martedì 28 giugno 2011

Palle Eoliche


Comunicato dei Icoraggiosi     28 giugno 2011

Stupisce e dispiace la crociata lanciata dalla nostra amministrazione comunale e dal suo sindaco Panza contro l'energia eolica. Con toni da terrorismo mediatico quale ''Il paesaggio della Valle Telesina, e non solo, ne subirà una devastazione irreparabile da tanti punti di vista ma, in modo particolare, da quello economicoe ancora a calcare la mano “Migliaia di aziende produttrici e trasformatrici di uve, agriturismi, hotel, ecc., che vedono nel valore del territorio e del paesaggio il loro capitale sociale, potranno chiudere in prospettiva battente perché tanti flussi saranno completamente compromessi (sic)” annunciavano il convegno dal titolo: “Energia, Sviluppo e Territorio… è tempo di scelte!”.
Davanti a simili affermazione ci vuole una buona dose di camomilla e solo dopo con molta calma, cercare di fare delle semplici considerazioni.

Non è il caso di dilungarsi sulla necessità di passare ad energie alternative perché già su questo sito l’argomento è stato ampiamente trattato e se questa amministrazione fosse dotata di buon senso e di un minimo di professionalità, non ci sarebbe bisogno di altre parole: puntare sulle rinnovabili può andare di pari passo alla valorizzazione delle risorse naturali.

Ma è proprio qui che si palesa la totale incapacità amministrativa perché per evitare fenomeni di svalutazioni del paesaggio dovrebbe esserci una strategia complessiva, un’idea forte di pianificazione e gestione del territorio che qui da noi manca.

Si tratta di definire regole condivise (anche dalle comunità locali) che non lascino spazio, come ora spesso succede sull’onda di esigenze contingenti, a quella insana indeterminatezza che poi permette di fare anche quello che non si può fare.

Anche di questo abbiamo lungamente e abbondantemente scritto e pubblicato su questo sito.

Ma dispiace di come questi amministratori esclamassero “che brutto” di fronte alle pale eoliche, senza dire nulla di fronte al continuo scempio di questo nostro paesaggio, solo perché ormai non li vedono più, li hanno messi nella loro “estetica del paesaggio".

PAESAGGI GUARDIENSI






















Problemi per il diserbante più venduto al mondo

E' la denuncia di un rapporto realizzato da un gruppo internazionale di scienziati dell’ong Earth Open Source. Sotto accusa l'erbicida Roundup della Monsanto, usato anche in giardini pubblici e scuole. "La Commissione europea non ha mai preso provvedimenti"

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Il diserbante della Monsanto, "Roundup"

L’industria agro-chimica e la Commissione europea sanno da almeno trent’anni che Roundup, il diserbante dell’americana Monsanto più venduto al mondo, contiene il glifosato: un “erbicida totale” che, come dimostrato da ricerche condotte in mezzo mondo, causa malformazioni genetiche nei feti degli animali da laboratorio.
E’ questa la denuncia di un nuovo rapporto realizzato da un gruppo internazionale di scienziati dell’Earth Open Source (Ong britannica che mira alla condivisione di informazioni con lo scopo di “assicurare la sicurezza alimentare preservando la Terra”), che accusa le istituzioni europee di avere colpevolmente tenuto nascosto alla popolazione i potenziali rischi legati al diserbante Monsanto, largamente utilizzato anche nei giardini delle scuole o ai lati delle strade pubbliche già dagli anni ’90.
Il dossier degli scienzati ha un titolo esplicito: “Roundup and birth defects: Is the public being kept in the dark?”. Chiarissimo il contenuto: l’industria agro-chimica (capeggiata da Monsanto), già dai primi anni ’80 sapeva, grazie a ricerche di laboratorio, che il glifosato causa malformazioni negli animali utilizzati per gli esperimenti; nel 1993 è stato scoperto che questi effetti sono provocati anche dall’esposizione a dosi medie o basse di questa sostanza; tra il 1998 e il ’99, gli esperti della Commissione Europea vengono a conoscenza di tutto ciò, ma nel 2002, invece di avvertire la popolazione sui potenziali effetti della sostanza, ne nascondono le caratteristiche scomode, permettendo la commercializzazione in Europa del diserbante Monsanto.
Per Claire Robinson, portavoce di Earth Open Source e co-autrice del rapporto, “sembra che ci sia stata una deliberata volontà di coprire la verità da parte dell’industria chimica (spiegabile ma non giustificabile) e di chi doveva controllare (inspiegabile e ingiustificabile)”. “Tutto ciò sulla pelle della sicurezza pubblica – accusa la dottoressa Robinson -. Perché il Roundup non viene utilizzato solo in agricoltura, ma anche nel giardinaggio, nei parchi e nelle aree verdi delle scuole, grazie alla falsa informazione che sia sicuro”.
I ricercatori hanno analizzato per diversi mesi le colture geneticamente modificate in cui si usa il Roundup, riscontrando grandi quantità di un agente patogeno che può causare aborti e malformazioni alla nascita negli animali. Un problema che era stato sollevato già lo scorso autunno da uno studio indipendente di scienziati argentini, che dimostrava come il glifosato, l’erbicida appunto più usato in agricoltura e ingrediente attivo del Roundup, provochi malformazioni cranio-facciali negli embrioni di rane e polli, anche a dosi inferiori al livello di residuo massimo autorizzato in Europa.
Queste ricerche, partite da studi effettuati sull’alto tasso di malformazioni genetiche e cancro nella popolazione sudamericana, una delle aree al mondo in cui si usa maggiormente la soia Ogm Roundup (nata proprio per tollerare elevate quantità del diserbante omonimo), una volta diffuse vennero prontamente smentite dalle istituzioni europee. L’ufficio federale per la tutela del consumatore e sicurezza alimentare tedesco, ad esempio, in seguito alla pubblicazione dello studio argentino dichiarò che non c’erano “evidenze di teratogenesi” (lo sviluppo anormale di alcune regioni del feto) a causa del glifosato.
Per Monsanto, che dal suo blog ha risposto agli scienziati autori del rapporto, la Commissione europea ha già deciso in precedenza che “il glifosato rientra in una categoria di pesticidi che non richiede un’immediata attenzione”. Non solo:  ”Le autorità regolatrici ed esperti indipendenti di tutto il mondo concordano sul fatto che il glifosato non causi effetti negativi al sistema riproduttivo negli animali adulti esposti alla sostanza, né difetti alla nascita nella loro progenie”, anche a dosi di molto superiori a quelle consentite. Ma Robinson non ci sta: “Queste conclusioni – dice a ilfattoquotidiano.it – sono contraddette dagli studi che proprio compagnie come Monsanto hanno condotto dagli anni ’80. Esperimenti che, a differenza di quanto viene affermato oggi, hanno dimostrato gli effetti orribili dell’esposizione anche a dosi medie o basse di glifosato”.
L’autorizzazione di questo erbicida doveva essere rivista nel 2012, ma la Commissione ha deciso, con una nuova direttiva, di fissare la revisione al 2015. Ciononostante, entro il prossimo mese l’Ue dovrebbe approvare una più rigorosa regolamentazione sui diserbanti. La speranza degli scienziati di Earth Open Source è quella di vedere il glifosato bandito definitivamente. Visto che questa volta verranno presi in considerazione anche gli studi indipendenti. Ma, conclude Robinson, “non siamo sicuri che ci sarà la forza e il volere politico di fronteggiare il colosso Monsanto”.

