martedì 29 gennaio 2013

GARA DI CORSA CAMPESTRE

DUGENTA (BN): DOMENICA PROSSIMA, 3 FEBBRAIO, LA GARA DI CORSA CAMPESTRE
La competizione, promossa dall’Atletica Dugenta ed organizzata su varie distanze a seconda delle categorie,

si disputerà nella tenuta di Torre Gaia
  Gara attesa per la corsa campestre in programma domenica prossima 3 febbraio. Organizzata dall’Atletica Dugenta, infatti, la prova giunta all’ottava edizione consentirà di designare il Campione Regionale Fidal 2013 per le diverse categorie e per società.
  L’appuntamento è fissato per le ore 10 nell’incantevole cornice della tenuta di Torre Gaia di Dugenta nel Sannio, che sarà attraversata dagli atleti nei suoi vigneti doc ed offrirà agli spettatori il contatto con la bellezza della campagna sannita e la possibilità di seguire, da un’unica postazione, tutti i partecipanti alla competizione.
  La corsa sarà riservata alle categorie Master (maschile e femminile) ed associata al “Sannio Promo Cross”, che riguarderà i giovani campani delle categorie ragazzi/e e cadetti/e. Per tutti le iscrizioni vanno effettuate sul sito:
www.fidal.it.
  Queste le gare in programma per fascia di appartenenza e distanze a seconda della categoria:
- Master 35/40/45 – maschi Km 6  - femmine Km 3;
- Master 50/55 – maschi Km 4 – femmine Km 3;
- Master 60 e oltre – maschi Km 3 – femmine Km 3.
  Questi, invece, gli orari:
- ore 10 – Ritrovo Giurie e Concorrenti;
     -    ore 10,30 – Master F (tutte le categorie) + Master M60 ed oltre Km 3;
     -    ore 10,50 – Master M50/M55 Km 4;
     -    ore 11,25 -  Master M35/M40/M45 Km. 6;
     -    ore 12,10 -  Cadette Km 2;
     -    ore 12,30 – Cadetti Km 2,5;
     -    ore 12,45 – Ragazzi/Ragazze Km1.
  Dopo la cerimonia di premiazione sarà possibile restare a pranzo presso il ristorante della tenuta, che proporrà un accattivante menu a base di prodotti tipici del territorio. Per info e prenotazioni telefonare a 0824 906054.  L’Atletica Dugenta ha chiuso il bilancio delle attività 2012 con un risultato lusinghiero per le partecipazioni a: 7 maratone in tutto il mondo, 11 maratonine e 40 gare da 10 Km. E ancora: per l’organizzazione della Stradugenta e dei campionati regionali assoluti di Cross. Inoltre il sodalizio si è distinto per l’attenzione al settore giovanile (oltre 70 atleti), il coinvolgimento nell’ambito sociale, il record di partecipanti alla Roma-Ostia (40 atleti) ed al Trofeo Città di Telesia di Telese Terme (48 atleti). A tutto ciò vanno aggiunti: l’adesione al Progetto “Salviamo tante vite”, in collaborazione con il gruppo FRATRES; la partecipazione all’organizzazione delle «Mini Olimpiadi» con l’istituto comprensivo statale  di Dugenta e l’adozione a distanza con “Italia solidale”.
Sandro Tacinelli
ufficio stampa: Atletica Dugenta 
mob. 339 2073143

