mercoledì 27 febbraio 2013

And the winner is …

Ad un giorno di distanza dal red carpet hollywoodiano anche in Italia nella notte di lunedì sono stati assegnati gli oscar del cinema 2013. Cinque anni dopo l’ ultima edizione a contendersi le preziose statuette sono stati i sei registi che per circa due mesi hanno proiettato le loro pellicole monopolizzando, tranne uno, le sale cinematografiche degli italiani. Iniziamo subito col dire che le sorprese (ma davvero sono tali ?) questa volta (e meno male) non sono mancate.

A vincere come miglior film è stata una pellicola indipendente di un caloroso regista ligure, Beppe Cicala, alla sua opera prima in campo nazionale e che con “Il Movimento delle Stelle” si aggiudica la prima di cinque statuette. Sostenuto da una valanga di consensi da parte dell’accademy italiana si aggiudica anche l’oscar alla regia condiviso con tutto il suo numerosissimo staff e quello alla scenografia. Un riconoscimento quest’ultimo per aver riempito le piazze italiane vuote da tempo. Oscar anche per la fotografia di un Paese che ora tutti vedono e che prima ignoravano. Oscar anche per il sonoro, da urlo .Gradito e applaudito in tutta Italia.

Delusione invece per il colossal “Vita di Piddì” dato per favorito, che non riuscendo  (mai) a sfondare conquista solamente due statuette. Una come miglior attore non protagonista assegnata all’ attore ed anche regista del film Bers Lee. L’altra per il (s)montaggio di un ampio vantaggio iniziale sperperato in un paio di settimane di inutili ciak senza ascoltare i gusti della gente. Statuette da meditazione (molta), da mettere sul comodino … in cameretta.

Si salva in extremis l’altro colossal, “La mia libertà” che vince pure due statuette. Quella  come miglior attore protagonista che va al suo unico interprete (direi) Arcorman, un attore super capace di fare tutto da solo, anche di mettersi dietro la macchina da presa quando il suo fido regista Alf ( vero extraterrestre ) abbandona subito le riprese visto che non sfondava. Un film infiocchettato di promesse e regali ma con una scenografia piatta come quella di uno schermo televisivo. A “La mia libertà va anche la statuetta come miglior make-up (si dice che per Arcorman ne sia stato usato un bel po’ per conservarlo bene in questa lunga rincorsa).

Si aggiudica due statuette anche il film di animazione “Supermario Flop” che ottiene la statuetta come miglior cartoon non animato (e assolutamente da non rianimare) e quella come miglior effetti speciali dato che ha fatto scomparire e dimenticare vecchi cartoon come “Gigroccò” , “Mazingacesa” e “Giandrake”. Un solo rammarico: peccato non averci riuscito anche con “Le avventure di Arsenio Pierferd III ”.

Una sola statuetta va al tragicomico film “Il declinio di un sogno”, la storia vera di un uomo eccentrico che crede di essere un economista con master a Chicago e che un brutto giorno si sveglia e capisce che è stato solo un sogno. A consolarlo ci saranno però i suoi baffi e i suoi abiti. Oscar … per i costumi più belli. Ovviamente.

Miglior cortometraggio è “ A’ Rivvoluzzione eh ”. Nemmeno inizia e già finisce. Agli interpreti Antò e Tonì non saranno riservati neanche i posti in platea per partecipare al prossimo importante festival cinematografico, quello del Quirinale.

Questa la parola dei giurati. Appuntamento tra cinque anni al prossimo festival del cinema italiano. O prima …?!

Elvio Falato

mercoledì 13 febbraio 2013

Riflessione politica

Dopo qualche giorno di disintossicazione dalla politica e dagli impegni amministrativi, la realtà delle ultime vicende appena consumatesi, e di quelle in corso, prendono forma e sostanza al punto che sono sollecitato a provare a darne una qualche interpretazione.


La prima riguarda il PD di Benevento.

Il PD il mio partito (ormai molto più che ex partito) che ho contribuito a formare partecipando alle prime primarie che mi videro eletto nell'assemblea costituente regionale ed a sostegno di Walter Veltroni; partecipando attivamente alle primarie per l'elezione del segretario nazionale del PD, sostenendo PierLuigi Bersani ed Enzo Amendola come segretario regionale, contro il pensiero dominante provinciale che sosteneva Dario Franceschini. ... è incredibile pensare che tutti quelli che hanno avversato Bersani alle primarie del 2009 oggi ne sono i principali sostenitori, mentre invece chi lo aveva sostenuto, in buona parte sono stati estromessi e costretti a fare altre scelte. Ho dato la mia disponibilità, nottetempo, alla vigilia delle presentazioni delle liste per le elezioni regionali del 2010: mi si chiedeva un impegno diretto come candidato del PD proprio per non disperdere i voti di un'area politica provinciale (quella che aveva poi sostenuto Bersani Segretario nazionale) necessaria per raggiungere il quorum e far eleggere un rappresentante del Sannio in consiglio regionale, nella figura di Umberto del Basso De Caro. Come ben sapete, Francesco Nardone, ritornò sui suoi passi ed accettò la candidatura alle regionali e quindi non vi fu più bisogno del mio sacrificio in nome del PD. Fatto sta che tutti partecipammo a sostenere i nostri candidati ed il risultato fu l'elezione del Consigliere Regionale Umberto De Caro.