domenica 19 giugno 2011

Quanti ipocriti sul caso Narducci


di Marco Travaglio. da L’Espresso del 17 giugno 2011. Quelli del Pdl si scagliano contro il giudice diventato assessore con De Magistris. Bisogna capirli: loro avevano come candidato sindaco un imputato per truffa. E l'idea che adesso a Palazzo San Giacomo ci sia un magistrato li fa impazzire.
Dunque per il Pdl, per pezzi di Pd e di Fli, ma anche per il Csm e per l'Anm, è uno scandalo che il pm dell'Antimafia napoletana Giuseppe Narducci si metta in aspettativa e diventi assessore ai Diritti, sicurezza e trasparenza della nuova giunta De Magistris. Il vicecapo dei senatori Pdl, Gaetano Quagliariello, seguito a ruota da Cicchitto e Gasparri, annuncia l'ennesima legge su misura, stavolta contra personam, per impedire che il caso abbia mai più a ripetersi. E va compreso: il Pdl, come sindaco di Napoli, aveva candidato un imputato per truffa e falso, Lettieri, sponsorizzato da un imputato per camorra, Cosentino.
Michele Vietti, già sottosegretario di Berlusconi e deputato Udc, ora vicepresidente del Csm, esprime "tutta la contrarietà del Consiglio a che i magistrati assumano incarichi amministrativi", invocando "una legge che lo impedisca". E anche lui va capito: con tutti gli amministratori condannati e imputati che ha sostenuto il suo partito (dall'ex governatore Cuffaro in giù), la presenza di pm nelle istituzioni lo disturba. Luca Palamara, presidente dell'Anm, dice: "Il magistrato non accetta incarichi politico-amministrativi nel luogo in cui esercita l'attività". Che strano: decine di magistrati siedono comodamente (e lautamente retribuiti) nei ministeri del governo Berlusconi e nessuno obietta. Il capo dell'Ufficio legislativo di via Arenula, Augusta Iannini, moglie di Bruno Vespa, distaccata al ministero dal lontano 2001 al servizio di Castelli, Mastella, Scotti e Alfano, partecipa ai vertici a Palazzo Grazioli, residenza privata del premier, e nessuno dice nulla.
Il Pdl vuol nominare Guardasigilli al posto di Alfano il pm veneziano Carlo Nordio, e nessuno fiata. Poi, se il pm Narducci, noto per le grandi inchieste su camorra e politica (vedi il caso Cosentino) e su Calciopoli, rinuncia a uno stipendio di 5.800 euro per diventare assessore a 3.500, è uno scandalo nazionale. Così come lo fu la candidatura nell'Idv alle regionali pugliesi di Lorenzo Nicastro, ex pm a Bari e ora assessore all'Ambiente nella giunta Vendola. Possibile che il problema nasca solo quando c'è di mezzo Di Pietro? Magistratura associata e Parlamento sono liberi di regolamentare l'accesso delle toghe a cariche politiche, elettive e amministrative (che son cose diverse). Magari vietando, se la Costituzione lo consente, il ritorno in magistratura di chi s'è dato alla politica o all'amministrazione. Ma dovrebbero farlo una volta per tutte, cominciando da casa propria, anziché in casa del “nemico”.
Le polemiche del Pd su Nicastro erano un caso di doppiopesismo: proprio i democratici han fatto eleggere un ex pm, Michele Emiliano, a sindaco di Bari (uno dei più efficienti e popolari d'Italia). E così gli attacchi del Pdl a Narducci: nel 2005 Berlusconi voleva candidare a sindaco di Napoli l'ex pm Arcibaldo Miller, che rinunciò solo perché il partito si spaccò. Lo sanno Quagliariello, Gasparri e Cicchitto chi è il sindaco Pdl di Castellammare di Stabia (Napoli)? Il pm napoletano Luigi Bobbio, che nel 2001 passò direttamente dalla Procura al Senato per poi, una volta trombato, entrare nello staff della ministra Meloni e diventare presidente di An a Napoli. E lo sanno chi è il vicesindaco Pdl di Giugliano (Napoli)? Il giudice Antonio Panico del Tribunale di Napoli.
Forse bisognerebbe distinguere fra gli incarichi tecnici, come gli assessorati alla legalità in zone ad altissima densità criminale come Napoli, e quelli politici. Nel qual caso chi è senza peccato scagli la prima pietra. Su 12 magistrati eletti in Parlamento (contro i 20 del '94, i 23 del '96, i 12 del 2001), 6 sono del Pdl (Caliendo, Centaro, Giuliano, Mantovano, Palma e Papa) e 6 del Pd (Carofiglio, Casson, Della Monica, Ferranti, Finocchiaro, Tenaglia). Un'inezia rispetto alla quota pregiudicati (22) e indagati-imputati (un'ottantina, compresi gli onorevoli magistrati Caliendo e Papa, inquisiti rispettivamente per la P3 e la P4). Ma lo scandalo è Narducci assessore. "A Napoli", tuona Quagliariello, "auspichiamo un corale e trasversale sussulto di dignità contro uno scempio che impedisce all'Italia di essere un Paese normale". In effetti le altre democrazie tolgono i diritti civili ai condannati. L'Italia ai magistrati.

