mercoledì 30 dicembre 2009

Le considerazioni del Dirigente scolastico

 

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CARISSIMA COMUNITA’ di Guardia,
solo stamane sono venuta a conoscenza - PER CASO- di un fatto increscioso che sta cercando di mettere in cattiva luce la mia persona ma soprattutto l’ISTITUZIONE SCOLASTICA che ho l’onore di dirigere.
Poche considerazioni per invitare a riflettere la COMUNITA’ di questo stupendo paese che sto iniziando a conoscere.
Mi chiamo SILVANA SANTAGATA e mi rivolgo a tutti, compresi quelli che, quando scrivono o pensano di informarvi, non si firmano o si firmano con pseudo nomi.
In questo periodo prenatalizio ho invitato, insieme alle insegnanti e agli alunni, tutta la comunità a partecipare alle attività natalizie organizzate:
• Giovedì 17 dicembre-Santa Messa celebrata da S.E. Mons. Michele De Rosa-Sala mensa Scuola Primaria-Guardia Sanframondi
• Venerdì 18 dicembre-Classi quarte A e B-esibizione musicale-Sperimentazione del flauto dolce-Dirige il prof. Aldo D’Onofrio-Sala mensa Scuola primaria di Guardia
• Sabato 19 dicembre-Scuola dell’Infanzia e Primaria di San Lupo-L’altro Natale…Fotoracconto di Natale-Salone Scuola Primaria di S. Lupo
• Lunedì 21 dicembre 2009 ore 18.30-Inaugurazione presepe nell’ambito della Rassegna “ Barocco: Emozioni di luce”Piazza Castello - Guardia Sanframondi
• Martedì 22 dicembre 2009 ore 18.00-Scuola dell’Infanzia-Classi prime A e B– Classi quarte A e B di Guardia Sanframondi-Concerto di Natale-Basilica-Santuario Santa Maria Assunta e San Filippo Neri - Guardia Sanframondi
• Mercoledì 23 dicembre 2009 ore 19.30-Scuola primaria di Guardia Sanframondi-Cantami una canzone… Raccontami La storia-Cinema 4 Fontane - Guardia Sanframondi
Tantissimi di voi hanno partecipato, applaudito i RAGAZZI che sono stati BRAVISSIMI, si sono congratulati con le INSEGNANTI, ECCELLENTI, che lavorano a pieno ritmo. Quelle alle quali avete assistito sono solo una piccola parte dell’enorme lavoro che fa il corpo docente e non docente insieme agli alunni. Ma è importante che venga presentato all’esterno perché anche questo fa parte del lavoro, rappresenta una verifica. Vi ringrazio perché con la vostra presenza avete fatto capire ai vostri figli che voi ci siete, sempre. Avete visto come sono stati bravi? Il merito, come ho già avuto di dirvi , è anche vostro. Mi avete chiesto una replica di alcune “rappresentazioni”: i ragazzi sono entusiasti e non vedono l’ora di esibirsi di nuovo avendo superato l’impatto, non facile, di parlare a viso scoperto ad un vasto pubblico. Cercherò di accontentarvi.
L’idea OFFERTAMI di un “Babbo Natale” su una vera slitta mi è sembrata bella come può essere una bella favola che si racconta ai bambini, la magia di qualcosa che, quando si cresce e si diventa grandi, tutti dimentichiamo.
Di Babbo Natale ne avevo dato giusta informazione agli organi scolastici e politici, avendone parlato con il Sindaco, con l’Ass. Carlo Falato, con il Provveditore: è bello condividere anche questo momento, prettamente per i bambini, con quelli che bambini non sono più. Mi è sembrato bello invitare anche i genitori per uno scambio di auguri.
Tutto qui!
All’arrivo di ‘babbo natale’ la comunità - un rappresentante del comando della polizia municipale, insieme a qualche genitore e qualche abitante di Guardia- ha dato una mano a risolvere qualche inconveniente dovuto al cattivo tempo.
La sottoscritta non ha distribuito cartoline ad alcun bambino, né piccolo né grande, né aveva la minima idea che una sorpresa potesse avere risvolti diversi .
Se qualcosa di grave, INVOLONTARIAMENTE, c’è stato….la sottoscritta è pronta a chiedere venia…Ma a chi?
Ripeto: ho saputo per caso di quanto qualcuno ha messo in giro, per caso perché non abito a Guardia.
Non sarebbe stato più corretto e bello parlarmene apertamente, così come sempre fa la sottoscritta, anzichè utilizzare una tecnologia virtuale?
Ma per far questo bisogna essere molto CORAGGIOSI!

