martedì 29 settembre 2009

7000 firme consegnate a Bassolino

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COMITATO CIVICO ‘’NO ALLA CHIUSURA DELL’OSPEDALE MARIA DELLE GRAZIE DI CERRETO SANNITA’’, avente la finalità di evitarne la chiusura e di tutelare l’interesse primario del diritto alla salute delle comunità interessate.

Nella mattina di oggi il Comitato si è recato a Napoli, presso la sede della Regione Campania in via S. Lucia, per consegnare al commissario ‘’ad acta’’ della Sanità, on. Antonio Bassolino, le settemila firme raccolte sia dal nostro comitato che dall’Associazione ‘’i Coraggiosi’’ di Guardia Sanframondi, a testimonianza del sostegno di tante persone agli scopi del Comitato: LA SALVAGUARDIA INTEGRALE DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI CERRETO SANNITA COME OSPEDALE DI PRIMO LIVELLO.

I nostri Comitati non sono stati politicamente organizzati ma sono sorti spontaneamente per volontà dei semplici cittadini all’unico scopo di evitare gli effetti nefasti che ricadrebbero su chi ha necessità di utenza verso il nosocomio di Cerreto, qualora la legge regionale n° 16/2008 venisse integralmente applicata nella parte che riguarda il ‘’nostro’’ Ospedale. Poiché deroghe alla stessa legge sono già state fatte per alcuni ospedali (e bene hanno fatto!) , giustamente rivendichiamo per noi lo stesso trattamento, ovvero il mantenimento della funzione ospedaliera per un territorio così vasto e disagiato a conservare l’unico Ospedale Publico nel raggio minimo di 50 km!

Un’ ultima riflessione è dovuta: i cittadini non sono più disposti a ricevere impunemente offese e soprusi!

Per il Comitato Giuseppina Iannotti, presidente

Fratelli Coltelli

Leggendo l'articolo del parlamentare del Partito Democratico Mario Pepe ( al sesto posto nelle scorse elezioni politiche in quota PD) resto di sasso! E' da terrorismo psicologico! Infatti, analizzando quello che dice, si evince (a parte le pallose teorie sulle socialdemocrazie ...) che tutti quelli che votano, mi auguro tanti, per la mozione Bersani non capiscono niente e che questa volta, secondo quanto da lui sostenuto, i numeri non contano.

Io vedo Pepe molto spaventato dai risultati che giungono da tutta Italia (Sannio escluso) che danno per vincente il candidato Bersani. E lui cerca di spaventare i votanti PD con i vecchi argomenti per arginare i comunisti (sic!) e l’UDC.

Cari amici del Partito Democratico io vi esorto ad andare a votare per Bersani anche perché se i dirigenti sono questi ... vincerà per altri trent'anni Silvio ... a Dio piacendo.

Un iscritto del PD che da oggi è sempre più convinto di dover votare Bersani. Vincenzo Falato

Sono più di 7000 le firme

COMITATO CIVICO ''NO ALLA CHIUSURA DELL'OSPEDALE MARIA DELLE GRAZIE DI CERRETO SANNITA'', avente la finalità di evitarne la chiusura e di tutelare l'interesse primario del diritto alla salute delle comunità interessate. Sede legale: via Nicotera,24 82032 Cerreto Sannita (BN) Tel./fax: 0824861141 Cell.: +39 3290835638  mail:cerretochiude_no@yahoo.it

Il 26 u.s. alle ore 16.30 il Gruppo Consiliare ''DA SEMPRE PER CERRETO'' del Comune di Cerreto Sannita ha tenuto un incontro pubblico nel Palazzo del Genio, tema centrale della riunione: le strategie necessarie per riuscire a scongiurare la chiusura dell'Ospedale di Cerreto Sannita. Il Comitato, anch'esso invitato insieme a rappresentanti delle Istituzioni del territorio, ha partecipato con interesse ed ha ascoltato con particolare attenzione tutti gli interventi che hanno evidenziato solidarietà nell'azione di continuare a cercare le strategie necessarie affinchè il nostro territorio non resti privo dell'Assistenza Sanitaria Pubblica adeguata alle reali esigenze di tutti i nostri centri abitati, disagiati per una geografia morfologiacamente complessa. Il Presidente del Comitato Civico di Cerreto Sannita, invitato a prendere parola, ha ringraziato tutti gli oratori per la volontà unanime di volere adoperare tutte le strategie e tutti i mezzi per conservare il nostro P.O. Il Presidente ha voluto mettere in evidenza che è una popolazione numerosa a volere conservare il nostro Ospedale. Sono più di 7000 le firme che testimoniano di queste volontà. Se all'inizio della nostra lotta si era notato in alcuni un certo pessimismo di fronte al problema, ora sono sicuri tutti di volere combattere con ogni mezzo per far sì che la volontà del popolo, che è sovrana, sia rispettata. Le firme continuano ad aumentare e ad affluire e con loro aumenta anche la fiducia in una soluzione positiva del problema.

