sabato 28 gennaio 2012

ACCORPAMENTO LICEO DI GUARDIA ISTITUTO GALILEI-VETRONE: UNA SCELTA SCELLERATA

Pubblicato da icoraggiosi
La decisione dell’Amministrazione Comunale di Guardia Sanframondi di staccare il liceo di Guardia da un polo liceale di qualità, distante appena 10 km,  e accorparlo ad un Istituto Tecnico, distante 40 km, risponde a logiche del tutto estranee alle problematiche che interessano il mondo della scuola.
L’accorpamento del  nostro Liceo all’Istituto Galilei-Vetrone è funzionale solo  a:
-          Pagare il debito contratto con la dirigente dell’istituto Galilei-Vetrone per  l’apertura dell’istituto agrario a Guardia Sanframondi (ma serviva veramente considerato che contribuisce a mettere a rischio la sopravvivenza del liceo e che ogni anno per reperire iscritti si devono mobilitare in prima persona Sindaco e Assessori  con dispiegamento di  ingenti  mezzi umani e finanziari?)
-          Risolvere i problemi personali di incompatibilità tra il nostro sindaco e la dirigente dell’I.I.S. Telesia
-          Risolvere i problemi personali di incompatibilità tra qualche insegnante e la Dirigente dell’I.I.S. Telesia , tutto naturalmente sulla pelle dei ragazzi
-          Salvare con i circa 200 iscritti del liceo di Guardia l’autonomia dell’istituto Galilei-Vetrone (istituto derivato dall’accorpamento dell’I.I.S. Galilei  e l’I.P.A. Vetrone già avvenuto nel settembre del 2009 e di nuovo a rischio accorpamento)
-          Far credere che l’accorpamento avrebbe portato in breve tempo all’istituzione di una scuola autonoma, cosa irrealizzabile perché l’istituzione di una nuova autonomia prevede almeno 500 alunni
Con questo atto si cancellano trentacinque anni di storia del nostro Liceo Scientifico.


Invece di pensare ad accorpare il nostro liceo perché non si è istituita anche a Guardia una sezione del Liceo opzione Scienze Applicate, considerato il crescente numero di studenti che, oggi, sceglie questo indirizzo e vista la manifestata disponibilità della Dirigente dell’I.I.S. Telesia in tale direzione?

Come sempre si pensa ai propri interessi personali e non a quelli generali della comunita’.

mercoledì 25 gennaio 2012

ISTANZA del gruppo consiliare di opposizione “Noi Tutti per Guardia”

Riceviamo e pubblichiamo da "Noi Tutti per Guardia”
Egregio Sig. Sindaco
Egregi Sigg.ri Consiglieri Comunali


Oggetto: dimensionamento della rete scolastica locale.

Il gruppo consiliare di opposizione “Noi Tutti per Guardia”


PREMESSO


1. che l’amministrazione comunale di Guardia Sanframondi, con delibera n. 115 del 21.10.2011, ha approvato una proposta, recepita poi dall’amministrazione provinciale, di dimensionamento della rete scolastica locale;

2. che la stessa prevede la trasformazione dell’attuale Direzione Didattica “Abele De Blasio” in Istituto Comprensivo, il mantenimento dell’Istituto Comprensivo “Sebastiano Guidi”, contemplando per entrambi l’autonomia scolastica, e l’accorpamento del Liceo Scientifico di Guardia Sanframondi, attualmente sede staccata dell’I.I.S. Telesia di Telese Terme, con l’Istituto Galilei-Vetrone di Benevento;

3. che la proposta si fonda sulla parametrizzazione degli istituti scolastici su un numero di 300 alunni, considerando montano il Comune di Guardia Sanframondi;

CONSIDERATO



- che la questione dell’accorpamento della Sezione del Liceo Scientifico di Guardia Sanframondi con l’Istituto Galilei - Vetrone di Benevento è già stata ampiamente analizzata e sviscerata in ogni suo aspetto (anche giuridico) dai plurimi interventi pubblicati dall’associazione “ICORAGGIOSI” (di cui sono ampiamente condivisibili rimostranze, preoccupazioni, proposte e conclusioni);

- che la proposta dell’amministrazione si fonda su una interpretazione quantomeno fantasiosa della normativa nazionale e regionale vigente in materia, soprattutto in relazione al significato ed alla valenza da attribuire alla nozione di comune montano;

- che sia il Sindaco che l’Assessore alla pubblica istruzione del Comune di Guardia Sanframondi hanno adottato la citata decisione (di fondamentale importanza per il futuro della nostra comunità) in maniera autonoma ed isolata;

- che l’amministrazione comunale non ha mai invitato la minoranza consiliare ad esprimere osservazioni o pareri su un argomento così delicato, impedendole di esercitare prerogative costituzionalmente garantite;

- che gli attuali amministratori spesse volte dimenticano di non essere maggioranza assoluta nella comunità e che il gruppo d’opposizione rappresenta circa 1.600 cittadini-elettori;

- che il crescente malcontento presente in larghi strati della popolazione studentesca (in particolare, lo stato d’agitazione che serpeggia tra gli studenti dello Scientifico) impone di esaminare l’intera questione in maniera più seria, profonda e riflessiva, al fine di giungere ad una decisione maggiormente condivisa;

- che numerosi alunni dello Scientifico minacciano finanche di abbandonare il prestigioso Istituto nel caso in cui le scelte dell’amministrazione dovessero tradursi in realtà;

- che le decisioni che l’amministrazione sta assumendo rischiano di uccidere anche il Liceo Scientifico, fiore all’occhiello di questa comunità, che ha contribuito in maniera decisiva alla crescita culturale del popolo Guardiese ed alla formazione di tanti professionisti;

- che, alla luce di ciò, il nostro Gruppo ha intenzione di avviare una raccolta di firme per consentire all’intera cittadinanza di esprimere in maniera libera e democratica il proprio netto e deciso dissenso avverso una decisione semplicemente assurda, finalizzata a tutelare i soliti interessi di parte, a discapito della crescita economia, sociale e culturale del nostro Paese.

Tanto premesso e considerato,

il gruppo consiliare di opposizione “Noi Tutti per Guardia”


chiede


al Sindaco ed alla Giunta del Comune di Guardia Sanframondi la revoca immediata dei provvedimenti adottati in relazione all’oggetto in epigrafe indicato, e la convocazione di un’adunanza aperta all’intera popolazione.

Guardia Sanframondi, 23.01.2012

STUDENTI DEL LICEO SCIENTIFICO DI GUARDIA SANFRAMONDI FIGLI DI UN DIO MINORE

Riceviamo e pubblichiamo da “Noi Tutti per Guardia”
In ordine alla questione dell’accorpamento della Sezione del Liceo Scientifico di Guardia Sanframondi con l’Istituto Galilei - Vetrone di Benevento, già ampiamente analizzata e sviscerata in ogni suo aspetto (anche giuridico) dai plurimi interventi pubblicati dall’associazione “ICORAGGIOSI” (di cui sono pienamente condivisibili rimostranze, preoccupazioni, proposte e conclusioni), a scanso di qualsivoglia equivoco, riteniamo utile esprimere la nostra posizione.