giovedì 16 giugno 2011

ENERGIE RINNOVABILI


Comunicato dell’Associazione ‘icoraggiosi’. Alla luce dei risultati del referendum sul nucleare (una valanga di SI), del 12 e 13 giugno, le nuove prospettive energetiche dell'Italia dovrebbero essere tutte rivolte alle fonti rinnovabili (sole, vento, idroelettrico, ecc.).  La scelta appena fatta dimostra che la stragrande maggioranza degli italiani ha deciso di abbandonare fonti energetiche costose e pericolose per l’ambiente in favore di fonti energetiche non inquinanti.  L’eliminazione del pericolo nucleare non ha però spazzato via le contraddizioni insite in tutti noi. La raccolta differenziata va fatta per risolvere il problema rifiuti, ma in segreto ognuno imbroglia. Le emissioni nell’atmosfera di gas tossici derivanti dagli automezzi dovrebbero essere ridotte, ma nessuno rinuncia al proprio automezzo, o ne riduce il suo utilizzo, e così via. Tutti ci dichiariamo ambientalisti ma di fatto, vuoi perché vivere etico e verde costa sia in termini economici che di rinunce, vuoi perché viviamo in  una società consumista, siamo, come tutti quelli che vorrebbero fare di più, perseguitati dall’incertezza.  I nostri comportamenti quotidiani sul tema ambientale sono quasi sempre contraddittori, non sempre si fa la cosa giusta quando si compra cibo, quando si usa un mezzo, quando si ricicla, quando si usa energia. Siamo travolti dalle contraddizioni, votiamo per non avere il nucleare, non vogliamo centrali a combustibili fossili e poi siamo contro le centrali a biomasse, le energie eoliche e i pannelli fotovoltaici perché sono brutti. A certificare queste contraddizioni è la presa di posizione di alcuni comuni del nostro territorio che si stanno organizzando contro l'installazione di pale eoliche nei territori di San lupo, San Lorenzo, Cerreto Sannita e Pontelandolfo. Sembrerebbe che in questi comuni i cittadini si siano espressi, con il referendum, contro le energie alternative e a favore del nucleare, ma così non è visto che anche in queste realtà si è raggiunto il quorum e il SI ha ottenuto percentuali del 95%. Della serie siamo contro le energie inquinanti e a favore di quelle alternative a condizione che i relativi impianti siano collocati altrove. Addirittura le pale eoliche sono considerate dei mostri da evitare e responsabili della futura e sicura chiusura delle migliaia di aziende agrituristiche e produttrici di vini DOC e DOCG (dove stanno le migliaia di aziende sul nostro territorio?), in caso d’installazione sui nostri monti. A differenza di altri territori dove gli impianti eolici hanno prodotto ricchezza in questo caso, il risultato sarebbe un disastro economico. Chi non conosce l’eolico penserà che a breve sarà chiamato in un prossimo referendum a esprimersi sull’opportunità o meno di avere questa pericolosa tecnologia capace di affossare l’economia di un intero territorio. Altro che radiazioni, emissioni di sostanze tossiche e inquinanti, le pale eoliche sono molto più pericolose. A dire il vero l’energia eolica è una forma di energia che continua a crescere e a coprire quote sempre più significative del consumo mondiale di elettricità. E’ un’energia pulita creata dal vento che non produce radiazioni, non produce scorie, non emette sostanze tossiche nell’ambiente, ma ha lo svantaggio di alterare, temporaneamente, i luoghi dove si prevede di porre i generatori eolici (pale), del tutto riciclabili quando ci si potrà avvalere di altre forme di energie rinnovabili. Purtroppo gli impianti per le energie rinnovabili, come tutto quello che si costruisce, modificano lo stato dei luoghi e in alcuni casi  provocano un’alterazione del paesaggio, quasi sempre reversibile. Basti pensare all’impatto ambientale dei campi fotovoltaici, ai pannelli fotovoltaici montati sulle coperture degli edifici, alle alterazioni ambientali degli impianti idroelettrici (dighe, condotte ecc.). La reversibilità degli impianti eolici e fotovoltaici comporta che il solo smontaggio ripristina l’originario stato dei luoghi. E’ particolarmente importante, quindi, affrontare questi argomenti con la giusta attenzione. Un’attenta e oculata individuazione dei siti ove collocare gli impianti (si può trovare ovunque luoghi, dove l’impatto ambientale si riduce al minimo se si ragiona senza il pregiudizio che qualsiasi impianto va bene solo se realizzato lontano da casa mia), un controllo costante sulle imprese che realizzano gli impianti per evitare infiltrazioni malavitose, un contratto che ne preveda anche il futuro smaltimento può far si che queste fonti di energia rinnovabili sostituiscano tutte quelle altamente inquinanti. A nessuno fa piacere vedere sulle proprie montagne qualche pala eolica o un campo di pannelli fotovoltaici. Non sono, però, le pale eoliche o i pannelli fotovoltaici che danneggiano le aziende presenti su un determinato territorio. Nessuna pala eolica ha mai contaminato un prodotto della terra e non è certo la loro presenza che tiene lontano i turisti. Al contrario le emissioni inquinanti che tutti i giorni si immettono nell’atmosfera per produrre energia, l’uso indiscriminato di pesticidi e diserbanti in agricoltura, la manomissione selvaggia del territorio, prassi diffusa ormai nelle nostre zone, sono i veri motivi che penalizzano le aziende agricole e agrituristiche. Le nostre aziende, per non chiudere, hanno bisogno di un territorio ecosostenibile, non inquinato da emissioni nocive e prodotti chimici, e di certificare i propri prodotti come prodotti derivanti da un’agricoltura che non utilizza pesticidi e diserbanti. Gli ottimi vini e olii che si producono nelle nostre zone si continueranno a produrre solo in presenza di un ambiente libero da agenti inquinanti. Le energie rinnovabili servono per produrre prodotti sani, per respirare aria pura, per salvare il pianeta terra dalla sua distruzione, per veder nascere meno bambini con gravi malformazioni a causa delle radiazioni emesse dalle centrali nucleari, ma per ottenere questi risultati bisogna liberarsi dalle contraddizioni e avere la consapevolezza che ognuno di noi dovrà fare una scelta. Non ci sono alternative o si scelgono le energie rinnovabili, con le alterazioni del paesaggio che comportano,  o quelle inquinanti accettandone tutte le conseguenze.
La scelta è chiara, altrimenti  non avrebbe avuto senso votare contro il nucleare.