IL DIRIGENTE SCOLASTICO
SILVANA SANTAGATA

Risorse correlate: Una cartolina natalizia  / A scuola di propaganda

Mozione di sfiducia al sindaco

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In data 27 Dicembre 2009 i Consiglieri Comunali di Guardia Sanframondi: Angela Conte, Giovanni De Blasio, Raffaele Di Lonardo, Giuseppe Falato, Silvio Falato (1969), Silvio Falato (1979), Raffaele Garofano, Umberto Garofano, Vittorio Mancinelli, Lino Orso hanno presentato  una motivata mozione di sfiducia al Sindaco ai sensi dell’articolo 52 T.U. del D.L. 267/2000.

Ecco il testo completo

lunedì 28 dicembre 2009

Cercasi Sarchiapone...


L'attuale nomento politico che sta vivendo Guardia mi porta alla mente la nota poesia del grande Totò ... Sarchiapone e Ludovico.
In questo caso non è tanto la rima ogne bella scarpa nu scarpone addeventa c' 'o tiempo e cu ll'età dato che gli anni passano per tutti, e forse proprio questo dovrebbe portarci con l'esperienza ad essere più maturi e consapevoli, ma non sempre è così.
Ma dicevo la rima che più si addice al momento politico di Guardia è quando Totò dice ... A prova è chesta, caro Sarchiapone: appena si trasuto int' 'a vicchiaia, pe poche sorde, comme a nu scarpone, t'hanno vennuto e si caduto ccà. Pe sotto a chillu stesso carruzzino 'o patruncino tuio n'atu cavallo se ll' è accattato proprio stammatina pe ghi currenno 'e pprete d' 'a città".
Ecco in queste poche righe è racchiuso tutto quello che sta avvenendo a Guardia, si è in cerca di un cavallo da sostituire all'attuale perchè ormai inservibile per gli scopi di alcuni, e dopo che anche questo avrà portato a termine il proprio mandato ( quello di essere servizievole e consenziente
affinchè i manovratori possano fare il loro comodo) verrà messo da parte e partirà la nuova ricerca.
Allora una domanda si pone ... Chi sarà il prossimo Sarchiapone ???