Giuseppina Iannotti

lunedì 21 settembre 2009

Dicembre verrà…

2° bozzetto concorso 1982

Ciao coraggiosi! Ho letto l'articolo del presidente e concordo con le decisioni espresse nel finale.

Purtroppo su questa maggioranza pesa come un macigno il fatto di essere diventata minoranza in seno al consiglio comunale per le note vicende legate ai rapporti con l'Udeur. In democrazia un governo di minoranza può sbrigare gli affari correnti, ma non può in alcun modo prendere decisioni che riguardano il futuro della comunità proprio in virtù di non rappresentare la maggioranza dei cittadini. Va superata, quindi, "l'anomalia" istituzionale, politicamente debole e poca dignitosa, del ricercare di volta in volta in seno al consiglio comunale una maggioranza su ogni singolo provvedimento o la "captatio benevolentiae" di qualche consigliere che in questo modo, di fatto, diventa il vero ago  della bilancia della politica guardiese.

La crisi va risolta in via istituzionale e in modo formale  o con la formazione di una nuova maggioranza con programmi condivisi e sottoscritti e con l'assunzioni di responsabilità amministrative da parte di tutte le componenti della nuova maggioranza o con la formalizzazione della fine anticipata di questa consiliatura.

Certo, visto le opportunità che ci si presentano, è di vitale importanza per la nostra cittadina avere un governo comunale stabile, non soggetto a turbolenze, coeso ed efficiente e quindi ci auguriamo che in seno al consiglio comunale si trovi una maggioranza certa, armonica e dinamica che sappia dare al nostro paese quelle opere necessarie, da tempo invocate, che ci allontanino dal ciglio del baratro a cui ci siamo masochisticamente avvicinati.

Aspettiamo...

sabato 19 settembre 2009

Perchè restare !

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È ormai fissata la data per le elezioni Regionali per la prossima primavera, perciò l’attuale organismo resterà in carica e avrà potere decisionale fino a metà dicembre 2009. Molte delle opportunità che sono in piedi per dare rilancio alla comunità di Guardia Sanframondi passano per l’approvazione e/o il finanziamento da parte dell’ente Regionale.

Mi riferisco a:

  • · PIF Piano Integrato di Filiera;
  • · SR Piano di Sviluppo Regionale;
  • · Borghi della Fede;

Nello stesso tempo sono in fase avanzata o in procinto di partire i seguenti interventi:

  • · Riassetto della macchina amministrativa comunale;
  • · Riorganizzazione dei servizi comunali;
  • · Definizione dei contenziosi;
  • · Assunzione di un Ingegnere per il settore tecnico;
  • · Recupero dei mancati introiti dovuti all’evasione e/o erosione fiscale;

In più occasioni abbiamo cercato con proposte, confronti e progetti di dare un contributo costruttivo a questa compagine amministrativa. Gli scarsi risultati ci hanno indotto a non riporre più fiducia in chi ci amministra e questo negli ultimi giorni l’abbiamo asserito pubblicamente.

Alla luce degli ultimi avvenimenti e dei futuri scenari diciamo con convinzione che bisogna tentare di non perdere le tante occasioni fin qui elencate. Ci sono tanti importanti e buoni motivi per restare, per dare ancora una volta un contributo costruttivo affinché queste progettualità vadano a buon fine. Dicembre arriverà è sarà quello il momento per una valutazione chiaramente definitiva.

A risentirci a dicembre.

Mario Plenzick

venerdì 18 settembre 2009

Siamo ancora in tempo?

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Bene, devo dare atto a Raffaele Pengue di aver cambiato idea, quanto parla di centro storico, di Unesco e di riti. Nel suo ultimo comunicato comincia ad individuare una  proposta  per il recupero del centro storico  sulla quale vale bene la pena di  ragionare  insieme e costruttivamente.