Innanzitutto, invitiamo tutti i cittadini ad opporsi tenacemente allo squallido tentativo dell’amministrazione comunale di scorporare il Liceo Scientifico di Guardia Sanframondi (una vera e proprie istituzione) dalla sede centrale di Telese Terme per accorparlo ad un Istituto Agrario che certamente non è scuola d’eccellenza.

Il reale intento dell’attuale amministrazione nei confronti del Liceo Scientifico di Guardia e dei suoi studenti (figli di un DIO minore) è apparso chiaro sin dal momento in cui è stata istituita una “borsa di studio” elargita con modalità diverse a seconda della scuola superiore alla quale si ci iscrive.

Difatti, è sufficiente la sola iscrizione all’istituto agrario per beneficiare di un sussidio economico che definire “borsa di studio” appare un eufemismo, essendo concessa su base non meritocratica (€ 300,00 per i fuori sede ed € 200,00 per i Guardiesi: soldi che saranno corrisposti nei prossimi giorni). In ordine al Liceo Scientifico, invece, il beneficio economico viene riconosciuto solo agli studenti più bravi iscritti al primo anno ed alla fine dell’anno scolastico . Ovvero, agli studenti che, nell’anno di riferimento, hanno ottenuto la migliore media voti (in particolare, solo i primi 3). In altri termini, coloro che frequentano lo Scientifico si guadagnano la borsa di studio con il lavoro incessante e l’impegno continuo.

Tuttavia, il suddetto requisito meritocratico è subordinato ad ulteriori fattori :

1) Innanzitutto, bisogna essere Guardiese.

Vale a dire che se una delle prime 3 posizioni viene occupata da uno studente proveniente da un paese limitrofo (che con la sua iscrizione già onora la nostra comunità) la borsa di studio non viene concessa (ricordiamo a tutti che uno studente non Guardiese che si iscrive all’istituto agrario, rispetto ai locali, percepisce un contributo economico superiore del 50%).

2) nella media aritmetica per l’assegnazione della borsa di studio viene escluso il voto di condotta.

In un momento in cui il fenomeno del “bullismo” penetra con sempre maggior forza nel mondo della scuola, i nostri amministratori, sminuendo il valore del voto in condotta, sembrano avallare e premiare atteggiamenti da combattere e punire in maniera energica.

In verità, la decisione ci ha sorpreso poco.

Infatti, coloro che, con atteggiamento arrogante e sprezzante, cercano di affermare ed affermarsi senza accettare il confronto, lo scambio di vedute ed il contraddittorio, rifiutandosi di mettere sul piatto le proprie idee, ribadendo in maniera subdola il concetto “comando io” - “si fa quello che dico io”, come il “bulletto del quartiere”o il “Don Rodrigo” di turno, non possono riconoscere l’importanza del voto di condotta. Quel voto che fondamentalmente impone il rispetto degli altri, professori ed Istituzioni.

Appartiene al suddetto modo di agire la decisione, d’importanza primaria e vitale per l’intera comunità, di separare il Liceo di Guardia da quello di Telese. Trattasi di una determinazione (è bene ribadire) che l’amministrazione comunale ha assunto in via unilaterale, in assenza di qualsivoglia confronto, apparecchiando qualche marginale incontro di facciata con associate bugie e distorte o celate verità.

Il nostro Gruppo, alla luce della discussione apertasi all’interno del Paese e del crescente malcontento presente in larghi strati della popolazione studentesca, ha prodotto al Sindaco una richiesta formale di annullamento dei provvedimenti adottati. Ciò anche al fine di calmare lo stato d’agitazione che serpeggia tra gli studenti dello Scientifico, disposti finanche ad abbandonare il prestigioso Istituto nel caso in cui le scelte dell’amministrazione dovessero tradursi in realtà.

Una classe dirigente seria ed affidabile dovrebbe potenziare le infrastrutture scolastiche, evitando di utilizzare gli studenti come merce per ricambiare favori ricevuti a vantaggio esclusivamente personale.

Le decisioni che l’amministrazione sta assumendo rischiano di UCCIDERE anche il Liceo Scientifico, fiore all’occhiello di questa comunità, che ha contribuito in maniera decisiva alla crescita culturale del popolo Guardiese ed alla formazione di tanti professionisti.

venerdì 20 gennaio 2012

Piano scolastico. Proposta de icoraggiosi

Pubblichiamo la proposta de icoraggiosi consegnata al sindaco e all'assessore alla cultura del comune di Guardia Sanframomdi.
Il tema della scuola e della formazione dei ragazzi riveste particolare importanza e interessa l’intera comunità, nessuno escluso.  Lasciare alle nuove generazioni una scuola che sappia svolgere il suo ruolo e sia capace di formare qualitativamente il futuro delle giovani generazioni è un obbligo che appartiene a ogni singolo individuo. Oggi per scegliere a quale scuola iscrivere il proprio figlio un genitore si affida a diversi elementi di riflessione e quasi sempre guarda alla qualità dell’insegnamento, all’organizzazione scolastica e alla sua capacità di orientamento. D’altronde un paese non può pensare al suo futuro senza una scuola di qualità.
Queste le motivazioni che hanno indotto la nostra associazione a occuparsi, negli ultimi tempi, del piano di dimensionamento scolastico 2012-2013, approvato dall’Amministrazione Comunale di Guardia Sanframondi, e sul quale la Regione Campania dovrà, entro il 31 gennaio, pronunciarsi.
Diverse sono le criticità di tale piano che l’associazione Icoraggiosi ha ripetutamente reso evidente attraverso i vari documenti pubblicati. Il piano così com’è risponde solo a una logica di conservazione delle autonomie scolastiche senza dare nessun contributo alla crescita qualitativa delle scuole. Si è pensato, solo a mantenere dei posti e a qualche progetto “Pon” in più (meglio avere gli insegnanti in classe e un progetto in meno). L’efficacia della scuola non dipende da quante autonomie si hanno e da quanti progetti si fanno, ma dalla capacità di trasmettere il sapere, la cultura, e di saper preparare i giovani alla società in cui vivranno per metterli nella condizione di comprenderla e di cambiarla.
In quest’ottica i problemi del dimensionamento scolastico non vanno affrontati accorpando una scuola a un’altra perché un sindaco è in disaccordo con un dirigente, o viceversa, i sindaci e i dirigenti passano, le scuole restano. Non si può accorpare una scuola pensando a salvare questa o quell’autonomia. Le scelte andrebbero fatte con tutt’altra logica. Il mondo, non l’Italia, va in un’altra direzione.
A proposito di quanto enunciato invitiamo l’amministrazione comunale a fare una seria riflessione e a prendere in considerazione le valutazioni che di seguito si riportano:
Questione Liceo
Il piano prevede l’accorpamento del Liceo di Guardia all’istituto Vetrone-Galilei.  Attualmente il liceo è sezione staccata dell’I.I.S. Telesia di Telese Terme. L’istituto telesino è un  polo liceale comprendente Liceo Scientifico,  Liceo Scientifico (opzione Scienze Applicate), Liceo Linguistico, Liceo Classico, Liceo delle Scienze Umane opzione Economico Sociale, Indirizzo Professionale (ind. Elettrotecnica e ind. Elettronica e Telecomunicazioni). Conta circa 1150 alunni e ha visto negli ultimi anni incrementare il numero d’iscrizioni perché unanimemente riconosciuto e apprezzato come Istituto di qualità. Il liceo di Guardia, parallelamente, è cresciuto numericamente e ha raggiunto livelli di credibilità tali da attrarre studenti provenienti da molte realtà vicine.
L’Istituto Galilei-Vetrone (al quale si vuole accorpare il Liceo di Guardia) ha sede in Benevento ed è il risultato dell’accorpamento dell’I.I.S. Galilei  e l’I.P.A. Vetrone avvenuto nel settembre del 2009. L’istituto è configurato prevalentemente come polo tecnico, comprendente istituto Tecnico per geometri (circa 244 iscritti), Liceo Scientifico (circa 147 iscritti) e  Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente (circa 190 iscritti). L’istituto deve assorbire un’altra scuola per rispettare i numeri, previsti dalle norme, necessari a conservare la propria autonomia.