domenica 27 dicembre 2009

Discussioni sotto l'albero

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Le feste natalizie sono sempre una occasione di riflessione profonda: viene sottolineata la natura umana nella sua fragilità, nella sua tendenza al peccato, e nel contempo viene offerta una via cristiana di uscita in cui Dio fatto uomo si confonde tra gli umani per portare parole di giustizia, di uguaglianza, di pace con l’esempio massimo del sacrificio della vita per gli altri. Ma queste feste natalizie, per la comunità guardiese, sono di fermento politico amministrativo e di riflessione sul futuro dell’attuale amministrazione in carica. Ovunque si giri per il paese, ove vi sia un minimo di aggregazione la domanda ricorrente è se l’amministrazione comunale in carica cada presto oppure no. A volte si viene coinvolti in questa discussione e ti vengono chieste cose per capire se uno né sappia di più o per cercare di capire quali trame oscure si stiano intessendo sulla vicenda. Altre volte, addirittura, vogliono sapere se dietro a questa situazione di evidente stallo ci sia il mio zampino, o addirittura che ne sia il grande regista, visto che per poter condividere qualche considerazione sulle vicende paesane utilizzi il sito dei Coraggiosi. Forse in una cosa non pecca la comunità guardiese, nella fantasia.
Dal mio punto di vista la situazione la si può riassumere brevemente, ed è una visione personale delle cose: dopo le varie vicissitudini interne alla maggioranza che hanno visto contrapporsi sul piano personale e politico una serie di soggetti, (vedi le dimissioni del vicesindaco tenute nel cassetto per vari mesi, vedi la scelta dell’Udeur di chiamarsi fuori dalla maggioranza a seguito della pressante richiesta di sapere da quale parte fossero dopo la candidatura di Mastella nelle file del PDL, ecc...) nel maggio 2009 otto consiglieri, compreso il Sindaco, decisero di proseguire il corso amministrativo, pur non avendo la maggioranza in consiglio, con una strategia che metteva al centro obiettivi certi e di breve e medio periodo da portare all’attenzione del consiglio comunale e lì trovare le nuove condizioni politiche per condividere tali obiettivi, nell’esclusivo interesse della comunità guardiese. Da maggio, per ciò che è dato di sapere, questa operazione di trasparenza e di chiarezza nei confronti del Consiglio Comunale e soprattutto nei confronti della cittadinanza è rimasta lettera morta. Si è tirati a campare grazie al mantenimento in consiglio comunale del numero legale da parte dei due consiglieri di Guardia Libera. Ora nell’ultimo periodo si sono consumate altre vicende tra le quali le dimissioni dalla Giunta Comunale di tre assessori, al punto che attualmente la stessa funziona con la presenza del Sindaco e di tre assessori. Sono state effettuate diverse riunioni tra gli otto consiglieri al fine di avere una linea comune. Ad alcune di queste ha partecipato anche il coordinatore provinciale ed anche il sottoscritto. In particolare, in queste riunioni, mi sono soffermato sul ruolo che è proprio del consiglio comunale e di una maggioranza di governo, nonchè del significato che ha l’elezione diretta del Sindaco. Una azione di governo di un ente è efficace quando vi è una maggioranza politica che lo sostiene; chi determina la fine o il proseguimento di una amministrazione è il Sindaco che prende atto della impossibilità di procedere in una azione di governo, o il Consiglio comunale che sancisce che non c’è una maggioranza per governare. E quindi il mio invito, chiaro e semplice, era di trovare delle ragioni programmatiche e metodologiche, di condivisione e di coinvolgimento per lo stare insieme, e di trovare su queste basi i numeri necessari per una navigazione amministrativa in sicurezza. La precisazione ai consiglieri era, ed è ancora attuale, che qualsiasi decisione in merito al da farsi rimaneva nella loro volontà, essendo tutti navigati, adulti e responsabili. Cosa poi sia successo o quali effetti abbiano prodotto questi incontri è tutto da vedere. Una cosa è certa e che in questo mondo di “mezzo” in cui ci siamo venuti a trovare è partita già la caccia alle responsabilità: la colpa è tua, no è di quello, no è di quell’altro, ve lo avevo detto che sarebbe finita così, ma chi ha voluto questa situazione, chi ha spinto, chi ha frenato. Devo dire la verità, questa discussione in itinere non mi appassiona, anzi la trovo quanto mai deleteria e di basso profilo ed irrispettosa nei confronti dei cittadini elettori i quali una cosa sola riescono a ben percepire e cioè che queste prese di posizione mettono in secondo piano gli interessi generali del paese. Dice bene Giuseppe Falato: è una questione di ordine culturale! Se non si torna a parlare di Politica e di come si devono affrontare le problematiche stringenti del nostro paese, non ci saranno maggioranze azzeccate con il nastro isolante che tengano. Ma questo significa che tutti dovrebbero elevare il livello della discussione e del confronto, che si deve essere in grado di mettersi in discussione ogni istante ed insieme trovare le soluzioni ai problemi. Dico questo non perché ho velleità politiche o di ritorno nell’amministrazione guardiese: il fatidico 24 aprile del 2007 ho definitivamente fatto un passo indietro, in nome di una pacificazione sociale che si doveva costruire e che i guru locali professavano per un nuovo corso per la stabilità politica della nostra comunità. Certo che i risultati si sono visti!!! Formulo i migliori auguri al Sindaco ed ai Consiglieri Comunali affinchè nel loro agire sappiano decidere quale è la migliore soluzione alle questioni sul campo e che le loro decisioni siano sempre improntate alla salvaguardia del bene comune.
Carlo Falato

sabato 26 dicembre 2009

Una cartolina natalizia

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La scuola elementare di Guardia Sanframondi nell’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie si è trasformata in un luogo di propaganda elettorale. Come è noto, la nostra scuola elementare informa i genitori delle attività che la stessa pone in essere attraverso messaggi scritti dagli alunni sui propri quaderni. Attraverso questo strumento i genitori degli alunni frequentanti la scuola elementare si sono visti invitati a celebrare un brindisi di auguri natalizio per l’ultimo giorno di scuola. Fin qui nulla da obiettare, coinvolgere i genitori nelle attività organizzate dalla scuola è sempre molto positivo. Solo che le cose non sono andate esattamente così. I genitori che si sono recati a scuola per il brindisi non hanno trovato calici e spumante ma un consigliere regionale accompagnato da “pseudo babbi natale” che consegnava agli alunni doni e una cartolina natalizia, in forma di vignetta, di chiara propaganda elettorale. Se è opinabile che un consigliere regionale possa girare le scuole a far doni agli alunni (siamo quasi al pacco di pasta del dopoguerra) è sicuramente scandaloso che un dirigente scolastico organizzi tale evento convocando anche i genitori degli alunni. D’altronde la vignetta che il consigliere regionale porta in giro impropriamente nelle scuole, trasmette un messaggio che inneggia alla eliminazione della più alta carica istituzionale della nostra regione. Il ruolo del dirigente scolastico è quello di far si che la scuola metta in condizioni i ragazzi di apprendere il sapere, e non quello di indirizzarli nelle scelte politiche soprattutto perché ci troviamo, in questo caso, di fronte a bambini delle scuole elementari.