Il PD provinciale, oggi, non riesce più a garantire l'agibilità politica di chi, all'interno del partito, cerca di definire una azione di innovazione, di posizionamento critico, badate bene, non verso le persone, ma verso questioni di carattere generale che interessano la vita dei cittadini del Sannio. Nel PD provinciale funziona così: o si è allineati a quelli che sono i “tic tac” (per dirla alla Cesaro) del “capo” non ufficiale o si è fuori!!! Alla faccia del democratico Partito Democratico!!!

Ritenevo infatti strana la condizione rispetto alla quale, nell'intervallo che va dal 21 gennaio (giorno in cui il Presidente della Provincia mi ha revocato le deleghe) e giorno in cui, immediatamente, ho messo nelle mani del Segretario Provinciale le dimissioni da assessore provinciali, fino al giorno 28 gennaio in cui ho rassegnato le dimissioni al presidente, non veniva ufficialmente espressa dal PD nessuna valutazione in merito..... anzi avveniva una cosa strana: ricevevo telefonate che mi chiedevano se ne avessi parlato con il “capo” non ufficiale, ed io rispondevo che per me bastava aver inviato una nota, peraltro pubblica, al Segretario Provinciale del PD e che da lui mi sarei aspettato una risposta. Cioè, per essere più chiari, agli inviti a “mettersi la livrea” ed andare a Canossa per dichiarare fedeltà incondizionata al “capo” non ufficiale rispondevo che per me esistevano organismi e persone legittimate nel PD che avrebbero dovuto esprimersi e che questo modo di fare ledeva la dignità di un partito che si dichiara democratico!

Fatto sta che ad oggi, il PD non si è degnato nemmeno di dare una risposta alla mia missiva; non ha ritenuto necessario nemmeno avere dal sottoscritto la testimonianza personale del perchè ho deciso di non andare più alle riunioni di giunta provinciale, cose peraltro che ho sempre manifestato a diversi dirigenti del partito!

E qui si innesta la seconda riflessione: il PD a Benevento è consapevole di cosa sta sostenendo e dove sta portando la nostra comunità sannita?

A leggere gli avvenimenti di questi ultimi giorni, pare proprio di no!

Non si sentono temi specifici che riguardano il nostro Sannio, si mette la polvere sotto al tappeto, cercando di attaccare il proprio avversario piuttosto che parlare di quale impegno per il territorio si vuole garantire. Ed allora sono scomparsi i temi riguardanti la soppressione delle province; la salvaguardia del territorio (problemi ambientali, trivellazioni varie, frane, ecc.); la riorganizzazione in generale dell'architettura delle Istituzioni locali ( si consentono la formazione di aggregazioni di comuni senza pareri di compatibilità con le programmazioni degli enti sovracomunali; la riorganizzazione della giustizia sul territorio, con la soppressione di sezioni distaccate di Tribunali e Giudici di pace, senza omettere il fatto di aver speso diversi milioni di euro per caserma Guidoni che doveva ospitare la scuola di magistratura, che è andata a Firenze; del fatto che dal 2010 si è decuplicato il numero delle imprese che hanno dichiarato fallimento nel Sannio, e di quali iniziative si possono concretamente mettere in essere per evitare il totale disfacimento del tessuto produttivo provinciale; della legalità come fattore di sviluppo, non basta dire siamo per la legalità.... ecc..

