ma nel contempo si diceva che il piano di rientro preparato dall'Assessore Montemarano, rappresentante politico PD ex Margherita, il giorno 10 ottobre andrà al vaglio del Ministro Sacconi  che potrebbe addirittura pensare al commissariamento della Sanità Campana e quindi la patata bollente passerebbe nelle mani della PDL. La proposta finale dell'On.le Barbieri era quella di preparare un documento a firma di tutti i Sindaci del territorio.

L'intervento del capo gruppo regionale UDEUR On.le Errico e del Presidente del Consiglio Regionale  On.le Lonardo hanno rassicurato il loro impegno affinchè l'Ospedale Cerretese, che è situato in zona disagiata, non sarà chiuso o ridimensionato.Questa e la sintesi dell'incontro ... tutti hanno preso impegni .

Ma noi cittadini ci chiediamo e facciamo  qualche domanda : 

  • Dove erano questi politici ed altri ( non presenti ) quando veniva chiuso in tutta la Campania solo il reparto di Ostetricia e Ginecologia di Cerreto Sannita  ( che come tanti altri non rientrava nei parametri ministeriali) ? 
  • Perchè non si vedono effettivamente  le responsabilità della Sanità Campana ( i buchi ) sullo sforamento della Delibera GRC  4060 del 2007- piano di rientro sanitario - ? Sarà purtroppo sempre il cittadino a pagare con altri aumenti di IRPEF-Bollo auto etc. che in Campania già sono al massimo. 
  • Perchè non si mette mano, tra l'altro, al problema delle consulenze d'oro assegnate nel 2007 ? Vedi  Decreto Brunetta 

mercoledì 8 ottobre 2008

Ci dispiace... ma avevamo visto giusto ...

Ci dispiace... ma avevamo visto giusto ... Il presidio di Cerreto Sannita CHIUDE

Una riduzione complessiva dei costi di 214 milioni e 230 mila euro nel biennio 2008-2009. È quanto conta di risparmiare la Regione con il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera che Montemarano ha presentato ieri in giunta e che venerdì sarà all’esame dei ministeri della Salute e dell’Economia. Il piano mantiene la classificazione degli ospedali in primo, secondo e terzo livello ma apporta modifiche sostanziali. Certo, non mancano gli interrogativi: la manovra vincola i direttori generali ad adottare le prime misure entro l’anno. Ce la faranno visto che alla fine del 2008 mancano meno di tre mesi? Entro il 2009 i manager dovranno conformare l’assetto organizzativo alle disposizioni del piano. Intanto, nella delibera di attuazione del piano ospedaliero sarà prevista la rimozione automatica (e non più in seguito a valutazione) dei manager che non hanno rispettato gli obiettivi. Sulla proposta di Montemarano pende poi un’altra pesante domanda: come sarà accolta sui territori? La discussione, in giunta, è stata serrata. Molti assessori hanno mantenuto le riserve e le critiche nei confronti dell’azione di Montemarano.