Nell’ultimo anno in concomitanza con l’istituzione della scuola agraria (una nuova scuola inevitabilmente sottrae iscritti a quelle esistenti) e  l’istituzione del nuovo liceo (liceo scientifico opzione Scienze Applicate) previsto dalla riforma Gelmini,  il numero dei nuovi iscritti  al Liceo di Guardia si è dimezzato.  Se si proietta questo dato in avanti nel giro di pochi anni, il Liceo perderà metà delle sue classi. La proposta del comune di Guardia sul dimensionamento scolastico, priva di qualsiasi analisi concernente la riduzione del numero degli iscritti, è del tutto inefficace. L’accorpamento con un istituto tecnico considerato lontano sia fisicamente che per cultura scolastica  potrebbe portare,  addirittura, ad un’accentuazione del problema. Infatti, proporre di staccare il liceo di Guardia da un polo liceale di qualità e distante appena 10 km e accorparlo a un Istituto prevalentemente a carattere tecnico distante 40 km, comprendente un Liceo Scientifico più piccolo di quello da accorpare, altererà sicuramente gli equilibri e la stabilità che una scuola ha raggiunto con il suo territorio, oltre a creare notevoli disagi agli utenti.  Da queste considerazioni si comprende facilmente che il Liceo di Guardia non doveva essere interessato dal piano di dimensionamento scolastico, ma da un piano capace di consolidare la sua presenza sul territorio e di creare le condizioni per recitare un ruolo da protagonista all’interno del polo liceale esistente.  Considerato, inoltre, il crescente numero di studenti che, oggi, sceglie il liceo Scientifico tecnologico (opzione scienze applicate) sarebbe stato lungimirante crearne anche a Guardia una sezione (bastava fare una semplice richiesta alla Dirigente dell’I.I.S. Telesia). In questo modo con un’offerta formativa comprendente liceo tradizionale e liceo di scienze applicate, il liceo non solo non avrebbe perso iscritti, ma addirittura, vista la sua credibilità, li avrebbe incrementati. Invece di istituire una nuova scuola sarebbe stato molto più utile pensare a consolidare quella esistente.

Questione Direzione Didattica e Istituto Comprensivo
Per queste due scuole, il piano di dimensionamento scolastico 2012-2013 prevede la conservazione dell’attuale Istituto Comprensivo “Sebastiano Guidi” e la trasformazione della Direzione Didattica in Istituto Comprensivo perché considera Guardia comune montano (nei comuni di montagna è possibile, in deroga alla norma regionale, istituire scuole con 300 alunni invece di 500).
Come abbiamo avuto già modo di dire la classificazione di comune montano è desunta dal documento ufficiale pubblicato nel giugno del 2004 sul sito del MIUR, elenco ufficiale comuni di montagna e in tal elenco non è presente il Comune di Guardia Sanframondi, per cui la richiesta delle due autonomie, da questo punto di vista, risulta essere impraticabile. La proposta dell’istituzione di due istituti comprensivi, se si analizza la popolazione in età scolastica e cioè 37 alunni iscritti alla prima elementare per l’anno scolastico 2011-2012, è priva di ogni fondamento perché è impensabile che possano sopravvivere due scuole con questi numeri. Inoltre con l’orientamento, attuale, della Regione Campania di dare in reggenza le scuole con meno di 400 alunni, è chiaro che si rischia addirittura di perdere entrambe le autonomie. L’unico modo per dare alla comunità guardiese una scuola efficiente e in grado di programmare il suo futuro è di accorpare le due scuole in un unico grande Istituto Comprensivo.

Pertanto l’associazione ICORAGGIOSI propone il ritiro della proposta sul dimensionamento scolastico, approvata dall’Amministrazione Comunale di Guardia Sanframondi e inviata per l’approvazione alla Regione Campania, e contestualmente la presentazione di una nuova proposta che preveda:
-           l’accorpamento della Direzione Didattica e dell’Istituto Comprensivo “Sebastiano Guidi”   in un unico Istituto Comprensivo;
-          Il consolidamento del Liceo all’interno del polo liceale I.I.S. Telesia con l’istituzione di una sezione del Liceo Scientifico opzione Scienze applicate.
Si può ancora evitare che scelte sbagliate ricadano sul futuro dei giovani guardiesi.

giovedì 19 gennaio 2012

Risposta della Dirigente Liceo Scientifico.

Riceviamo e pubblichiamo
Egr. Dott. Morone,
sicuramente lei sa che i dati sensibili non si possono rendere noti, tuttavia poiché vige anche la legge della trasparenza non ho nessun motivo per non fornirle le informazioni da lei richiesti.

Le iscrizioni provenienti dalle scuole medie per la sede di Guardia nel febbraio 2011 sono state 30, ovviamente nella richiesta all'organo competente sono stati comunicati 33 perché solitamente si considera la possibilità di studenti che non superano il primo anno e che quindi si iscrivono nuovamente in prima.
Pertanto la sottoscritta ha fatto richiesta di due prime per la sede di Guardia sia perché il numero massimo per classi non deve superare 30 alunni, sia perché le aule dell'edificio della sede di Guardia non possono contenere un numero di studenti così elevato (30-33).

A metà settembre, come normalmente accade, nonostante la legge lo vieti, molti studenti cambiano idea, adducendo la motivazione che al tempo della "preiscrizione" (ma quella di febbraio è iscrizione a tutti gli effetti), non erano convinti della scelta, per cui richiedono il nulla osta.