venerdì 10 giugno 2011

Le parole volanti

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di Giovanni Lombardi. Era il 29 ottobre 2010, quando dalle pagine di alcuni siti locali lanciavo una sorta di appello per tentare di ridare una collocazione adeguata e dignitosa alla Collezione di farfalle, dono nel 1990 degli eredi dell’avvocato Pascasio Parente al Comune di Guardia Sanframondi .

In pratica, mi rivolgevo all’Assessore alla Cultura della Provincia di Benevento per recuperare le teche che contenevano gli esemplari, verificarne lo stato ed, eventualmente, restaurarle, per far continuare a ‘vivere’ esemplari così belli e importanti; mi rivolgevo anche alle Associazioni guardiesi e alla Pro Loco in particolare , affinché, con varie iniziative, ponessero localmente il problema per arrivare a una definitiva soluzione; ed infine a tutti i cittadini del nostro territorio, il cui interessamento poteva essere determinante e decisivo.

Con sorprendente rapidità, dopo pochi giorni, in data 2 Novembre 2010, l’assessore alla cultura della provincia di Benevento cosi si esprimeva :

…’ Dichiaro la mia disponibilità, nella qualità di Assessore alla Cultura della Provincia di Benevento a collaborare, con il comune di Guardia Sanframondi (ente proprietario) a ogni iniziativa per la salvaguardia e valorizzazione della collezione di farfalle affinché … possano ancora volare…’

A quel punto non potevo non invitare il Comune di Guardia Sanframondi a raccogliere la disponibilità dell’Assessore alla Cultura della Provincia di Benevento ad immaginare ogni utile iniziativa per la salvaguardia e la valorizzazione della collezione di farfalle.

La disponibilità raccolta dal Comune di Guardia Sanframondi si concretizza con un incontro il 26 novembre 2010 presso la casa comunale. La riunione servì per capire lo stato dell’arte rispetto alla problematica sollevata e per discutere sulle iniziative da attivare, da subito, sia da parte del Comune che della Provincia.

Dopo la disponibilità dell’assessore provinciale, Carlo Falato, e del suo omologo guardiese, Carlo Di Lonardo, si decise, per rendere fruibile al pubblico, in tempi brevi, la collezione di farfalle, di lanciare un’iniziativa provinciale per porre l’attenzione sulla tutela di questo importante ed originale patrimonio. Per questo, il Sindaco, l’Assessore alla cultura e il Comune di Guardia Sanframondi, di concerto con la Provincia di Benevento, avrebbero operato, tramite una convenzione tra i rispettivi Enti, per dislocare in modo temporaneo la collezione in ambienti messi a disposizione dal Comune.

Dopo circa 6 mesi, oltre 225 giorni da quella data, avrei immaginato più concretezza da parte dei protagonisti di questa vicenda, come al solito tutti disponibili e tutti indifferenti! In questo film già visto, voglio ricordare nei titoli di coda i protagonisti … li ricordo rigorosamente in ordine di apparizione:

  • Assessore alla Cultura della provincia di Benevento
  • Associazioni guardiesi
  • Pro Loco
  • Cittadini del Territorio
  • Assessore alla Cultura del Comune di Guardia Sanframondi
  • Comune di Guardia Sanframondi
  • Convenzione
  • ….

Per chi voglia approfondire:

 

Un contributo video su web

giovedì 9 giugno 2011

Guardia: Associazioni espropriate

Comunicato dell’Associazione ‘icoraggiosi’. In una comunità  il ruolo delle associazioni è fondamentale per il rilancio del sistema paese. Le associazioni contribuiscono con le loro attività allo sviluppo sociale, economico, culturale, dell’intera comunità. Le innumerevoli attività, anche di qualità, attuate nel passato dalle tante associazioni presenti sul nostro territorio hanno, sicuramente, contribuito alla valorizzazione dei tanti aspetti positivi della nostra realtà. Basti pensare ai tanti interventi rivolti alla promozione del territorio, alla valorizzazione dei beni ambientali, alla valorizzazione del patrimonio storico culturale ed artistico, alla tutela e promozione del turismo, alla riscoperta delle tradizioni locali, alla valorizzazione dei prodotti del nostro territorio attraverso proposte culturali, eventi e manifestazioni, agli interventi nel campo dell’assistenza sociale, per comprendere quanto sia necessario per una comunità il lavoro delle associazioni. La vivacità di un paese è rappresentata dallo stato di salute del mondo dell’associazionismo. Quando le associazioni soffrono a risentirne è tutta la comunità. E’ noto a tutti che le attività delle associazioni sono basate sul volontariato e spesso i soci fanno sforzi enormi per tenerle in piedi anche dal punto di vista economico. E’ essenziale, perciò, per un’associazione sentire al proprio fianco la comunità e le istituzioni e soprattutto le risposte ai tanti problemi che pone e che affronta.