giovedì 24 gennaio 2013

LA SERATA DEGLI SPUMANTI SANNITI

GUARDIA SANFRAMONDI (BN): VENERDI’ 25 GENNAIO PROSSIMO “LA SERATA DEGLI SPUMANTI SANNITI” ORGANIZZATA DALL’ASSOCIAZIONE CANTINE GUARDIESI UNITE
All’incontro, che si terrà dalle ore 18 presso la Cantina Morone, sono previste degustazioni
di sei diversi spumanti di Falanghina
  La prima iniziativa del 2013 dell’associazione Cantine Guardiesi Unite riguarderà gli spumanti. E’ stata organizzata per venerdì 25 gennaio prossimo, infatti, “La serata degli spumanti sanniti”, evento teso a degustare e presentare il nuovo prodotto del sodalizio guardiese che vede ben nove realtà vitivinicole messe insieme, accomunate dallo stesso desiderio per integrare la loro gamma produttiva e dar vita ad un esempio di coralità che di certo rafforza le potenzialità di ogni singola azienda e, nello stesso tempo, esprime un’immagine di territorio di considerevole valore.
  L’appuntamento, fissato dalle ore 18 presso la Cantina Morone (Via Municipio, 198), sarà curato da Maria Grazia De Luca e servirà a proporre anche altri cinque spumanti di Falanghina prodotti da: Fontanavecchia di Libero Rillo; Cantine Iannella Antonio; Il Poggio di Carmine Fusco; La Guardiense SCA e Cantina di Solopaca SCA, tutti ottenuti da uve di Falanghina. A seguire è prevista una cena aperta a soci e simpatizzanti (infoline e prenotazioni al 349 6365602).
  Dopo la terza edizione di “Infrarossi”, tenutasi prima di Natale, dunque, l’associazione Cantine Guardiesi Unite inaugura il nuovo anno con un incontro che esalta una delle tendenze enologiche del momento e continua così il proprio impegno dopo il rinnovo  delle cariche sociali. Dal 1° gennaio, infatti, a Cosimo De Lucia alla presidenza è subentrato Flaviano Foschini, con Vittorio Sanzari (vice presidente) e Alfredo Falluto (tesoriere).
  “I nostri sforzi – afferma il neo presidente – saranno rivolti a: potenziare la valorizzazione delle peculiarità enologiche, storiche e ambientali presenti; qualificare e  incrementare l’offerta turistica integrata del territorio, con particolare attenzione a produzioni dell’economia eco-compatibile e a favorire attività di studio, formative, editoriali e di ricerca per il perseguimento dello scopo associativo”.
  Inoltre saranno confermate tutte le iniziative e sarà migliorata la comunicazione con l’esterno anche attraverso il sito
www.cantineguardiesiunite.com, con interessanti utility per gli associati. In tale ottica, sarà confermata la Borsa di Studio per gli studenti più meritevoli dell’Istituto Agrario di Guardia Sanframondi, si potenzierà l’attività di formazione interna degli associati e si cercherà di instaurare rapporti di sinergia con altri operatori del territorio.
  Queste le aziende che fanno parte di Cantine Guardiesi Unite: Aia dei Colombi; Altieri Giovanna; Cantina Morone; Cantine Sebastianelli Silvio; Corte Normanna; De Lucia Vineyards; Terre Stregate; Vigne di Malies  e Wartalia.
Sandro Tacinelli ufficio stampa: Cantine Guardiesi Unite mob. 339 2073143

Democrazia e capetti

La vicenda della revoca delle deleghe all’assessore provinciale Carlo Falato trascende la persona in questione e diventa emblematica del tasso di antidemocraticità del meccanismo elettorale in vigore nella nostra provincia e nella nostra regione. Il meccanismo perverso dell’assessorato esterno è doppiamente antidemocratico: non tiene conto della volontà popolare in quanto, o obbliga alle dimissioni il consigliere provinciale regolarmente eletto o viene nominato, come nel caso della regione Campania, un qualcuno espressione più di gruppi particolari che della volontà democratica ; espone l’assessore agli  ”umori”,  alle   “paturnie”, alle   “grazie”  alle  “benevolenze” del presidente senza nessun contrappeso democratico.
La democrazia ha bisogno di assunzioni chiare di responsabilità, di autorevolezza e non di autoritarismo e la “governabilità” non può essere mai motivo sufficiente per escludere il  confronto dialettico , di tener conto delle segreterie partitiche e non della volontà dei cittadini.
Di fatto questo sistema ha consentito a consorterie politiche-affaristiche di impadronirsi del governo cittadino, provinciale, regionale, rendendo un rituale inutile l’esercizio democratico del voto, e il gruppo dirigente del partito democratico intende adottarlo anche a livello nazionale in caso di una sua vittoria alle prossime elezioni politiche. I nostri futuri parlamentari si troveranno, con molta probabilità,  nella condizione di dover solo schiacciare  il bottone   “giusto”, secondo le direttive partitiche; la gestione del potere sarà competenza d’altri. Chi vuole esercitare la libertà di pensiero e di coscienza sarà emarginato così come l’assessore Falato ed  altri prima di lui. Il Porcellum farà poi il resto nelle successive elezioni.
“La sovranità appartiene al popolo”, recita la costituzione, che la esercita attraverso i suoi rappresentanti regolarmente eletti: questo principio fondamentale oggi va difeso con tutte le nostre forze e con il voto da coloro che intendono svuotarlo di ogni significato reale e democratico.
Non sarebbe un vanto per la nostra Italia e per la nostra democrazia se il “modello bulgaro” fosse soppiantato dal “modello italiano”.
Angelo Mancini