Noi Dirigenti ci troviamo da una parte con le Norme, che ci invitano a concedere i Nulla Osta solo in casi gravi da noi valutati tali, e dall'altra  parte i genitori che sostengono di avere "diritto" di decidere per la sorte dei loro figli.

Premesso questo, dei 30 studenti e dei 3 dell'istituto che non sono stati ammessi alla classe seconda, hanno chiesto il Nulla Osta in 9, di cui 3 per l'Istituto agrario di Guardia, 1 per l'istituto agrario di Piedimonte, 1 per l'istituto tecnico di Cerreto, 4 per la sede di Telese; per quest'ultima non si concede il Nulla Osta ma si fa un semplice trasferimento di sede.

Per quanto riguarda la sua ultima domanda, l'unica cosa che posso rispondere è che la MIA scuola è costituita da 4 sedi in 3 comuni, per me tutte di uguale interesse e valore, e che la mia Politica Gestionale è quella del miglioramento di tutte le sedi allo stesso modo, cosa che credo di aver dimostrato dal primo giorno in cui ho "messo piede" in questa istituzione scolastica.

Spero di essere stata esaustiva, cordialmente.
Domenica Di Sorbo

mercoledì 18 gennaio 2012

Lettera aperta

Pubblicato da icoraggiosi
All’Assessore all’Istruzione del Comune
di Guardia Sanframondi

All’Assessore all’Istruzione della Provincia
di Benevento

per conoscenza
All’Assessore all’Istruzione
Della Regione Campania

Oggetto: piano di dimensionamento scolastico anno 2012-2013 del Comune di Guardia Sanframondi.

 

L’amministrazione comunale di Guardia Sanframondi con delibera n. 115 del 21/10/2011 ha approvato una proposta, recepita poi dall’amministrazione provinciale, di dimensionamento della rete scolastica locale. La stessa prevede la trasformazione dell’attuale Direzione Didattica “Abele De Blasio” in Istituto Comprensivo, il mantenimento dell’Istituto Comprensivo “Sebastiano Guidi”, prevedendo per entrambi l’autonomia scolastica, e l’accorpamento del Liceo Scientifico di Guardia Sanframondi, attualmente sede staccata dell’I.I.S. Telesia di Telese Terme, con l’Istituto Galilei- Vetrone di Benevento. La proposta è basata sulla parametrizzazione degli istituti scolastici su un numero di 300 alunni, perché considera il comune di Guardia comune, montano.

visto
-          l’art. 19, comma 4, del D.L. n. 98 del 6 luglio 2011, convertito, con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111;
-          la delibera di Giunta Regionale n. 435 del 09/08/2001;
-          la nota del   Ministero dell’Università e della Ricerca del 7.10.2011 inviata ai Direttori generali degli Uffici scolastici regionali a oggetto: costituzione istituti comprensivi;
-          la nota del   Ministero dell’Università e della Ricerca del 13.12.2011 inviata ai Direttori generali degli Uffici scolastici regionali a oggetto: applicazione art. 19, comma 4, del D.L. n. 98 del 6 luglio 2011, convertito, con modificazioni della legge 15 luglio 2011, n. 111-istituti comprensivi- chiarimenti;

considerato che

-          l’art. 19, comma 4, del D.L. n. 98 del 6 luglio 2011, convertito, con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111 ha previsto: “per garantire un processo di continuità didattica nell’ambito dello stesso ciclo di istruzione, a decorrere dall’anno scolastico 2011-2012 la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado sono aggregate in istituti comprensivi, con la conseguente soppressione delle istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente da Direzioni Didattiche e scuole secondarie di I grado”.
-          Gli Istituti comprensivi per acquisire l’autonomia devono essere costituiti con almeno 1000 alunni, ridotti a 600 nei comuni montani secondo la legge nazionale o di 500-900 (300 per comuni montani) prevista dalla delibera di Giunta Regionale.
-          la nota del Ministero in merito alla classificazione dei comuni montani stabilisce: considerato che non esiste una catalogazione ufficiale dei comuni montani gli stessi sono desunti dal documento ufficiale a suo tempo pubblicato nel giugno del 2004 sul sito del MIUR avente ad oggetto Elenco Ufficiale Comuni di Montagna (ex legge 1 marzo 1957, n. 90 e richiamato dall’art. 125 luglio 1952, n. 991);
-          il piano di dimensionamento della rete scolastica è dettato dalle normative nazionali indirizzate tutte ad un maggiore contenimento della spesa e a una razionalizzazione dei  servizi;
-          purtroppo questa importante scelta, che interesserà il futuro dei giovani della comunità guardiese, è il frutto di una decisione in solitudine degli amministratori locali senza coinvolgere preventivamente l’intera comunità e soprattutto gli studenti e il mondo scolastico;
-          la classificazione di comune montano è desunta dal documento ufficiale pubblicato nel giugno del 2004 sul sito del MIUR, elenco ufficiale comuni di montagna e in tal elenco non è presente il Comune di Guardia Sanframondi;
-          sia la Direzione Didattica (312 alunni) sia l’Istituto Comprensivo (326 alunni) non raggiungono i detti numeri e l’unica soluzione per mantenere almeno un’autonomia è quella di accorpare le due scuole;
si porta a conoscenza
-          che la eventuale approvazione del detto piano di dimensionamento, con la trasformazione della Direzione Didattica in Istituto Comprensivo, comporterà la presenza nel comune di Guardia di due Istituti Comprensivi, con scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado,  la conseguente disputa della già ridotta popolazione di alunni e il futuro inevitabile loro accorpamento. Di seguito si fanno alcune considerazioni a suffragio di tale tesi. La Direzione Didattica (l’attuale scuola elementare) conta oggi 312 alunni mentre l’Istituto Comprensivo (l’attuale scuola media) ne conta 326.  Oggi alla scuola elementare sono iscritte due classi quinte per un totale di 43 alunni che il prossimo anno dovranno iscriversi alla prima media.  A quale Istituto s’iscriveranno gli alunni delle attuali quinte elementari?
Le ipotesi sono tre:
a) I 43 alunni si iscriveranno al nascente Istituto Comprensivo (l’attuale Direzione didattica). Questo consentirà la sopravvivenza del nuovo Istituto perché formato, come prevede la legge, da scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado, e al contrario la chiusura dell’istituto Comprensivo (l’attuale scuola media) in quanto alla stessa verrebbe a mancare il naturale serbatoio di alunni proveniente dalle scuole elementari.
b) I 43 alunni s’iscriveranno all’Istituto Comprensivo esistente (attuale scuola media). In questa ipotesi il nascente Istituto Comprensivo (attuale Direzione Didattica) sarebbe soppresso perché mancante della scuola secondaria di primo grado, così come prevede la legge.
c) I 43 alunni s’iscriveranno tra nascente Istituto Comprensivo e vecchio Istituto Comprensivo. In quest’ultima ipotesi i due Istituti Comprensivi rischiano entrambi la chiusura perché impossibilitati a raggiungere il numero minimo d’iscritti. I due Istituti, ovviamente, entrerebbero in conflitto per accaparrarsi gli iscritti con le conseguenze che ne possono derivare per una piccola comunità come quella Guardiese. Naturalmente la diaspora si allargherebbe alla comunità e i genitori degli alunni si vedrebbero costretti a scegliere tra i due Istituti, non in base alla proposta formativa ma in relazione alle eventuali sicure, pressioni subite. 
Lo scenario configurato creerebbe ulteriori tensioni in una comunità che non ne ha certo bisogno.