La cosa non può assolutamente passare sotto silenzio, anche se in questi giorni nessuno ha osato stigmatizzare questo comportamento. La gravità dell’accaduto impone che sia data giusta informazione ai cittadini e agli organi scolastici e politici interessati.

Inoltre, in un momento in cui si chiede alla politica a gran voce di abbassare i toni, si fa riferimento a partiti dell’amore piuttosto che a partiti dell’odio, è vergognoso che si permetta ad un consigliere regionale di portare ai bambini un messaggio che va in tutt’altra direzione visto che la vignetta inneggia, seppur scherzosamente, alla eliminazione fisica dell’avversario politico.

venerdì 25 dicembre 2009

Lontani dalla riva

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Buon Natale Coraggiosi!
Lo scambio epistolare tra i nostri due amici e consiglieri comunali Raffaele Garofano e Giuseppe Falato è di alto profilo, enormemente stimolante e di notevole qualità intellettuale e politica, rara ai giorni d' oggi in cui la politica è diventata contrapposizione personalistica e gazzarra mediatica.
C'è un punto, un inciso, su cui mi preme intervenire, laddove Raffaele parla di qualche " movimento che periodicamente ci investe ( ricordi " Insieme") e sempre con risultati disastrosi". L'assunto dell' id quod plerumque accidit introduce la "presunzione semplice"  della lettura degli avvenimenti citati così come esposti, e quindi fa obbligo a chi, come me, li ha vissuti, dell'onere della prova contraria, affinchè una riflessione sul passato non solo ci faccia evitare errori, ma ci aiuti a costruire  qualcosa di positivo e utile per la nostra comunità.
"Insieme", secondo il mio modesto e personale parere, ha significato la ricerca del ripristino di quelle categorie politiche,di cui parla Giuseppe, nel momento di massima crisi  e di logoramento dei partiti tradizionali, laddove la tradizionale e storica opposizione da alternativa diventava "sistema", facendo drammaticamente mancare alla nostra comunità la possibilità di esperire e praticare una modalità diversa, nuova di amministrare la cosa pubblica. "Insieme" nacque per quella "assenza" e non certo dal miscelare, dalla credenza, idealità, meschinità e opportunismo. Alcune storie e percorsi personali che, con il senno di poi, dovrebbero avvalorare il "risultato disastroso", sono ascrivibili al patto esplicito tra alcuni membri della coalizione vincente, a quello implicito con l'opposizione, che si liberava di uno scomodo concorrente e al demone dell'utilitarismo che i vincitori hanno saputo fomentare. Le esperienze successive non hanno fatto altro che riproporre lo schema vincente che portò alla eliminazione di quel tentativo facendo leva più sulla confusione che sulla comunicazione.
Oggi siamo di nuovo a quel punto, isola nella corrente, lontani dalla riva dell'opposizione che ci assimila alla vecchia maggioranza, distanti dalla maggioranza che ci riconosce intrusi e ostili. Oggi abbiamo le stesse necessità, quella di una politica  che antepone il bene pubblico agli arrivismi personali, di regole condivise a tutela di tutti, di un patto di mutua fiducia tra i cittadini e gli amministratori. Oggi sappiamo che questo è possibile, che è improcrastinabile, che va ricercato con tutte le nostre forze!
Oggi, però, sappiamo anche che le sirene non  incantano per divorarci, ma per continuare a vivere!
Angelo Mancini

mercoledì 23 dicembre 2009

A scuola di propaganda…

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Cari coraggiosi, ieri nella sede della scuola elementare di Guardia si è consumata una azione di grave scorrettezza da parte della Dirigente scolastica.
Ella ha distribuito a tutti i bambini una cartolina di chiara propaganda elettorale in forma di vignetta natalizia.
Nessuna delle insegnanti ha osato stigmatizzare questo comportamento e solo qualcuno dei genitori ha elevato proteste anche nei confronti del Sindaco.
La cosa non può assolutamente passare sotto silenzio, per cui prego di lanciare sul sito un appello ai genitori sensibili alla correttezza dei comportamenti, specie nella scuola, a voler far pervenire ai consiglieri comunali Raffaele Garofano e Giovanni De Blasio le cartoline in questione, perchè sia data giusta informazione agli organi scolastici e politici interessati. Non sarebbe male, inoltre, che su tale accadimento si pronunciasse la classe docente di questa comunità.
Raffaele Garofano

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I genitori in possesso della cartolina di  propaganda elettorale sotto forma di vignetta natalizia possono farla pervenire al nostro indirizzo email affinché, oltre a condividerla online, possiamo dare giusta informazione agli organi scolastici e politici interessati alla incresciosa vicenda.