martedì 22 gennaio 2013

Revoca delega

Al Segretario Provinciale del Partito Democratico di Benevento
Dott. Erasmo Mortaruolo

Agli organi d'informazione.

            Prendo atto del provvedimento prot. 332 del 21/01/2013 a firma del Presidente della Provincia di Benevento Prof. Ing. Aniello Cimitile con il quale, ai sensi dell'articolo 34, comma 12, dello Statuto Provinciale, procede alla revoca delle deleghe a me conferite con decreto n. 21 del 12/05/2008.
Con rammarico, ho dovuto apprendere di tale provvedimento attraverso gli organi di stampa, ma ciò non toglie la sostanza delle cose: vi sono valutazioni differenti tra me e il Presidente della Provincia, inerenti la gestione dei settori a cui afferiscono le deleghe a me assegnate. E' questo ormai da diverso tempo!
Mi riservo di entrare nel merito delle motivazioni a base del provvedimento, ma due cose devono essere chiare: la prima riguarda il fatto di aver svolto il mio ruolo sempre con disciplina ed onore, portando la testimonianza della presenza della Istituzione in ogni luogo della  provincia di Benevento e in ogni consesso nazionale ed internazionale; la seconda riguarda “l'inevitabile clima di tensione all'interno della maggioranza in carica” che non mi può essere attribuito avendo sempre, il sottoscritto, motivato la propria azione politica alla unità seppure, a volte, con atteggiamento critico.
Rimetto il mio mandato di assessore al Partito Democratico di Benevento nelle mani del Segretario Avv. Erasmo Mortaruolo, partito verso il quale mi sono autosospeso nello scorso autunno per sollecitare una presa di posizione verso i temi riguardanti la soppressione delle Province e per la soppressione delle sezioni distaccate dei Tribunali di Guardia Sanframondi e di Airola, nonchè degli uffici dei Giudici di Pace del sannio, al fine di conoscere con esattezza la volontà politica del mio partito.
In attesa di vostre determinazioni porgo cordiali saluti
Guardia Sanframondi 21/01/2013