Attualmente le associazioni guardiesi attraversano un momento di difficoltà (che ha avuto come primo risultato la chiusura di alcune importanti manifestazioni come “Rassegna di Presepi”, Rassegna teatrale “il Grifone”, Six Day Sonic Madnes ecc.), che meriterebbe una seria e attenta riflessione e risposte adeguate per scongiurare una crisi che potrebbe portarle addirittura alla chiusura. Purtroppo i segnali che arrivano da parte di chi dovrebbe essere al fianco delle associazioni (amministrazione comunale in primis) vanno nella direzione opposta. Le associazioni sono lasciate al loro destino e meritevoli di attenzioni solo se funzionali ai propri progetti. Più che farle funzionare si cerca di occuparle con propri adepti (elezioni cariche sociali senza avvisare soci e senza adeguata pubblicità come da statuto associativo) o nel migliore dei casi inviare messaggi del tipo o stai con me o contro di me.

La perla, comunque, che la vigente amministrazione comunale ha confezionato alle associazioni è “l’esproprio” dei fondi, previsti in apposito capitolo di bilancio per l’anno 2010, dirottati su altri progetti, fondi che per tante associazioni rappresentavano una boccata di ossigeno, con il risultato di peggiorare la già precaria condizione economica delle associazioni.  Se le risposte alle problematiche che investono il mondo dell’associazionismo per il futuro sono di questo tipo per le associazioni si prospettano tempi duri.

E’ ora che si cambi atteggiamento, prima che sia troppo tardi.

martedì 7 giugno 2011

Referendum: piccole regole ...

 

Ellep4si

+Associazione 'icoraggiosi'. Ecco tre semplici regole da osservare e veicolare in rete:

  • Votate una scheda per volta . NON sovrapporle sono come la carta carbone, verrebbero annullate per i segni.
  • Fatevi consegnare TUTTE le 4 schede perchè potrebbero provarci ...
  • Cercate di votare in prima mattinata di domenica per una forte affluenza ... quando i TG dovranno dare l'informazione, e consentire agli altri di recarsi più stimolati.

lunedì 6 giugno 2011

Referendum: istruzioni per l'uso

 

+

Associazione 'icoraggiosi' comunicato. Il 12 e 13 Giugno 2011 saremo chiamati a votare 4 importanti Refendum, eccoli in estrema sintesi:

  • Scheda 1 ( scheda ROSSA) Vuoi che in Italia i soli proprietari dell'acqua rimagano i cittadini ? 
  • Scheda 2 (scheda GIALLA) Vuoi dire no alle multinazionali dell'acqua ?
  • Scheda 3 (scheda GRIGIA)  Vuoi un'Italia senza centrali nucleari?
  • Scheda 4 (scheda VERDE CHIARO)  Vuoi che  in caso di indizi  per reati comuni , politici, ministri e Predidente del consiglio devono presentarsi pressi i Tribunali di Giustizia come tutti i Cittadini?

La nostra associazione vota 4 SI

I seggi saranno aperti :

  • il 12 Giugno dalle ore 8,00 alle ore 22,oo
  • il 13 Giugno dalle ore 7,oo alle ore 15,00

Ricordati che per votare devi essere maggiorenne. Porta con te il certificato elettorale e un documento di identità valido.

Approfondimenti

domenica 5 giugno 2011

Ecco cosa pubblicato ben 2 anni fa!