Indirizzo e mail: icoraggiosi@gmail.com

Sul futuro politico del nostro paese

Oltreamareellenews … e se finisse la terra e chiedessero lassù agli uomini: “Ebbene avete capito la vostra vita sulla terra e che conclusione ne avete tratto?”, l’uomo potrebbe porgere in silenzio il Don Chisciotte: “Ecco la mia conclusione sulla vita, potete voi giudicarmi per questo?”.F.M. Dostoevskij

Politica codificata, politica vivente o nuova politica? Spunti per un dibattito sul futuro politico del nostro paese nello stile del Cervantes

Introduzione Dove si narra della “pacata” polemica del 28/11/2009 intorno ad una eventuale strategia politica per questa comunità.

La politica non può essere paragonata ad un dispensa dalla quale si prendono gli ingredienti (senza verificare neppure la data di scadenza) e si prepara il pasto quotidiano.

Tale tesi (che va ascritta alla politica vivente in virtù del principio dell’id quod plaerumque accidit) ha due risvolti negativi:

1) avvalora il comportamento di chi continua a favorire classi dirigenti mediocri;

2) giustifica alleanze politiche di natura cartacea il cui unico scopo è vincere questa o quella competizione elettorale o, ciò che è lo stesso, non far vincere chi si ritiene essere la fonte di ogni male per la società.

La mia proposta, pertanto, prevede una strategia diversa (ma non nuova) che tenda innanzitutto a ripristinare le cosiddette categorie della politica ( che appartengono alla politica codificata) e solo successivamente a tradursi nella realizzazione di obiettivi a cui “tutti possono dare una mano”.

Per essere chiaro mi servirò di un famoso esempio del filosofo Adorno il quale affermò: Dopo Auschwitz, Hitler ci costringe ad impegnarci con tutte le nostre forze per fare in modo che ciò che è avvenuto non possa ripetersi. Questo è diventato l’ imperativo categorico della nostra epoca”.

Orbene, fermo restando che l’attuale imperativo categorico che ci unisce è quello “che ciò che avvenuto non possa ripetersi”, quali devono essere gli altri principi irrinunciabili che facciano da minimo comune denominatore per la nascita di una nuova politica?

Il punto di partenza per spostare l’attenzione da una concezione meramente utilitaristica della politica e, quindi, innalzare il livello culturale dell’attuale dibattito, io ritengo che debba essere quello di proporre una visione “personocentrica” dell’azione politico-amministrativa che, medio tempore, possa suscitare nei nostri compaesani, anche in quei “sognatori sognati” (leggi: maggioranza dei giovani del coordinamento PD locale), la consapevolezza di poter affrontare con le proprie capacità i momenti di crisi individuale e collettiva.

Per ora mi fermo qui. Aspetto risposte e critiche. Ciao Giuseppe

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 OltreamareellenewsConcepiamo la politica come la scienza di ciò che è possibile fare in determinate condizioni di tempo e di luogo, e non come la scienza di ciò che è desiderabile per ragioni puramente teoriche” (Gaetano Salvemini, George La Piana, La sorte dell’Italia, New York, 1943).

Id quod plerumque accidit”.

Non è proprio, tuttavia, una dispensa da cui prelevare ingredienti alla rinfusa. Ammetto che ci sono stati negli ultimi tempi ben due casi in cui questo è ciò che ci è piovuto addosso. Il primo data 1999; il secondo è quello che stiamo vivendo; e derivano, stranamente, da comportamenti e concezioni ascrivibili allo stesso personaggio: il nostro sindaco. Una mente piuttosto ristretta che ha per misura delle cose esclusivamente il proprio tormentato ego e che produrrà danni incalcolabili ( a persone e a cose).

Nulla nutre la terra più meschino dell’uomo tra tutto ciò che respira e cammina sopra di essa”. (Omero, “Odissea” – versione di Franco Rossi).

Ma questa è un’altra storia.

Sarebbe interessante, invece, comprendere la ragione di questo ultimo accadimento.

A parer mio è intervenuto in un momento di estrema debolezza della politica, di disarmo di alcuni partiti, di mancanza di lucidità nell’analisi e, forse, di un peccato di arroganza circa qualche personale indispensabilità. E, in mancanza, si è ritenuto possibile codificare alcune categorie, della politica, appunto, attraverso il movimento. Anche questo è un “id quod plerumque accidit” che periodicamente ci investe (ricordi “Insieme”?) e sempre con risultati disastrosi. Si fa salva, naturalmente, la buona fede dei più che proprio per questa non colgono con immediatezza le intenzioni di chi in buona fede non è. E si verifica il caso nostro.