Ing. Carlo Falato

sabato 12 gennaio 2013

Guardia Supramonti

Questo inizio dell'anno si presta a diversi spunti di approfondimento per le novità che in campo politico si sono affacciate: le primarie nel PD per la scelta dei candidati “sicuri”; Berlusconi “scende in campo”; Mario Monti “sale in politica”; De Caro e Ada Renzi vincono le primarie PD in provincia di Benevento; Mario Pepe è risultato essere l'ultimo tra i cinque candidati ..... , l'abbandono dell'On. Boffa, e così via.
Su una cosa però mi piacerebbe tentare un approfondimento, prendendo spunto da una citazione, peraltro sbagliando il nome, che Marco Travaglio ha fatto in un recente articolo in cui, con il suo solito stile tagliente, parla del curriculum politico di in noto politico beneventano assurto alla cronaca nazionale per essere stato il candidato più votato alle primarie del PD (circa 12000 voti su 15000 votanti....un plebiscito).
Bene in tale articolo, nella descrizione (di parte...e forse anche parziale) si fa riferimento ad un fatto che ha riguardato la nostra comunità guardiese negli ultimi mesi dell'anno 2001. Ne posso parlare a ragion veduta , dandone sicuramente una versione di parte, in quanto quel fatto ho avuto modo di viverlo in maniera diretta.
Allora, a che cosa ci si riferisce!?
Ci si riferisce al conferimento, da parte del comune di Guardia Sanframondi, della cittadinanza onoraria al CAF (Craxi, Andreotti e Forlani) fortemente voluta dall'allora sindaco di Guardia Dott. Amedeo Ceniccola e che non riceveva un consenso unanime nemmeno da parte della maggioranza che lo sosteneva!
Mi ricordo che, come gruppo di minoranza in Consiglio Comunale, votammo contrari alla proposta di conferimento della cittadinanza onoraria, in quanto lo considerevamo un fatto puramente strumentale e non veramente sentito dalla cittadinanza. Alla cosa, però, l'ex sindaco diede molta risonanza mediatica coinvolgendo la figlia dello scomparso On. Bettino Craxi ed il suo mentore diretto dell'epoca On. Umberto Del Basso De Caro.
Questo fatto della cittadinanza onoraria, contribuì a lacerare ancora di più i rapporti all'interno della maggioranza, soprattutto con quella parte che faceva riferimento ad Alleanza Nazionale, al punto che ni primi giorni del 2002 fu presentata una mozione di sfiducia al sindaco, con le dimissioni contestuali della maggioranza dei consiglieri comunali eletti in consiglio
Ci furono nuove elezioni nella primavera del 2002, io fui eletto sindaco, e con il voto della maggioranza in Consiglio Comunale procedemmo alla revoca della delibera di conferimento della cittadinanza onoraria al CAF. Una notazione storica per i neoeletti consiglieri comunali del PD di maggioranza: l'esperienza fatta in questo caso, portò la maggioranza che sosteneva la mia amministrazione a definire, nell'ambito della più ampia azione di revisione dello Statuto Comunale coordinata dall'allora presidente del Consiglio Comunale dott. Ludovico Prete , le procedure per il conferimento della cittadinanza onoraria per il comune di Guardia Sanframondi (forse un'altra cosa per cui potrebbe essere ricordata l'amministrazione che ho avuto l'onore di guidare!?). Procedura che prevedeva una modalità di candidatura da  parte di associazioni o comitati di sostegno, e quindi una condivisione, per poi essere deliberata dal consiglio comunale. Procedura che è stata poi seguita nel corso degli ultimi tre anni e che hanno visto arricchire la nostra comunità di nuovi cittadini onorari.
Mi fa specie che la questione non abbia generato nessun dibattito nella nostra comunità, non fosse altro per  far presente che c'è un errore nel nome del paese, non fosse altro che per dire che Guardia Sanframondi non è famosa per aver dato la cittadinanza onoraria al CAF, ma per la qualità della sua gente, per le antiche tradizioni, per il lavoro nei vigneti che da vita a prodotti di qualità ed aziende vitivinicole importanti per l'economia dell'intera provincia di Benevento. Per fortuna, è intervenuto l'On. Vittorio Sgarbi a ristabilire la verità e a difendere il buon nome del nostro paese!
Mi sarei aspettato un qualche intervento da esponenti amministrativi del nostro paese....forse impegnati in altre faccende più importanti!
Ing. Carlo Falato