-         che l’eventuale approvazione del detto piano con l’accorpamento del Liceo di Guardia all’Istituto Vetrone-Galilei creerebbe notevoli disagi agli utenti e alle famiglie degli studenti. La forzatura di dividere il liceo di Guardia da quello di Telese, al quale deve la nascita e la graduale crescita, per accorparlo a un Istituto distante circa 40 km, significa prendere un pezzo di territorio e catapultarlo in una realtà estranea alla propria cultura e tradizione. Significa alterare gli equilibri e la stabilità che una scuola ha faticosamente raggiunto in anni di lavoro. Significa minarne la credibilità riconosciuta da tutti. Significa sicuramente l’inizio del declino.


Alla luce di quanto esposto si chiede di conoscere:

-          quali sono stati i criteri che hanno determinato tali incomprensibili scelte?
-          quali saranno i vantaggi derivanti dall’accorpamento del liceo di Guardia con l’Istituto Vetrone-Galilei?
-          perché si accorpa il Liceo (sezione staccata di Telese a circa 10 km) con una scuola che dista circa 40 km (Benevento)?
-          perché si è fatta passare una proposta di accorpamento del liceo di Guardia all’istituto Vetrone-Galilei di Benevento come una proposta di costituzione di un Istituto di Istruzione Superiore autonomo?
-          perché si prevedono due istituti comprensivi nello stesso comune ben sapendo che la sopravvivenza dell’uno dipende dalla chiusura dell’altro e che comunque dovranno essere accorpati?
-          perché si è elaborato un piano che contraddice chiaramente ciò che prevede la normativa attuale?
-          perché un problema che interessa il sapere dei nostri giovani non è stato condiviso, prima che fosse approvato il piano, con l’intera comunità?
-          si è pensato che la presenza di un Liceo Scientifico grande a due passi da casa possa in qualche modo minare la stabilità degli iscritti?



Non è forse il caso di fare una riflessione e porre rimedio fin da subito a un piano che rischia di creare più danni che benefici?



Guardia Sanframondi, lì 16.01.2012

                                                                                                                                                  Associazione ICORAGGIOSI
                                                                                                                                             Presidente Dott. Gaetano Morone

martedì 17 gennaio 2012

Richiesta Dirigente Liceo Scientifico.

Pubblicato da icoraggiosi
Alla Dirigente dell’I.I.S Telesia
Di Telese Terme
Dott.ssa Domenica Di Sorbo





Oggetto: chiarimenti iscrizioni anno scolastico 2011-2012 Liceo Scientifico Guardia Sanframondi




In merito ad alcune affermazioni contenute in un articolo pubblicato sul sito fremondoweb a nome dell’Assessore all’Istruzione del Comune di Guardia Sanframondi che di seguito si riporta in parte

…….“quest’anno, anche per l’azione dell’Amministrazione Comunale (decine di borse di studio agli studenti del primo anno), siamo riusciti a formare due prime per entrambi gli istituti superiori locali. Va detto, però, con grande rammarico, che dei circa cinquanta alunni che si erano iscritti al liceo di Guardia, ne è rimasta traccia solo sui registri scolastici e nella formazione delle due classi, visto che le due prime, per logiche a noi sconosciute, risultano al momento formate da 12 alunni ciascuna, per un totale di 24 alunni. Perché tanti ragazzi dei paesi vicini si sono iscritti al liceo di Guardia e improvvisamente iniziano a frequentare scuole di valle? Forse c’è chi voleva che già da quest’anno il Liceo di Guardia scomparisse?
La verità è nota  a tutti, da un po’ di anni è in corso un’azione di delegittimazione della nostra scuola per la sua capacità di attrarre i migliori alunni del comprensorio, a seguito della grande qualità della formazione fornita. Tant’è che quest’anno, pur in presenza della costituzione di due classi del Tecnico agrario, si sono iscritti al Liceo ancora più alunni degli anni precedenti. Questo da fastidio ai manovratori che hanno sempre considerato insignificante l’offerta formativa di Guardia.  …….”
codesta associazione al fine di fornire corrette informazioni alla comunità guardiese chiede alla S.V. di sapere:
- il numero di iscritti al Liceo di Guardia per l’anno scolastico 2011-2012;
- il numero di alunni che hanno confermato l’iscrizione per l’anno scolastico 2011-2012;
- l’eventuale numero di alunni che hanno chiesto e ottenuto il nullaosta, e per  quali scuole;
- se ha messo in atto azioni di delegittimazione del Liceo di Guardia.

Cordiali saluti

                                                                        Associazione ICORAGGIOSI
                                                                     Presidente Dott. Gaetano Morone

domenica 15 gennaio 2012

I danni dell’ approvazione del piano di dimensionamento scolastico


Pubblicato da icoraggiosi.
L’amministrazione comunale di Guardia Sanframondi con delibera n. 115 del 21/10/2011 ha approvato una proposta, recepita poi dall’amministrazione provinciale, di dimensionamento della rete scolastica locale. La stessa prevede la trasformazione dell’attuale Direzione Didattica “Abele De Blasio” in Istituto Comprensivo e il mantenimento dell’Istituto Comprensivo “Sebastiano Guidi”, prevedendone per entrambi l’autonomia scolastica. La proposta è basata sulla parametrizzazione degli istituti scolastici su un numero di 300 alunni, perché considera il comune di Guardia comune, montano.