Sono assolutamente d’accordo sul fatto che la politica vada codificata: principi, scelta sociale, coinvolgimento, scelta della democrazia, pratica del governo. Ritengo, tuttavia, che questo non basti, come dimostrano i fatti. Anche perché è fatale che su tali temi nessuno si dichiari contrario, al di là delle intenzioni o dei malintenzionati.

Ho sempre a mente la prima lezione leniniana: la politica si può praticare solo in forma organizzata. E qui è il punto: la classe dirigente si seleziona solo attraverso la organizzazione, altrimenti è soggetta ad umori,giochi perversi, forza dei numeri, autoreferenzialità. Ed il tempo è l’unico elemento che favorisce la selezione. Nello scorso secolo le forme organizzate sono stati la dittatura e, successivamente, i partiti. La questione dunque è: in quale forma è possibile riorganizzare, oggi, la politica? Il dibattito è aperto. La visione “personocentrica” è una opzione se è intesa come una sorta di nuovo umanesimo che metta al centro l’uomo e una azione politica verso la persona e con la persona; è più problematica se è intesa come somma di singoli, proprio perché contraddittoria rispetto al principio della organizzazione.

A meno che i filosofi non regnino nelle città, o quelli che oggi han nome di re non prendano a nobilmente filosofare, e non vengano a coincidere la forza politica e la filosofia, non avran tregua alcuna dai mali le città, anzi credo neppure il genere umano”. (Platone, “La Repubblica”).

Sono passati venticinque secoli e suppongo che la scelta ai nostri giorni sia un pò più ampia, almeno non riservata a filosofi e re (e meno che mai a unti del Signore). La scelta può riguardare anche coloro che hanno capito. Sul valore e la verità di questa comprensione, ancora una volta, sarà il tempo a dare il giudizio ultimo.

Il dibattito continua. E se si allargasse?  Raffaele

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Oltreamareellenews Dream # 1 Dove si narra di organizzazione politica e del rapporto tra il sovrano e la società civile. Inizio dalla fine del tuo intervento: allarghiamo la discussione, sempre che ci siano persone interessate! Ciò premesso, veniamo al punto.

1. Sui movimenti di cittadini ( in particolare su liberi di cambiare)

Condivido la tua analisi circa la debolezza della politica in generale e dei partiti in particolare di cogliere le istanze di novità provenienti dalla società civile.

Tale assunto, tuttavia, non può deresponsabilizzare chi, pur essendo titolare di un potere amministrativo (sia pure relativo), non è stato in grado di comunicare correttamente ciò che metteva in campo.

Per usare il linguaggio della scienza della comunicazione si può dire che l’emittente (l’amministratore) ha inviato un messaggio attraverso un codice sconosciuto al ricevente (il cittadino).

La precedente amministrazione, all’esterno, appariva estremamente debole perché vittima di: 1) uno scontro interno alla maggioranza (secondo la sterile dialettica, da me già sottolineata in altre occasioni, amicus/inimicus) finalizzato alla conquista di chissà quali posti di comando, 2) uno scontro esterno (secondo la altrettanto sterile dialettica amicus/hostis) destinato ad alimentare soltanto la cronaca giudiziaria locale.

Ebbene, se vogliamo comprendere realmente le ragioni di quello o di “questo accadimento” e, quindi, le ragioni dei cosiddetti movimenti, dobbiamo fare uso: a) della lealtà semantica, evitando quegli eufemismi linguistico-espedienziali (rectius: pézzë a culórë) che servono solo a giustificare scelte politiche sbagliate; b) della lealtà metodologica nel senso di non invertire il prius col posterior, al solo scopo di dare una conveniente lettura della realtà.

Il punto di partenza per comprendere l’attuale situazione, a mio avviso, è stata l’introduzione dell’elezione diretta del sindaco che, da una parte, ha personalizzato la politica e, dall’altra, ha dissolto i partiti a livello locale, talché nel periodo 1995-2009 motus in fine velocior: (ri)nascita di una insignificante e contraddittoria classe politica che lascia sgomento anche l’assuefatto alle fluttuanti logiche del potere.

D’altra parte, non si può negare che gli stessi militanti di partito non hanno saputo o voluto rifiutare scelte pseudo-ideologiche incarnate da personaggi arcinoti negli ambienti politico-amministrativi locali per la loro avidità personale: parafrasando Puškin, si può dire, che i partiti (soprattutto a livello locale), pensando di sacrificare il superfluo per ottenere il necessario, hanno sacrificato il necessario per ottenere il superfluo.