venerdì 11 gennaio 2013

Prescelti democratici

Dopo il parlamento dei  “Nominati” avremo il parlamento dei  “Prescelti”, non più unti dal Signore, ma dai “signori delle liste”. Abbiamo assistito, e assisteremo ancora in questi giorni, alla presentazione delle liste da parte delle varie formazioni (il nome partito è del tutto inappropriato)oggi presenti in parlamento e l’elemento costante è la presenza nei posti  “sicuri” di  persone prescelte. Sono  “esperti”,  “professionisti”,  “industriali”,  “alti sindacalisti”,  “economisti”  “super-manager”,  “burocrati”,  ect…, cittadini che fino ad oggi si sono occupati di situazioni specifiche,  inerenti al loro lavoro, a cui vanno aggiunti i “familiari di…” che non mancano mai, chiamati al capezzale della grande malata Italia per le cure del caso(almeno così si dice).
Questo elemento comune induce ad alcune considerazioni:

1      Il livello di preparazione politico-culturale dei militanti è dunque così basso? Non credo! E, allora, perché accettano questo stato di cose? Perché, pur mortificati con illustri sconosciuti, continuano la militanza e a seguire le indicazioni di voto? Non ci sono politici  “forti”; ci sono cittadini, elettori, forti. Levate il consenso a questi politicanti che si sentono indispensabili, investiti di una missione salvifica, e il loro “potere” si scioglierà come neve al sole.

2      Il parlamentare non deve rappresentare il territorio; deve essere del territorio! Nelle elezioni per il senato americano del 2001, Hillary Clinton non solo dovette acquistare alcuni mesi prima una casa a New York, ma dovette dimostrare, a cittadini e giornalisti presenti costantemente davanti alla porta, di abitarci effettivamente per poter rappresentare al senato i cittadini di quello stato. Da noi persone del tutte estranee al territorio vengono schierati nei primi posti di lista solo per essere certi dell’elezione. Chi rappresenteranno realmente poi? Dubito fortemente che faranno gli interessi della circoscrizione che li ha eletti!

3      La “competenza” è sempre qualcosa di specifico! Non si è bravi in tutto. Michel Jordan, uno dei più grandi giocatori di basket di sempre, volle provare a cambiare sport dedicandosi al baseball sua grande passione. Ebbene, il più grande giocatore di basket di quegli anni era una autentica “schiappa” del baseball, confinato nel ruolo di riserva. Deluso, poi, ritornò al basket e vinse ancora. Tutti i tecnici del governo Monti, per loro ammissione, hanno pagato inevitabilmente lo scotto dell’inesperienza politica; morale: liste piene di  inesperti o “diversamente esperti” come si ironizza oggi.

4      La sovranità appartiene effettivamente ancora al popolo? Visto che molti di questi candidati rappresentano i vari leaders politici e consorterie varie appare proprio di no! Sembrano giocatori della stessa squadra, che durante le partite di allenamento giocano con pettorine e casacche diverse, ma che nelle partite vere, quelle della gestione del potere e delle risorse, fanno gruppo, fanno gioco comune.

5      Si vuole effettivamente cambiare questo sistema elettorale per ridare il diritto ai cittadini di scegliersi autonomamente i propri rappresentanti? A parole sì, sin dalla sua entrata in vigore, da parte di tutte le forze politiche; nella realtà fa comodo perché non consente bocciature al gruppo di vertice delle varie formazioni politiche. Abbiamo assistito in questi anni ad un balletto di proposte sempre antitetiche ed inconcludenti; la questione è: possono i giocatori fare le regole per la partita successiva? La risposta ragionevole è no, eppure é quello che accade. Sarebbe, allora,  auspicabile che al presidente della repubblica fosse concessa la facoltà di nominare una commissione di esperti di sistemi elettorali e che le  proposte di questa fossero sottoposte a referendum popolare. In questo modo le regole le farebbero i cittadini e non  “interessati” giocatori.
 
6      I partiti sono il baluardo per l’antipolitica populista?  Politica deriva dalla parola greca pòlis, città, comunità. Antipolitica significa, allora,  fare un qualcosa che va contro la propria città, la propria comunità. Se la situazione che viviamo è critica, per usare un eufemismo, i politici di questi ultimi anni hanno fatto della buona politica o antipolitica?