Sulla questione legalità bisogna prendere una posizione chiara!!: nelle vicende ultime che hanno riguardato il comune di Benevento, il PD avrebbe dovuto correttamente mettere in chiaro le cose, applicando il codice etico! Avrebbe dovuto confidare nella magistratura con la speranza di un proscioglimento dalle pesanti accuse degli indagati, nelle more sospendere le persone coinvolte dal PD e rilanciare con forza i temi della legalità!! A me dispiace molto dirlo ma i messaggi che il PD dà alla comunità provinciale non sono chiari sotto questo aspetto: vi è una indagine con accuse pesantissime in cui il magistrato scrive ‘nel più rozzo favoritismo e nel mercinomio della funzione, non più svolta nell’interesse esclusivo della collettività, ma per perseguire utilità ed interessi privati propri, di familiari, di persone o imprese amiche; e ancora ‘emerge in particolare la mediocrità del personale tecnico e dirigente…che a parte la palese disonestà manifestata…appare del tutto inadeguato. I dirigenti e i tecnici vengono fuori…come i vasi di coccio di manzoniana memoria, stretti nella morsa costituita da una parte dall’arroganza dei politici disonesti e dall’altra dalle blandizie e dai favori offerti da imprenditori spregiudicati…’; infine la struttura burocratica del Comune di Benevento risulta aver abdicato alla funzione pubblica (di imparzialità, indipendenza e autonomia) ‘mostrandosi indifesa e debole di fronte agli abusi di potere e alla corruttela di alcuni dei politici eletti…’. ed il PD che fa!!? tutti a cena appassionatamente, candidati, funzionari comunali, amministratori, controllori, controllati .... non è proprio una bella immagine!!!

Ultimissima considerazione la vorrei rivolgere direttamente a Pierluigi Bersani: caro Segretario, ti ho votato quando sei diventato segretario nazionale, ho sostenuto tutte le campagne che il PD ha effettuato sul territorio, ma questa volta non avrai il mio voto e non avrò motivazioni per spendere nessuna buona parola per te, per le riflessioni che ho sopra esposto e per il fatto di essere stato emarginato dal PD provinciale. Con tutta franchezza, per le questioni che sono sul tappeto e per come vengono gestite, ne sono anche stato contento.

Guardia Sanframondi 11/02/2013
Ing. Carlo Falato

martedì 5 febbraio 2013

GARA DI CORSA CAMPESTRE

DUGENTA (BN): GENNARO VARRELLA TRIONFA NELLA
 GARA DI CORSA CAMPESTRE   


Tanti partecipanti e spettatori alla competizione promossa dall’Atletica Dugenta e disputata sotto una pioggia incessante nella tenuta di Torre Gaia

   Vento, pioggia e freddo pungente hanno caratterizzato il Campionato regionale Fidal 2013 per categorie e società, organizzato dall’Atletica Dugenta e disputatosi nella singolare cornice della tenuta di Torre Gaia nel Sannio.
  Nelle diverse gare circa 700 atleti che si sono dati battaglia su un tracciato molto fangoso e tipico della corsa campestre che, oltre ai partecipanti, ha messo a dura prova anche i promotori dell’atteso evento sportivo.
  Per fortuna, coordinati dello speaker Marco Cascone, i giudici della FIDAL e gli addetti del sodalizio sannita, sono state portate a termine tutte le prove previste.
 Alla prima gara, sulla distanza di 3 Km, si sono confrontati insieme i Master femminili ed i Master maschili M60, con vittoria dell’atleta di casa Ettore Beatrice, che si è aggiudicato il titolo di Campione Regionale.
 La seconda prova Master 50 e 55 si è corsa sulla distanza di 4 Km; mentre, la competizione più importante, quella riservata ai Master 35, 40 e 45 sulla distanza di 6 Km, è stata vinta per distacco da Gennaro Varrella.
  Questa in sintesi la classifica finale per società: 1)Atletica Isaura valle dell’Irno; 2) Napoli Nord Marathon; 3) Atletica Caivano. Per le donne, invece: 1) Atletica Caivano; 2) Napoli Nord Marathon; 3) Atletica Virgiliano.  Inoltre, si sono disputate le gare giovanili Cadetti e Cadette, che si sono misurati su un percorso di 2 Km e, infine, le categorie  Ragazzi e Ragazze sulla distanza di un Km, con il successo ancora una volta del giovanissimo atleta di Dugenta Antonio Iagrossi che, tra l’altro, domenica 27 gennaio aveva vinto nella stessa categoria nel Memorial De Maio di Nocera Inferiore.  L’atletica Dugenta, quindi, è molto soddisfatta del settore giovanile guidato da Antonio Cutillo, che conta un crescente numero di iscritti tutti in gara per l’impegno regionale ed anche per la prestazione di Anna Vigliotta, seconda nella categoria F 55.
   “L’elevato numero di atleti iscritti al Campionato regionale master di società ed individuale – ha commentato Armando D’Abbruzzo, presidente dell’Atletica Dugenta – caratterizza ancor più il nostro appuntamento, ormai tappa irrinunciabile per partecipanti e spettatori. Questa ottava edizione, ritornata nei vigneti della splendida tenuta di Torre Gaia, sarà ricordata anche per l'organizzazione perfetta, tanto da meritare i complimenti dei responsabili della federazione italiana  atletica leggera, che ci hanno chiesto di poter svolgere in questo scenario i campionati italiani di corsa campestre”.
Sandro Tacinelli  ufficio stampa: Atletica Dugenta  mob. 339 2073143