Non c’è altro da dire: Res ipsa loquitur

2. Sul nostro sovrano: semel sindaco semper sindaco

In alcune parti del tuo scritto, hai accennato alle forme di organizzazione e hai attribuito al nostro attuale sovrano la colpa di alcuni passaggi negativi nella storia politica guardiese.

Sul punto ho qualche perplessità: il cesarismo non è una malattia solo del Nostro, ma anche di qualche altro napoleonide locale (come il tuo sindaco), che, in una sorta di delirio onirico, ha sciolto le briglie a qualche suo assessore, ma, subito dopo, obbligato a mettere di nuovo i piedi a terra, è tornato dalla mamma!

Non c’è differenza tra il bigotto, titolare di una sovranità dall’alto (nulla potestas nisi a Deo, diceva San Paolo), e il trasgressivo, titolare di una sovranità dal basso (Deus mortalis, diceva Hobbes), la costante è una sola: la supremazia della res familiaris sulla res publica.

Ecco, dunque, cosa intendo per opzione “personocentrica”: una società modellata sui principi di giustizia che secondo la definizione di John Rawls sono quei principi che persone razionali sceglierebbero in una posizione iniziale di eguaglianza. In tale situazione, nessuno conosce in anticipo la propria sorte all’interno della società, cosicché gli individui sono costretti ad accordarsi su uno schema equo di distribuzione dei costi e dei benefici della cooperazione sociale.

Forse hai ragione, questa è solo filosofia, ma io ci credo!  Ciao Giuseppe

martedì 15 dicembre 2009

Il principio fondamentale della democrazia

di Angelo Mancini

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Ho letto con interesse l'articolo "Cattivi maestri" di Angelo D' Orsi che rispolvera con parole nuove, ma toni vecchi, la presunta superiorità morale, culturale e politica di una sinistra del "cachemire", come la chiamava Gian Carlo Fusco, giornalista, scrittore, ma soprattutto spirito libero e non settario. "Chi la fa, l'aspetti", è questo che traspare dalle parole del giornalista e l'unico leader politico che abbia il coraggio di affermare questa sacrosanta e incontrovertibile verità è l'onorevole Di Pietro. Di seguito sono riportate tutte le "malefatte" e le "forzature" istituzionali e politiche del reprobo che con " pervicacia ostinazione" " se l'è cercata". Questa sinistra settaria, elitaria e salottiera ha già fatto enormi danni al paese con le sue utopie politiche, dimostrandosi , il più delle volte, utili sciocchi per il potere, alla stessa stregua del Tartaglia.
All'articolista sfugge completamente che il principio fondamentale della democrazia è la libertà, di parola, di opinione, di fede, di azione governativa; questa omissione è gravissima sia se è voluta sia se è non-voluta. Se fosse volontaria , dovremmo pensare che la libertà vale per tutti tranne che per i nostri "nemici" avversari politici, e questo è qualcosa di inaccettabile. Se fosse non intenzionale, dovremmo presupporre che per il signor D'Orsi la libertà non è un pilastro della democrazia, ma una concessione, e questo è l'anticamera della tirannide.
Forse è utile richiamare la mai abusata frase di Voltaire: " Non sono d' accordo con te, ma darei la mia vita affinchè tu possa esprimere le tue opinioni". In questa vicenda è questo, a mio parere, l'elemento che va messo in evidenza e non l'aspetto provocatorio dei discorsi e dell'azione politica del cavaliere. Il principio sacro e fondatore della democrazia, la libertà, impone una ferma condanna del gesto; questo principio vale per tutti indistintamente, amici, sodali e avversari, e non può essere sospeso in alcun modo e in nessuna circostanza. I provvedimenti del governo si combattono in parlamento con un'azione politica chiara e forte, non con le forche giornalistiche o con la pubblica gogna: per sfortuna del signor D'Orsi, almeno su questo, il medioevo è alle spalle. L'attentato di Bologna del 1926 a Mussolini, che il giornalista cita, servì al governo fascista per introdurre alcune leggi " fascistissime" che di fatto rafforzarono il potere e non ai partiti di opposizione che si videro dichiarati fuorilegge. E' la storia, allora, che ci insegna che l'atteggiamento proposto dall'articolo non è quello giusto se si vuole congiurare il pericolo di un nuovo regime.
Concludo con un altro pensiero di Voltaire: "perdoniamoci reciprocamente le nostre sciocchezze". Dette da un laico "mangiapreti" queste parole acquistano un significato ancora più profondo e universale e ci fanno perdonare anche i cattivi maestri alla D' Orsi che rendono un cattivo servigio alle nostre coscienze.