In questa tornata elettorale la posta in gioco sarà la più alta possibile: la sovranità popolare, la democrazia vera, quella del demos, popolo,  contro quella finta, elitaria e oligarchica che si va schierando.
La parola a te cittadino elettore!
Angelo Mancini

domenica 6 gennaio 2013

Ringraziamento a Costantino Boffa

Poco prima di Natale c'è stata l'ufficializzazione riportata da tutti gli organi di stampa: l'On. Costantino Boffa dice addio alla politica!
Certo l'On. Costantino Boffa è sempre stato un uomo politico pragmatico, capace di sintonizzarsi con i problemi reali delle comunità, di viverne aspirazioni, gioe e sofferenze. Questa sua caratteristica, in questi ultimi anni, l'ha sempre di più visto allontanarsi dalla politica tradizionale, fatta di tessere, inciuci, spartizioni del potere. Devo dare atto all'On. Boffa di essere stato deciso e coerente! Certo mi auspico che le competenze, da lui acquisite nel corso di questi anni di esperienza politica, possano essere ancora pienamente spese dal territorio che si appresta a vivere momenti importanti per le infrastrutture del mezzogiorno d'Italia, quali la definizione delle politiche infrastrutturali lungo i famosi corridoi di sviluppo 8 e 1 definiti dalla comunità Europea e che vedranno appostarsi risorse per il raddoppio della Caianello o per il potenziamento del trasporto su ferro.
Ma la motivazione che mi ha mosso a scrivere queste righe risiede nel fatto che l'On Boffa è stato un vero amico della comunità di Guardia Sanframondi, soprattutto quando svolgeva le funzioni di Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale della Campania. Siccome, non c'è stata mai una vera occasione per ringraziarlo per una serie di interventi che la regione ha finanziato al nostro comune, mi sembra doveroso farlo. Ci diede una grande mano in occasione dei Riti Settennali dell'Assunta del 2003 con una serie di finanziamenti sulla logistica e sulla riqualificazione urbana ( il rifacimento di tutta la segnaletica stradale, il rifacimento di tutta la viabilità urbana, la creazione di spazi di parcheggio,ecc...). In tutti i materiali di promozione turistica della Campania veniva riportata con enfasi la nostra comunità, si adoperò per farci inserire nel Programma interegionale Ospitalità nei Borghi e Borghi fioriti, per il quale si ottenne anche un finanziamento, poi speso dall'attuale amministrazione per i lavori nella villa comunale. Fu lui a spingerci ad intraprendere la strada per la definizione e realizzazione di un PIR (Piano Integrato Rurale) sulla misura 4.24 del POR Campania attirando sul nostro territorio risorse di cui i nostri operatori agricoli hanno beneficiato. Poi ha sempre tenuto in considerazione la nostra comunità per quanto riguarda una serie di progettualità inserite negli accordi di programma quadro “sistemi urbani” tra i quali il progetto di valorizzazione del centro storico, o il museo entomologico. Di sicuro non sono stato esauriente rispetto all'impegno dell'On Boffa ha profuso per la nostra comunità, ma come dice lui, a chiusura di un ciclo, ci si può soffermare un attimo a tirare un respiro, a guardare alle cose che si sono fatte e a pensare a quelle da fare per il futuro!
Auguri e grazie per il suo impegno!
Ing. Carlo Falato

venerdì 4 gennaio 2013

ALIQUOTE IMU: AL MASSIMO … con gli Auguri dell’Amministrazione Comunale !!!