 
Cambia il vento. La produzione di elettricità tramite aerogeneratori ha conosciuto in tempi recenti uno sviluppo impressionante. Nel corso del 2007 la potenza globale mondiale installata e passata da 74.000 a 94.000 MW. Per la maggior parte gli impianti sono in Europa: un totale di 57.000 MW con 22.000 MW nella sola Germania, che è il leader mondiale assoluto.
In Europa, sempre nel 2007, la nuova potenza eolica (+8504 MW) ha superato quella da nuove centrali termoelettriche a gas (+8226 MW), mentre diminuivano sia la potenza elettrica da impianti a carbone (-750 MW) sia quella del nucleare (-1203 MW).
L'Europa mira a installare altri 180.000 MW eolici entro il 2020, per soddisfare il 13% del fabbisogno elettrico continentale e dare un contributo decisivo all’ambizioso obiettivo di produrre entro quella data con fonti rinnovabili il 20% di tutta l’energia.
La produzione di energia eolica costituisce una delle maggiori novità del settore energetico degli ultimi trent’anni: viste le dimensioni, possiamo ormai considerarla un’energia non più alternativa, ma convenzionale.
Prima di installare una centrale eolica (o fattoria eolica, windfarm) bisogna ovviamente scegliere con accuratezza il sito. Oggi sono disponibili mappe dei Venti molto accurate per tutto il mondo: i siti più favorevoli sono le coste europee del Mare del Nord, la parte meridionale del Sudamerica, la regione dei grandi laghi e delle grandi pianure tra gli Stati Uniti e il Canada, la Tasmania.
Più che venti forti, servono venti costanti in intensità e direzione, con una velocità ottimale intorno ai 7 m/s. E stato stimato che le regioni in cui a 80 m dal suolo la velocità media annuale dei venti supera i 7 m/ s hanno, da sole, un potenziale eolico di ben 70 TW: oltre cinque volte la richiesta di potenza media energetica globale (non soltanto elettrica!) attuale.
Si tratta dunque di un potenziale immenso, che non potrà mai essere sfruttato per intero, ma certamente contribuirà in modo importante alla transizione energetica nel settore elettrico.
L’energia primaria da sfruttare, il vento, e intermittente su base giornaliera e stagionale. Le reti di trasmissione e distribuzione a cui sono collegati gli impianti eolici devono quindi essere preparate a un flusso elettrico intermittente, tipicamente di media e non alta tensione. Le reti di distribuzione dei Paesi sviluppati sono attualmente concepite in maniera opposta: debbono smistare elettricità prodotta da pochi impianti di grande potenza, con un flusso prevedibile e controllato. Il passaggio massiccio a una produzione proveniente da molti impianti di piccola taglia, eolici ma non solo, richiederà adeguate e costose modifiche della rete di distribuzione elettrica.
Poiché la fonte energetica è intermittente, installare 100 MW di turbine eoliche non significa avere a disposizione 100 MW di potenza in continuo. La capacità annuale effettiva risulta essere pari al 45% di quella nominale nelle zone più ventose, attestandosi su una media del 30% a livello globale. In altre parole per disporre di 100 MW effettivi occorre installare 250 MW. Va anche detto pero che nessun sistema di produzione elettrica funziona al 100% del tempo disponibile, a causa delle interruzioni per manutenzioni, rotture e altri fattori.
Il problema dell’intermittenza può essere mitigato dalla crescente affidabilità delle previsioni meteorologiche e dall’ampliamento dei siti di produzione.
Maggiore sarà il numero e più estesa la distribuzione delle centrali eoliche collegate alla rete, maggiore sarà la stabilita del sistema, perchè la distribuzione media dei venti tenderà a essere più omogenea, moderando l’impatto delle variazioni locali. Sulla base di questa idea si stanno sviluppando progetti per una super-rete eolica paneuropea che colleghi gli impianti in mare aperto (offshore) del Mar Baltico, del Mare del Nord, della Manica e dell’Atlantico fino al Mediterraneo Occidentale, passando per la penisola iberica.
Oltre all'intermittenza si sente spesso parlare di altri problemi attribuiti alle windfarm: la rumorosità degli impianti e il possibile impatto di volatili contro le pale in movimento. In realtà il rumore e un problema che e già Stato affrontato e risolto: gli sviluppi più recenti della tecnologia hanno reso questi impianti più silenziosi dello stesso sibilare del vento.
Quanto ai volatili gli studi più autorevoli dimostrano che il rischio e trascurabile per quasi tutte le specie, con la possibile eccezione dei pipistrelli. Del resto si stima che nel mondo ogni anno centinaia di milioni di volatili perdano la vita per l’impatto con veicoli in movimento, edifici e linee elettriche ad alta tensione.
La diffusione di moderne fattorie eoliche non modificherà in modo significativo le cifre attuali.
I pochi difetti dell’energia eolica sono bilanciati da numerosi pregi. Un impianto eolico da 10 MW sufficiente per i fabbisogni elettrici di 4000 famiglie europee medie, può essere costruito in soli due mesi. In tempi altrettanto brevi una windfarm può essere trasferita in un altro sito, con una semplicità del tutto impensabile per qualsiasi altro impianto di produzione elettrica. E per potenziare una windfarm non è necessario ampliarla: basta sostituire le pale esistenti, da reinstallare magari altrove, con pale più potenti.
Una fattoria eolica moderna richiede una manutenzione minima e in fase di dismissione i materiali utilizzati possono essere riciclati quasi integralmente. Essa inoltre restituisce in pochi mesi l’energia investita per costruirla, primeggiando fra tutte le tecnologie elettriche in termini di payback time.
Gli impianti eolici comportano un uso ridotto del territorio e l’agricoltura può continuare normalmente nei terreni su cui vengono installati. Inoltre le turbine eoliche non hanno bisogno di acqua per il raffreddamento, perciò non scaricano inquinamento termico nell’ambiente.
In Germania il costo delle esternalità sanitarie associate alla produzione di energia eolica e stimato in 0,05 centesimi di euro per kWh, mentre per la produzione di elettricità da carbone e da gas questo costo è, rispettivamente, 100 e 40 volte maggiore.
Nel 2007 il dispiegamento delle fattorie eoliche europee ha evitato l’immissione in atmosfera di 370 milioni di tonnellate di CO2. Quanto alle questioni della sicurezza per la collettività, il problema in questo caso non si pone nemmeno: e improbabile che, pur con le peggiori intenzioni, qualcuno possa architettare azioni che mettano a repentaglio l’incolumità pubblica prendendo di mira fattorie eoliche.
Oltre l’80% delle turbine eoliche prodotte nel mondo e fabbricato in Europa, dando lavoro a circa 80 000 addetti (più del doppio degli attuali dipendenti di Fiat Auto, per dare un’idea) che nel 2020 saliranno a oltre 200 000.
L’Italia, dopo anni di preoccupante stallo, sta cercando di recuperare terreno in questo settore industriale che ha un enorme potenziale di sviluppo nei prossimi decenni. Alla fine del 2007 la potenza installata in Italia ammontava a 2730 MW, ponendoci al sesto posto a livello mondiale. Nel 2006 il parco eolico italiano ha prodotto 2791 GV/h, pari allo 0,9% del consumo elettrico complessivo e al 4,1% del consumo per usi domestici. Per un Paese che non possiede grandi risorse eoliche e un risultato che incomincia a essere incoraggiante.
L'impatto estetico delle windfarm e uno dei fattori che ha frenato la loro diffusione in Italia.
Certamente si tratta di un aspetto di cui tenere conto, ma a nostro avviso le critiche e le proteste sono spesso pretestuose. Il territorio italiano è disseminato di abusi edilizi di ogni genere e anche in campagna e quasi impossibile scattare una fotografia che non includa un traliccio dell’alta tensione, un ripetitore, un’antenna telefonica o qualche altra meraviglia estetica. Non saranno questi moderni mulini a vento a deturpare in modo decisivo il paesaggio. E poi il gusto a volte cambia: forse un giorno troveremo gradevole l’aspetto di queste fattorie eoliche, soprattutto a fronte del sostanziale beneficio che portano al clima e alla salute delle persone.
Le nazioni leader nel settore eolico sono attualmente Danimarca, Spagna e Germania, che coprono rispettivamente il 20%, il 9% e il 7% del fabbisogno elettrico nazionale con questa tecnologia. Con le loro aziende questi Paesi dominano il mercato mondiale della produzione di impianti; Cina e Stati Uniti si sono ora lanciati alla rincorsa con grande determinazione, in un settore che continua a evolversi.
Nei primi anni Ottanta una pala eolica tipica aveva un diametro di 15 metri e una potenza elettrica di 50 k\YA oggi esistono modelli da 125 metri con una potenza di 6000 kW (6 MW). Sono in fase di progettazione pale da 10 MW per fattorie eoliche in mare, da collocare al largo di coste caratterizzate da fondali bassi.
Nell’ultimo ventennio, a fronte di un aumento di oltre 100 volte della potenza di una turbina eolica, si e avuto un calo dell’80% dei costi di produzione elettrica, cosicché il prezzo dell’energia eolica è ormai competitivo con quello degli impianti termoelettrici. Del testo il costo del petrolio, del gas e dell’uranio sono aumentati di più di 10 volte nell’ultimo decennio, mentre il costo del vento e rimasto fisso al valore che ha sempre avuto: zero.
E proprio in questa gratuità sta la forza dirompente dell’energia eolica (e di altre fonti rinnovabili): il «combustibile» non costa nulla ed e fruibile per un tempo illimitato; inoltre le risorse disponibili sono note con grande precisione in ogni angolo della Terra. Grazie al progresso tecnologico, perciò, il costo dell’energia eolica può soltanto diminuire.
Questo e il motivo per cui oggi i gruppi finanziari internazionali investono molto denaro sul vento e sulle altre fonti di energia rinnovabile, piuttosto che nei settori tradizionali dei combustibili fossili e del nucleare, gravati da gigantesche incognite.