Abbiamo avuto già modo di dire nelle precedenti comunicazioni che la classificazione di comune montano è desunta dal documento ufficiale pubblicato nel giugno del 2004 sul sito del MIUR, elenco ufficiale comuni di montagna e in tal elenco non è presente il Comune di Guardia Sanframondi.
Da un eventuale approvazione di detto piano emergono alcuni dati inquietanti per la nostra comunità. La trasformazione della Direzione Didattica in Istituto Comprensivo, comporterà la presenza nel comune di Guardia di due Istituti Comprensivi, con scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, la conseguente disputa della già ridotta popolazione di alunni e il futuro inevitabile loro accorpamento. Di seguito si fanno notare alcune considerazioni a suffragio di tale tesi. La Direzione Didattica (l’attuale scuola elementare) conta oggi 312 alunni mentre l’Istituto Comprensivo (l’attuale scuola media) ne conta 326. Oggi alla scuola elementare sono iscritte due classi quinte per un totale di 43 alunni che il prossimo anno dovranno iscriversi alla prima media. A quale Istituto s’iscriveranno gli alunni delle attuali quinte elementari?
Le ipotesi sono tre:
a) I 43 alunni si iscriveranno al nascente Istituto Comprensivo (l’attuale Direzione didattica). Questo consentirà la sopravvivenza del nuovo Istituto perché formato, come prevede la legge, da scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado, e al contrario la chiusura dell’istituto Comprensivo (l’attuale scuola media) in quanto alla stessa verrebbe a mancare il naturale serbatoio di alunni proveniente dalle scuole elementari.
b) I 43 alunni s’iscriveranno all’Istituto Comprensivo esistente (attuale scuola media). In questa ipotesi il nascente Istituto Comprensivo (attuale Direzione Didattica) sarebbe soppresso perché mancante della scuola secondaria di primo grado, così come prevede la legge.
c) I 43 alunni s’iscriveranno tra nascente Istituto Comprensivo e vecchio Istituto Comprensivo. In quest’ultima ipotesi i due Istituti Comprensivi rischiano entrambi la chiusura perché impossibilitati a raggiungere il numero minimo d’iscritti. I due Istituti, ovviamente, entrerebbero in conflitto per accaparrarsi gli iscritti con le conseguenze che ne possono derivare per una piccola comunità come quella Guardiese. Molto probabilmente assisteremo alla istituzione di una scuola media da parte dell’attuale Direzione Didattica e di una scuola elementare da parte dell’attuale Istituto Comprensivo. Naturalmente la diaspora si allargherebbe alla comunità e i genitori degli alunni si vedrebbero costretti a scegliere tra i due Istituti, non in base alla proposta formativa ma in relazione alle, eventuali sicure, pressioni subite.
Lo scenario configurato rischia di mettere i cittadini gli uni contro gli altri e creerebbe ulteriori tensioni in una comunità che non ne ha certo bisogno.

Alla luce di quanto esposto chiediamo al giovane assessore, consegnato al silenzio (volontario o imposto?) e sempre impegnato a combattere la disinformazione e chi non vuole bene a Guardia , non è forse il caso di fare una riflessione e porre rimedio fin da subito a un piano che rischia di creare più danni che benefici?




 
Il tuo 5xmille alla nostra Associazione basta poco per DICHIARARE di essere vicino alla tua comunità
C.F. 92045980627 Decreto n.20 del 5-02-2010 iscritta al n. 1374 Registro Regionale Campania del volontariato

venerdì 13 gennaio 2012

Servizi associati

Di Carlo Falato. Come si può facilmente intuire, in tempi di vacche magre si deve fare di necessità virtù. Gli enti locali non avendo più risorse devono procedere inevitabilmente nella direzione del contenimento della spesa pubblica cercando di mantenere il livello dei servizi pubblici da offrire alla cittadinanza.
E' una scelta di buon senso, ma anche il rispetto di norme di legge che indicano un percorso per il quale nel giro di qualche anno si deve raggiungere il numero di almeno sei servizi comunali condivisi con altri comuni. Anche in questo caso la riflessione sarebbe molto lunga da fare, in quanto si dovrebbe tenere presente degli standard qualitativi dei servizi da offrire, come si articolano i servizi sui diversi comuni, come si esercita e chi lo esercita  il controllo sul servizio offerto su base intercomunale ecc... Ma la comunicazione impone di non essere lunghi, sennò nessuno ti legge!!! Allora, preliminarmente, devo fare una precisazione: il fatto che si possa dibattere di questioni che riguardano la comunità in cui si vive, per offrire spunti di riflessione, punti di vista differenti non significa non volere bene alla comunità, magari perchè il punto di vista espresso va in contrasto con il potere costituito, ma esattamente per il contrario. Ci si sforza, cioè, di ragionare sulle cose ed esercitare un diritto di cittadinanza attiva. Poi quello che decide l'amministrazione comunale, lo fa nel pieno dei poteri che gli sono attribuiti dalle regole democratiche e se ne assume piena e consapevole responsabilità. Detto ciò, parliamo di servizi associati. Dalla comunicazione effettuata dal comune di Guardia Sanframondi si evince che sette comuni del comprensorio titernino hanno espresso la volontà di procedere in questa direzione definendolo “ambito territoriale ottimale” ed enucleando una serie di obiettivi comuni. Poi ancora, viene riferito che tra i comuni di Guardia e di San Lorenzo Maggiore “hanno già iniziato ad intersecare rapporti più ravvicinati mettendo insieme tutti i loro servizi tecnici e i servizi di polizia urbana, lasciando l'accordo aperto agli altri cinque comuni”. E poi si enfatizza sulla possibilità di grandi risultati ottenibili su questo percorso.
Allora sarebbe opportuno capire quanti e quali servizi si intende associare, e in quanto tempo si realizza tale condivisione. Quali e quanto sono i risparmi riscontrabili per le casse comunali. Se i servizi verranno condivisi da tutti i comuni, atteso che si annuncia una contrattazione separata tra Guardia e San Lorenzo Maggiore. Qui vi è addirittura una incongruenza di fatto: se Guardia e San Lorenzo Maggiore si intersecano per mettere insieme i loro servizi tecnici, a che serve al comune di Guardia Sanframondi procedere nel completamento di un concorso per istruttore direttivo tecnico per ingegnere o architetto che tanto sta facendo discutere nella nostra comunità!!? Attraverso quanto si annuncia si potrebbe già da subito condividere questo servizio con San Lorenzo Maggiore ed avere un immediato risparmio per il comune. Ultima considerazione riguarda l'articolazione territoriale dei servizi con le norme che regolano la pianificazione. Devo brevemente ricordare che il Piano Territoriale Regionale ha già diviso i territori in ambiti ottimali omogenei, individuando per ognuno di essi criticità e potenzialità, e per il nostro caso è stato individuato un Sistema Territoriale di Sviluppo composto da 15 comuni denominato “Titerno” e che viene indicato come unità minima di sviluppo sostenibile. Anche da ultimo, in occasione della conferenza Regione-Enti Locali per il parere sul DDL regionale sul Turismo, a cui ho personalmente partecipato incaricato a relazionare per conto delle cinque province della Campania, si andranno a definire i Sistemi Turistici Locali partendo dalla definizione dei STS del Piano Territoriale Regionale. Allora ben vengano le associazioni tra i comuni, la condivisione di servizi ecc..., ma a mio modo di vedere il processo è ancora molto limitativo in quanto sarebbe quanto mai opportuno lavorare per raggiungere l'obbiettivo di chiudere una intesa tra tutti e 15 i comuni del STS Titerno per essere fattivamente pronti a sfruttare tutte le opportunità che questi ultimi due anni di programmazione comunitaria ci offrono.

giovedì 12 gennaio 2012

NAPOLI: PER LA DUE GIORNI DI SLOW FOOD ARRIVANO CARLO PETRINI E ROBERTO BURDESE

Di SLOW FOOD.
In programma un convegno sulla resilienza alimentare e la presentazione del recente libro di Slow Food Editore
 
  Carlo Petrini a meno di un anno torna in Campania. Dopo la presenza nel 2011 ad Acciaroli per l’incontro in memoria di Angelo Vassallo, infatti, il fondatore di Slow Food  parteciperà al convegno “Resilienza alimentare con le Comunità del Cibo di Terra Madre”, teso a rafforzare i rapporti degli eventi a difesa dei contadini, discutendo con le Comunità del Cibo alle prese con le difficoltà di un’agricoltura responsabile che “resiste” grazie ad un certo tipo di coltivazioni portate avanti da contadini mai domi.
 