Il Governo nazionale, con l’art. 13 del D.L. 201/2011, convertito da L. n. 214/2011, ha fissato le aliquote per l’applicazione dell’IMU nelle seguenti misure:
aliquota base per abitazione principale e relative pertinenze (prima casa) 0,4 %
aliquota base per altri immobili (terreni agricoli, aree fabbricabili, altri manufatti) 0,76%
La vigente legislazione consente ai Comuni di:
a) ridurre fino a 0,2% o aumentare fino a 0,6% l’aliquota base dell’abitazione principale;
b) ridurre fino a 0,46% o aumentare fino a 1,06% l’aliquota base per gli altri immobili.
Il Comune di Guardia Sanframondi, con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 24 del 22.10.2012 (ad oggetto “Imposta Municipale Propria. Determinazione aliquote e detrazioni d’imposta per l’anno 2012”), con il voto favorevole dei 12 Consiglieri presenti (assenti risultavano i rappresentanti dello scrivente Gruppo “Noi Tutti per Guardia” ed il Dott. De Blasio Domenico), stabiliva le seguenti aliquote:
-         0,4% per l’abitazione principale (lasciando invariata l’aliquota base);
-         0,76% per i terreni agricoli (lasciando invariata l’aliquota base);
-         1,06% per le aree fabbricabili e gli altri manufatti (portando al massimo l’aliquota base).
Non bastavano i 150mila euro annui recuperati con la rinegoziazione dei mutui (a causa della quale ci hanno fatto indebitare fino con al 2025, facendoci buttare dalla finestra € 500.000 per il pagamento di interessi sugli interessi).
Hanno deciso di spremere fino in fondo la nostra comunità, applicando aliquote IMU a dir poco esagerate per disporre, nel breve termine, di altre ingenti somme con cui finanziare le spese correnti e scontare qualche altra cambiale elettorale.
Infatti, le nostre aliquote si segnalano come le più alte dell’intera Provincia di Benevento.
Inoltre, gli Amministratori non hanno ritenuto doveroso introdurre strumenti agevolativi a favore dei contribuenti meno abbienti, come la possibilità di concordare pagamenti rateali delle somme dovute senza maggiorazione d’interessi (come previsto dal cosiddetto accertamento d’imposta).
In parole povere, un’ulteriore (forse definitiva) stangata a danno di una comunità economicamente e socialmente affannata.
A fronte di tasse così elevate ci aspetteremmo (o meglio, pretenderemmo) dei servizi eccellenti o la realizzazione di opere infrastrutturali a servizio della collettività.
Invece, siamo a fare i conti con le solite problematiche: strade interpoderali dissestate e piene di buche (ne sanno qualcosa gli imprenditori agricoli protagonisti della recente vendemmia); circa la metà del borgo antico preclusa al pubblico transito perché pericolante; opere pubbliche mai ultimate ed abbandonate all’oblio; totale mancanza di programmazione. Invece, le uniche attività tangibili realmente ascrivibili all’attuale Amministrazione sono: un po’ di affarismo; clientelismo politico vecchia maniera; un concorso truccato; qualche favore ai fedelissimi. Null’altro.
Poi, solo lustrini e paillettes, annunci pubblicitari e spot populistici, fumo negli occhi, chiacchiere, promesse vecchie di 30 anni.
Nel peggior momento economico dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi ci si attendeva sobrietà, nonché gesti tangibili (testimonianza della tradizione Cristiana alla quale dicono di appartenere) di sostegno (anche economico) a favore dei ceti meno abbienti.
Invece, restano i soliti politici imprigionati in idee ed atteggiamenti stantii e rancidi, convinti che fare terra bruciata sia l’unica arma per conservare il Potere che li tiene in vita.
A tutti i cittadini Guardiesi rivolgiamo i più sentiti e sinceri auguri di un prospero 2013, nella speranza di continuare a costruire, tutti insieme, una valida e credibile alternativa all’odierna classe dirigente ed al suo vecchio e fallimentare modo di intendere la gestione della cosa pubblica
“Noi Tutti per Guardia” 