giovedì 10 dicembre 2009

Estate 2010

di Carlo Falato

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La Giunta Regionale, con deliberazioni n. 1094 del 12 giugno 2009 e n. 1749 del 20 novembre 2009. ha approvato la programmazione 2009/2010 relativa agli eventi che costituiranno le "Quattro Stagioni" e ha stabilito che la programmazione dei medesimi eventi, differenziati per categorie e target di destinatari e articolati in percorsi tematici/temporali che interessano tutto il territorio regionale (Inverno 2009-2010 e Primavera 2010: "Ritorno al Barocco.... e non solo", Estate 2010: "La riscoperta del patrimonio culturale", Autunno 2010: "Genius Loci: Ritorno all'identità") sarà attuata attraverso una preventiva manifestazione di interesse rivolta a Province, Comuni, Enti Provinciali per il Turismo, Direzione Regionale per i Beni e le Attività Culturali della Campania, Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli, le Soprintendenze competenti per territorio nonché Fondazioni a totale partecipazione pubblica.

In data 25 novembre 2009 è stata pubblicata, a cura dell'AGC (Area Generale di Coordinamento) 13 "Turismo e Beni Culturali" la Manifestazione d'interesse relativa alla stagione "Estate 2010: La riscoperta del patrimonio culturale". In essa sono specificate le modalità e la scadenza (fissata alle ore 16.00 del 29 dicembre 2009) per la presentazione, da parte dei su richiamati Enti, delle proposte di eventi.

Ora nel dare questa comunicazione, la domanda sorge spontanea: ma nel periodo estate 2010 non ci sono anche i Riti Settennali? Certo che sì!

I soggetti titolati a presentare istanze per il nostro caso specifico può essere il Comune di Guardia Sanframondi o la Provincia di Benevento. Io personalmente ritengo che a presentare l'istanza di finanziamento debba essere il Comune di Guardia Sanframondi in quanto è il paese da cui origina questa importante e sentita manifestazione di fede. La Provincia è a disposizione per sostenere nei modi e nelle forme che si concorderanno l'iniziativa. D'altronde il presidente Cimitile ha più volte manifestato l'intenzione della Provincia ad essere al fianco della comunità Guardiese.

Siccome i tempi sono ristretti, vista la scadenza al 29 dicembre, mi sento di fare una proposta all'Amministrazione comunale di Guardia Sanframondi, e cioè: convocare da subito un tavolo di lavoro in cui coinvolgere assessori e consiglieri, un rappresentante dell'Amministrazione Provinciale, rappresentanti dei comitati rionali, il Parroco, le scuole locali, la proloco e rappresentanti del mondo culturale e associativo locale al fine di addivenire ad una proposta organica e condivisa in grado di rispondere appieno alle esigenze della comunicazione, dei servizi, delle attività collaterali e che sia rispettosa dei valori che i Riti Settennali rappresentano per i Guardiesi.

sabato 5 dicembre 2009

NO B-DAY

Manifestazione contro il governo Berlusconi tenutasi il 5 dicembre, il corteo è partito da Piazza della Repubblica ed è terminato in piazza San Giovanni a Roma.

giovedì 3 dicembre 2009

Contributi concessi per iniziative

di Carlo Falato

Per ritornare sempre sull'argomento della comunicazione delle attività che si fanno presso la Provincia di Benevento, che riguardano l'Assessorato da me retto, e sopratutto che riguardano la comunità di Guardia Sanframondi apriamo il capitolo dei contributi concessi per iniziative di promozione turistica e culturale. Per questo anno 2009, la Provincia di Benevento, su proposta dell'Assessore Falato ha deliberato i seguenti contributi:


1) riconoscimento e sostegno alla manifestazione Vinalia 2009 per € 15.000,00. Da pecisare che per impegno del sottoscritto la manifestazione Vinalia fu riconosciuta per la prima volta nel 2008 come manifestazione di interesse provinciale ed ebbe già € 15.000,00 di contributo;
2) contributo di € 2.500,00 alla Rassegna di Teatro Amatoriale il Grifone;
3) contributo di € 2.500,00 alla rassegna musicale Six Dais Sonic Madness;
4) contributo di € 5.000,00 al Comune di Guardia Sanframondi per la realizzazione della iniziativa Scatti e Riscatti, rievocativa di film importanti che hanno avuto come location Guadia Sanframondi.


Non sempre viene dato particolare risalto a queste attività che l'assessorato sostiene a Guardia Sanframondi, quasi che siano un atto dovuto, oppure da tenere nell'ombra perchè non vi è un interesse a renderle note. Sarebbe interessante vedere quantità e qualità dei contributi che la comunità guardiese ha avuto nel periodo in cui non ha avuto rappresentanti in Provincia per fare un confronto. Ma questo lo lascio ai più volenterosi.