  L’incontro, fissato per venerdì 20 gennaio, alle ore 17, al Castel dell’Ovo - Sala Italia, sarà coordinato da Luciano Pignataro, giornalista e responsabile regionale Slow Food del progetto Vino. Ad introdurre i lavori sarà Gaetano Pascale (Presidente Slow Food Campania), cui seguiranno gli interventi di: Luigi De Magistris (Sindaco di Napoli); Giuseppe Montesano (Scrittore); Carlo Petrini (Presidente Internazionale di Slow Food). L’iniziativa, il cui ingresso è gratuito, è patrocinata dal Comune di Napoli.
 
   Domenica 22 gennaio, invece, alle ore 11, alla Casina Vanvitelliana di Bacoli, si terrà la presentazione del libro “Scienza incerta e dubbi dei consumatori, il caso degli organismi geneticamente modificati”. Introdurrà Antonio Puzzi (Consigliere Nazionale Slow Food), mentre a moderare sarà il giornalista Ciro Cenatiempo. Dopo i saluti di Ermanno Schiano (Sindaco di Bacoli), di Giuseppe Mandarano (Fiduciario Slow Food Napoli) e di Pietro Foglia (Presidente Commissione Agricoltura Regione Campania), relazioneranno: Federico Infascelli (Docente Dipartimento Scienze Zootecniche Università Federico II di Napoli) e Roberto Burdese (Presidente Slow Food Italia).
  
   “Si tratta di due appuntamenti straordinariamente importanti per Slow Food in Campania – ha detto Gaetano Pascale -, con la possibilità di approfondire su alcuni temi di scottante attualità. Il fallimento in corso di modelli alimentari proposti negli ultimi anni da alcune corporazioni del cibo impongono un ritorno a metodi di produzione e di consumo troppo frettolosamente bollati come obsoleti. Oggi più che mai è importante ripartire dalle produzioni locali, attente alla naturalità e alla stagionalità, dal recupero delle tradizioni e della manualità nei processi di produzione”.

 A cavallo dei due eventi è previsto anche il consiglio regionale straordinario di Slow Food, in programma sabato 21 presso l’Osteria Abraxas, con la partecipazione di Carlo Petrini.
 Per maggiori informazioni si può scrivere all’indirizzo e-mail info@slowfoodcampania.com
 
ufficio stampa: Sandro Tacinelli
Slow Food Campania
mob. 339 2073143

Islanda, quando il popolo sconfigge l'economia globale

di Andrea Degl'Innocenti
L'hanno definita una 'rivoluzione silenziosa' quella che ha portato l'Islanda alla riappropriazione dei propri diritti. Sconfitti gli interessi economici di Inghilterra ed Olanda e le pressioni dell'intero sistema finanziario internazionale, gli islandesi hanno nazionalizzato le banche e avviato un processo di democrazia diretta e partecipata che ha portato a stilare una nuova Costituzione.
Una rivoluzione silenziosa è quella che ha portato gli islandesi a ribellarsi ai meccanismi della finanza globale e a redigere un'altra costituzione
Oggi vogliamo raccontarvi una storia, il perché lo si capirà dopo. Di quelle storie che nessuno racconta a gran voce, che vengono piuttosto sussurrate di bocca in orecchio, al massimo narrate davanti ad una tavola imbandita o inviate per e-mail ai propri amici. È la storia di una delle nazioni più ricche al mondo, che ha affrontato la crisi peggiore mai piombata addosso ad un paese industrializzato e ne è uscita nel migliore dei modi.
L'Islanda. Già, proprio quel paese che in pochi sanno dove stia esattamente, noto alla cronaca per vulcani dai nomi impronunciabili che con i loro sbuffi bianchi sono in grado di congelare il traffico aereo di un intero emisfero, ha dato il via ad un'eruzione ben più significativa, seppur molto meno conosciuta. Un'esplosione democratica che terrorizza i poteri economici e le banche di tutto il mondo, che porta con se messaggi rivoluzionari: di democrazia diretta, autodeterminazione finanziaria, annullamento del sistema del debito.
Ma procediamo con ordine. L'Islanda è un'isola di sole di 320mila anime – il paese europeo meno popolato se si escludono i micro-stati – privo di esercito. Una città come Bari spalmata su un territorio vasto 100mila chilometri quadrati, un terzo dell'intera Italia, situato un poco a sud dell'immensa Groenlandia.
15 anni di crescita economica avevano fatto dell'Islanda uno dei paesi più ricchi del mondo. Ma su quali basi poggiava questa ricchezza? Il modello di 'neoliberismo puro' applicato nel paese che ne aveva consentito il rapido sviluppo avrebbe ben presto presentato il conto. Nel 2003 tutte le banche del paese erano state privatizzate completamente. Da allora esse avevano fatto di tutto per attirare gli investimenti stranieri, adottando la tecnica dei conti online, che riducevano al minimo i costi di gestione e permettevano di applicare tassi di interesse piuttosto alti. IceSave, si chiamava il conto, una sorta del nostrano Conto Arancio. Moltissimi stranieri, soprattutto inglesi e olandesi vi avevano depositato i propri risparmi.