mercoledì 2 gennaio 2013

Cambiamento possibile

Il 2012 è stato per tutti un anno difficile: nessuno lo rimpiangerà, ma tutti dovremo ricordarlo perché segna una svolta per la nostra democrazia.
E’ stato l’anno del governo tecnico, di un ministero nato per reperire risorse che i precedenti governi avevano dilapidato, delle riforme disattese, della crisi del mercato del lavoro, della crisi dei partiti politici, del bisogno crescente di una politica altra da quella che abbiamo conosciuta e vissuta in questi anni.
Innanzitutto il governo Monti. Come già in altre occasioni, si ricorre ai tecnici per evitare l’impopolarità dei tagli e dell’aumento o introduzione di nuove tasse, fidando sulla memoria corta dei cittadini e sulla propaganda demagogica volta ad  addossare a tutto e agli altri la responsabilità della crisi.
Questo ministero, però, segna uno spostamento in avanti nella limitazione della democrazia: pezzi di finanza, del sistema bancario, del mondo produttivo, superburocrati, in accordo con esponenti politici, stanno lentamente alienando la sovranità al popolo trasferendola a entità non delegate dai cittadini, come già avviene a livello regionale con assessori non eletti, ma nominati. Un governo tecnico non è un governo “neutro” come la formula induce a credere, ma espressione, rappresentanza di oligarchie, interessi ed altro.
Riappropriarsi della rappresentanza diventa, quindi, il primo imperativo per riaffermare la democrazia così come sancita dalla nostra costituzione.
Questo dovrebbe essere la funzione dei partiti, ma << i partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società, della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contradditori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l'iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un «boss» e dei «sotto-boss.[…]
La questione morale, nell'Italia d'oggi, fa tutt'uno con l'occupazione dello Stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt'uno con la guerra per bande, fa tutt'uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro del problema italiano. Ecco perché gli altri partiti possono provare d'essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche. (...) Quel che deve interessare veramente è la sorte del paese. Se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e svilupparsi; rischia di soffocare in una palude».

Non è Beppe Grillo o qualche demagogo qualunquista di oggi che parla, ma è Enrico Berlinguer nell’intervista rilasciata a Eugenio Scalfari il 28 luglio 1981.
Se a distanza di trent’anni le parole di Berlinguer risuonano ancora attuali è segno che il sistema partitico attuale è immodificabile, che abbiamo bisogno di un nuovo comitato di liberazione nazionale pacifico e democratico per ripartire dallo spirito dei padri costituenti.
Abbiamo bisogno, oggi più che mai, di politica, di una visione nobile, per risolvere i nostri problemi sociali ed economici; non abbiamo bisogno di politici e di questi politici e dell’unica ideologia che sembra orientarli: l’interesse personale.
Ecco, allora, il perché alle resistenze a cambiare la legge elettorale anche da parte di quelle forze politiche che di quel cambiamento avevano fatto un cavallo di battaglia, risolto, poi, con un’operazione di pura cosmesi quali sono le primarie.
Ecco il perché del triste andazzo dei  “riposizionamenti”, dei cambi di schieramento, delle ridiscese in campo, delle resistenze a “lasciare” a cui assistiamo in quest’ultimo scorcio di legislatura .
La politica è diventato l’unico ascensore sociale, in barba allo studio, alle competenze, al lavoro, ai meriti personali.
Forse il  “salire in politica” del professor Monti svela in modo inconsapevole questa dura e indecente realtà.

Un’antica storiella cinese, allora, può aiutarci a uscire dal baratro.

Una grande montagna proietta la sua ombra su un villaggio. Per mancanza d’irradiazione solare, i bambini crescono rachitici. Un bel giorno gli abitanti del paese vedono il più anziano di loro uscire dal villaggio con in mano un cucchiaio di porcellana.
“Dove vai?” gli chiedono. Risponde:
“Vado dalla montagna”.
“Perché?”
“Per spostarla.”
“Con che cosa?”
“Con questo cucchiaio.”
“Ma tu sei matto! Non ci riuscirai mai!”
“Non sono matto, so che non riuscirò mai a spostarla, però qualcuno deve pur cominciare.”

Il messaggio di questa storiella è chiaro: non possiamo cambiare il mondo, però possiamo cominciare a farlo

Che il 2013 sia per l’Italia e per tutti i cittadini l’inizio di questo cambiamento
Angelo Mancini