Tratto dal libro "Energia per l'astronave terra."

Un politico pensa alle prossime elezioni;
uno statista pensa alla prossima generazione”
Alcide De Gasperi

Se ti vedessero ‘r curaggius’

di Angelo Mancini ! …" ( chissà cosa direbbero, capacissimi, come sono, di inventare secondi fini anche in un’occasione come questa). Cosi stuzzicava, uno dell'entourage, il consigliere comunale di maggioranza Raffaele Benevento,  tutto intento a cambiare una ruota forata alla macchina di una guardiese, davanti al supermercato, per poi sospendere la frase al mio passaggio.
Purtroppo si può non toccare, non vedere, non parlare, non respirare per qualche secondo, ma é impossibile non sentire  - Perché no -, allora mi sono detto, - ma dando a Cesare quel che é di Cesare! - 
Ad onor del vero, non sono più iscritto a questa associazione, ma il tacere, in questo caso, più che una forma di consenso mi sembra una forma di vigliacca complicità, intollerabile per quanto mi riguarda.
Il consigliere Benevento, aiutando un'automobilista in difficoltà, ha "solo" compiuto un atto di squisita gentilezza che esula dal suo ruolo politico e, certamente, se tra qualche anno chiederà un voto per sé e per la lista di appartenenza, lo farà sulla scorta di un programma elettorale e non su una ruota di scorta.
Ben diverso è invece l’intenzione dell’ "ironia". Si attribuisce ad alcuni "che danno fastidio" una volontà malevole precostituita anche laddove tutto è limpido e cristallino e non ci si accorge, che strano, che ci si sta comportando verso di loro nello stesso identico modo che si vuole stigmatizzare e condannare. E’, purtroppo, lo spirito partigiano; quello che ha bisogno di attribuire all’altro i medesimi impulsi che si provano, per continuare "tranquillamente" a viverlo come nemico e a viversi senza fare i conti con se stesso.
Si dirà che era uno scherzo, un' innocente ironia e il non averlo compreso conferma quanto affermato. Bene! Perché fermarsi, allora, se non c’era nulla di male, perché non continuare, magari condividendo insieme la battuta e, casomai, facendone delle altre?
La verità è che non esistono solo i sottofondi della terra, ma anche quelli dell’anima, e certe "battute" per quanto ci si sforzi di considerarle innocenti, "neutre", rivelano il fondo dell’uomo, che la superficie, per quanto ben "curata"dalle "opportune" appartenenze, non riesce a tenere nascosto
Ma, come dice Stalislaw Lec: "Che dolce cosa è la prospettiva!": i nemici si vedono minuscoli.


venerdì 3 giugno 2011

Il bilancio degli enti locali

federalismo-fiscale 

di Carlo Falato. Gli enti locali ed il bilancio di previsione. Mai era successo che a distanza di 26 giorni dalla scadenza, peraltro già prorogata due volte (31 marzo e poi 30 giugno), per l'approvazione dei bilanci di previsione 2011, non fossero state rese note le spettanze che il governo assegna agli enti locali. Sul sito del Ministero degli interni – Finanza locale – vi è un laconico comunicato del 29 marzo 2011 che così recita:

“Per i comuni delle regioni a statuto ordinario,  il decreto legislativo del  14 marzo 2011  n. 23 pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 63 del 23 marzo 2011 e  recante “Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale” ha previsto  la  devoluzione  di  entrate con corrispondente soppressione dei trasferimenti erariali. Pertanto, in relazione alla  quantificazione delle risorse  da attribuire a ciascun comune delle regioni a statuto ordinario per l’anno 2011, verranno forniti aggiornamenti – nei prossimi giorni –  non appena vi saranno significativi avanzamenti  nei provvedimenti amministrativi di attuazione del predetto decreto legislativo.”