La Landsbanki fu la prima banca a crollare e ad essere nazionalizzata in seguito al tracollo del conto IceSave
Così, se da un lato crescevano gli investimenti, dall'altro aumentava il debito estero delle stesse banche. Nel 2003 era pari al 200 per cento del prodotto interno lordo islandese, quattro anni dopo, nel 2007, era arrivato al 900 per cento. A dare il colpo definitivo ci pensò la crisi dei mercati finanziari del 2008. Le tre principali banche del paese, la Landsbanki, la Kaupthing e la Glitnir, caddero in fallimento e vennero nazionalizzate; il crollo della corona sull'euro – che perse in breve l'85 per cento – non fece altro che decuplicare l'entità del loro debito insoluto. Alla fine dell'anno il paese venne dichiarato in bancarotta.
Il Primo Ministro conservatore Geir Haarde, alla guida della coalizione Social-Democratica che governava il paese, chiese l’aiuto del Fondo Monetario Internazionale, che accordò all'Islanda un prestito di 2 miliardi e 100 milioni di dollari, cui si aggiunsero altri 2 miliardi e mezzo da parte di alcuni Paesi nordici. Intanto, le proteste ed il malcontento della popolazione aumentavano.
A gennaio, un presidio prolungato davanti al parlamento portò alle dimissioni del governo. Nel frattempo i potentati finanziari internazionali spingevano perché fossero adottate misure drastiche. Il Fondo Monetario Internazionale e l'Unione Europea proponevano allo stato islandese di di farsi carico del debito insoluto delle banche, socializzandolo. Vale a dire spalmandolo sulla popolazione. Era l'unico modo, a detta loro, per riuscire a rimborsare il debito ai creditori, in particolar modo a Olanda ed Inghilterra, che già si erano fatti carico di rimborsare i propri cittadini.
Il nuovo governo, eletto con elezioni anticipate ad aprile 2009, era una coalizione di sinistra che, pur condannando il modello neoliberista fin lì prevalente, cedette da subito alle richieste della comunità economica internazionale: con una apposita manovra di salvataggio venne proposta la restituzione dei debiti attraverso il pagamento di 3 miliardi e mezzo di euro complessivi, suddivisi fra tutte le famiglie islandesi lungo un periodo di 15 anni e con un interesse del 5,5 per cento.

I cittadini islandesi non erano disposti ad accettare le misure imposte per il pagamento del debito.
Si trattava di circa 100 euro al mese a persona, che ogni cittadino della nazione avrebbe dovuto pagare per 15 anni; un totale di 18mila euro a testa per risarcire un debito contratto da un privato nei confronti di altri privati. Einars Már Gudmundsson, un romanziere islandese, ha recentemente affermato che quando avvenne il crack, “gli utili [delle banche, ndr] sono stati privatizzati ma le perdite sono state nazionalizzate”. Per i cittadini d'Islanda era decisamente troppo.
Fu qui che qualcosa si ruppe. E qualcos'altro invece si riaggiustò. Si ruppe l'idea che il debito fosse un'entità sovrana, in nome della quale era sacrificabile un'intera nazione. Che i cittadini dovessero pagare per gli errori commessi da un manipoli di banchieri e finanzieri. Si riaggiustò d'un tratto il rapporto con le istituzioni, che di fronte alla protesta generalizzata decisero finalmente di stare dalla parte di coloro che erano tenuti a rappresentare.
Accadde che il capo dello Stato, Ólafur Ragnar Grímsson, si rifiutò di ratificare la legge che faceva ricadere tutto il peso della crisi sulle spalle dei cittadini e indisse, su richiesta di questi ultimi, un referendum, di modo che questi si potessero esprimere.
La comunità internazionale aumentò allora la propria pressione sullo stato islandese. Olanda ed Inghilterra minacciarono pesanti ritorsioni, arrivando a paventare l'isolamento dell'Islanda. I grandi banchieri di queste due nazioni usarono il loro potere ricattare il popolo che si apprestava a votare. Nel caso in cui il referendum fosse passato, si diceva, verrà impedito ogni aiuto da parte del Fmi, bloccato il prestito precedentemente concesso. Il governo inglese arrivò a dichiarare che avrebbe adottato contro l'Islanda le classiche misure antiterrorismo: il congelamento dei risparmi e dei conti in banca degli islandesi. “Ci è stato detto che se rifiutiamo le condizioni, saremo la Cuba del nord – ha continuato Grímsson nell'intervista - ma se accettiamo, saremo l’Haiti del nord”.

I Cittadini islandesi hanno votato per eleggere i membri del Consiglio costituente
A marzo 2010, il referendum venne stravinto, con il 93 per cento delle preferenze, da chi sosteneva che il debito non dovesse essere pagato dai cittadini. Le ritorsioni non si fecero attendere: il Fmi congelò immediatamente il prestito concesso. Ma la rivoluzione non si fermò. Nel frattempo, infatti, il governo – incalzato dalla folla inferocita – si era mosso per indagare le responsabilità civili e penali del crollo finanziario. L'Interpool emise un ordine internazionale di arresto contro l’ex-Presidente della Kaupthing, Sigurdur Einarsson. Gli altri banchieri implicati nella vicenda abbandonarono in fretta l'Islanda.
In questo clima concitato si decise di creare ex novo una costituzione islandese, che sottraesse il paese allo strapotere dei banchieri internazionali e del denaro virtuale. Quella vecchia risaliva a quando il paese aveva ottenuto l'indipendenza dalla Danimarca, ed era praticamente identica a quella danese eccezion fatta per degli aggiustamenti marginali (come inserire la parola 'presidente' al posto di 're').
Per la nuova carta si scelse un metodo innovativo. Venne eletta un'assemblea costituente composta da 25 cittadini. Questi furono scelti, tramite regolari elezioni, da una base di 522 che avevano presentato la candidatura. Per candidarsi era necessario essere maggiorenni, avere l'appoggio di almeno 30 persone ed essere liberi dalla tessera di un qualsiasi partito.
Ma la vera novità è stato il modo in cui è stata redatta la magna charta. "Io credo - ha detto Thorvaldur Gylfason, un membro del Consiglio costituente - che questa sia la prima volta in cui una costituzione viene abbozzata principalmente in Internet".

L'Islanda ha riaffermato il principio per cui la volontà del popolo sovrano deve prevalere su qualsiasi accordo o pretesa internazionale
Chiunque poteva seguire i progressi della costituzione davanti ai propri occhi. Le riunioni del Consiglio erano trasmesse in streaming online e chiunque poteva commentare le bozze e lanciare da casa le proprie proposte. Veniva così ribaltato il concetto per cui le basi di una nazione vanno poste in stanze buie e segrete, per mano di pochi saggi. La costituzione scaturita da questo processo partecipato di democrazia diretta verrà sottoposta al vaglio del parlamento immediatamente dopo le prossime elezioni.
Ed eccoci così arrivati ad oggi. Con l'Islanda che si sta riprendendo dalla terribile crisi economica e lo sta facendo in modo del tutto opposto a quello che viene generalmente propagandato come inevitabile. Niente salvataggi da parte di Bce o Fmi, niente cessione della propria sovranità a nazioni straniere, ma piuttosto un percorso di riappropriazione dei diritti e della partecipazione.
Lo sappiano i cittadini greci, cui è stato detto che la svendita del settore pubblico era l'unica soluzione. E lo tengano a mente anche quelli portoghesi, spagnoli ed italiani. In Islanda è stato riaffermato un principio fondamentale: è la volontà del popolo sovrano a determinare le sorti di una nazione, e questa deve prevalere su qualsiasi accordo o pretesa internazionale. Per questo nessuno racconta a gran voce la storia islandese. Cosa accadrebbe se lo scoprissero tutti?