Ora la difficoltà degli enti locali è evidente, se si pensa che oramai si è a metà dell'esercizio 2011, e che non si può approvare nessun documento di programmazione se non si può contare su entrate certe. Ma questo è il minimo, se si pensa che già con due distinti provvedimenti si è provveduto a fare delle sforbiciate incredibili agli enti locali: il primo riguarda la provincia di Benevento che si è vista tagliare circa il 25% dei trasferimenti per un ammontare di circa 4,5 milioni di euro tutti da recuperare con conseguenti tagli alla spesa corrente dell'ente; l'altro ha riguardato i comuni con popolazione superiore ai 5000 abitanti della provincia con tagli differenti a seconda del numero di abitanti ed altri parametri, che per quanto riguarda il comune di Guardia Sanframondi è stato di € 174.000,00. Adesso si aspetta cosa succederà con l'applicazione del federalismo municipale. Da alcuni studi effettuati ed in particolare dall'On Stefano Graziano del Partito Democratico, membro della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, sugli effetti per i comuni della Regione Campania la situazione che ci si presenta è veramente nera. www.casertace.it/campania/upload/PresentazionFederalismoFiscale.ppt

Per il comune di Guardia Sanframondi, a fronte di un trasferimento erariale di € 1.547.598,56 avvenuto per il 2010, ci sarebbe un trasferimento per il 2011 di € 530,878,00 con una differenza di oltre un milione di euro in meno!!!!

Intanto alcuni esponenti della Lega Nord già trionfano dicendo che il Veneto prenderà più fondi del 2010!!!!

La mia preoccupazione è che, così come sta avvenendo in Provincia, dovendo far quadrare i bilanci a farne le spese saranno i fondi destinati alla promozione del territorio e per le iniziative culturali, rendendo arido un territorio che già stenta da sé.

In conclusione, ciò che ci aspetta è un anno veramente duro per i comuni e le province della  Campania con effetti sull'economia devastanti, che porterà alla chiusura di molte imprese, con conseguenze sull'aumento della povertà e della disoccupazione. Solo una politica che riprenda il ruolo di guida delle comunità, che applichi regole di democrazia e di meritocrazia e, soprattutto che dia spazio ai giovani e sia in grado di attuare solidarietà e partecipazione, che mette la cultura al centro della sua azione, può attenuare una catastrofe oramai imminente.

Carlo Falato Assessore Provinciale al Turismo, alle politiche Culturali, alle politiche per l'arte, innovazione e per la valorizzazione della storia e delle tradizioni locali

Come iscriversi alla Newsletter de ‘icoraggiosi’

Comunicato dell’Associazione. Come avete potuto vedere la grafica del sito , in questi giorni, è cambiata, tra l’altro a lato, nella Home page, vi è la possibilità di iscriversi alla newsletter della nostra associazione per essere sempre informati su ciò che pubblichiamo sul nostro Blog.

In queste poche slides sono individuati i passaggi per la iscrizione al servizio.

mercoledì 1 giugno 2011

il 5xmille alla nostra Associazione


5-per-mille
Comunicato dell'Associazione. Non ci stanchiamo mai di ripetere quali sono gli obiettivi e le priorità dell'Associazione 'icoraggiosi' .... sono quelli di praticare e promuovere l’impegno culturale, politico e civile nelle comunità e sui territori; riaffermare, in particolare, il valore della politica come forma di volontariato che sappia essere strumento di crescita sociale oltre che di composizione e mediazione di esigenze ed attese dei cittadini:
  • stimolando il dibattito sulle vaste problematiche del nostro tempo e su quelle più ravvicinate di interesse nazionale o locale;
  • favorendo l’accesso alla libera attività politica e la partecipazione dei cittadini alla ricerca delle scelte e alla loro condivisione, qualunque sia il contesto in cui incidono;
  • promuovendo nelle comunità la buona pratica della politica rivolta alla tutela della centralità e dignità della persona, dei valori di libertà, giustizia e solidarietà;
  • sollecitando e favorendo lo sviluppo di attività promozionali nel campo economico, culturale, sociale, politico, sportivo e scientifico.
L'Associazione si propone di favorire la divulgazione di idee e proposte attraverso riunioni di cittadini, convegni, seminari, tavole rotonde, pubblicazioni, ricerche ed ogni altra iniziativa che possa stimolare la partecipazione ed il dibattito e ridurre la distanza dei cittadini dalla conoscenza e dalla vita politica, sociale e culturale della nostra comunità.
Basta una firma per Dichiarare di essere vicino dalla tua comunità
  • compila il modello 730, o il Modello Unico;
  • poni la tua firma nel riquadro "Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale..."
  • indica il codice fiscale dell’ associazione onlus 'icoraggiosi' C.F. 92045980627

Berlusconi fora da i ball ... e non solo


 
Questa tornata elettorale ha evidenziato due questioni fondamentali per la democrazia:
La prima è che la gente è stufa del berlusconismo che in questi 15 anni ha prodotto disastri in tutti i campi, in economia basta vedere i dati del debito pubblico, ha fomentato paure nella gente per il diverso sia gay che di colore, ha allargato la forbice tra i pochi troppo ricchi ai molti troppo poveri, ha propinato bugie in tutti i campi, ha attaccato le più importanti istituzioni, ultima la presidenza della repubblica, ha prodotto leggi in materia di giustizia solo per salvarsi dai tanti processi a suo carico e di questo  ha parlato ultimamente con Obama rendendoci, per l’ennesima volta tutti ridicoli agli occhi del mondo, ha giocato al bunga bunga mentre la gente attraversava uno dei periodi più neri per l’economia.
La seconda è che la gente nello stesso tempo è stufa anche dei soliti professionisti della politica, chiede facce nuove che siano indicate da primarie serie, prova né è la vittoria di De Magistris a Napoli e di Pisapia a Milano.
Ormai si è alzato il vento del cambiamento che porterà via con se tutti gli zombi della politica ed insieme a loro trascinerà via anche tutte le mediocrità che attualmente si occupano del governo della cosa pubblica solo perché il mammasantissima del posto li ha scelti per la loro incapacità così da poter gestire tutto senza problemi o voci fuori dal coro.
Attenti il vento si è alzato e prima o poi arriverà anche il vostro turno, inizierà dalle prossime elezioni provinciali per proseguire alle regionali ed in ultimo alle amministrative.
È tempo che la mediocrità ritorni ad occupare il posto che merita e che le persone capaci e per bene ritornino ad occuparsi della cosa pubblica per il bene di tutti.