La sua è una  proposta, se pur mutuata da una iniziativa pugliese, concepita per offrire agli ospiti l’esperienza di vita di un centro antico, nel nostro caso del centro storico di Guardia, potendo contare su tutti i servizi alberghieri, cioè su accoglienza, assistenza, ristorazione, spazi e servizi comuni per gli ospiti, alloggiando in case e camere che distano non oltre 200 metri dal cuore dell’albergo diffuso: lo stabile nel quale sono situati la reception, gli ambienti comuni, l’area ristoro.
Ma l’albergo diffuso è anche un modello di sviluppo del territorio che non crea impatto ambientale. Per dare vita ad un albergo diffuso infatti, non è necessario costruire niente, dato che ci si limita a recuperare o a ristrutturare l’esistente. Inoltre un albergo diffuso funge da presidio sociale e anima i centri storici stimolando iniziative e coinvolgendo i produttori locali considerati come componente chiave dell’offerta. Un albergo diffuso infatti, grazie all’autenticità della proposta, alla vicinanza delle strutture che lo compongono, e alla presenza di una comunità di residenti riesce a proporre più che un soggiorno, uno stile di vita. Per questo un albergo diffuso NON può nascere in borghi abbandonati. Ecco perché intravedo un limite … Siamo ancora in tempo?

Giovanni Lombardi

giovedì 17 settembre 2009

Due parole agli ‘intercettatori del nulla’

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Proviamo ad aggirare l’ostacolo, e senza mezzi termini, con la durezza che la gravità impone, invitiamo l’amministrazione della comunità guardiese a staccare la spina, a lasciare, … ad andare a casa!

Visto che in questa nostra comunità non si riesce ad avere una risposta politica, ma solo a sibilare insinuazioni, ne dobbiamo dedurre che è tale il livello di  paralisi che non si riesce neanche a prendere l’unica decisione logica all’azione amministrativa svogliata e trascinata di questi lunghi mesi.

Cortesemente andatevene!

lunedì 14 settembre 2009

Martedì niente Ballarò per non disturbare il duce e il suo maggiordomo

Stampa

Ultime dalla Rai, un tempo “servizio pubblico radiotelevisivo”. Martedì sera dovrebbe andare in onda la prima puntata di “Ballarò”, come ampiamente annunciato dagli spot su Rai3 e dai palinsesti pubblicati su tutta la stampa specializzata e non (Giovanni Floris sarà ospite domani sera di “Glob”, chez Bertolino, per lanciare la trasmissione). Invece pare che il direttore generale Mauro Masi abbia proposto, o chiesto, o imposto di rinviare il programma a giovedì sera. Martedì sera, infatti, andrà in onda uno speciale di “Porta a Porta” in prima serata sulla consegna delle prima case ai terremotati dell’Aquila a opera del Caro Leader Silvio Berlusconi. Si dirà: e non ne poteva parlare Giovanni Floris nella sua trasmissione?
Certo che poteva.
Anzi, era scontato che lo facesse, avendo i suoi inviati nelle zone terremotate d’Abruzzo. Ma evidentemente non garantiva la necessaria dose di servilismo e di enfasi richiesta per l’occasione, destinata a passare alla Storia dell’Umanità come nemmeno la bonifica delle paludi pontine e la battaglia del grano.

La celebrazione dell’Evento deve andare in onda senz’alcuna concorrenza né “controprogrammazione” sulle altre reti Rai (Mediaset, probabilmente, manderà in onda marce militari per tutta la durata di Porta a Porta). Una celebrazione autogestita dal presidente del Consiglio e dal suo maggiordomo preferito. Questo dicono i boatos di Viale Mazzini in un’ordinaria domenica di metà settembre. Vedremo nelle prossime ore se la notizia sarà confermata.
E, soprattutto, come reagirà – se reagirà – il cosiddetto “presidente di garanzia” Paolo Garimberti.

redazione de Il Fatto Quotidiano/ http://antefatto.ilcannocchiale.it/

domenica 13 settembre 2009

Il punto più basso della nostra storia

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Ciao Coraggiosi!  Se c'è una cosa che è impossibile sprecare questo è il tempo!

Lo si può vivere nei modi più disparati, ma è impossibile sprecarlo, nella vita così come in politica. Il tempo di questa amministrazione si caratterizza per la sua episodicità, l'inorganicità che è frutto soprattutto della sua originaria e spuria aggregazione, la vaghezza di obiettivi programmatici e della sua azione amministrativa da rapportare alle diverse e inconciliabili anime che la compongono. Se questo tempo è servito a far maturare questa convinzione in larghi strati della nostra popolazione, allora non è stato tempo perso.  L'azione amministrativa e politica di questa coalizione è la logica conseguenza della sua coesione interna fragile,bdella diversità di obiettivi, fini e metodi che caratterizzano gli uomini che la compongono e dell'incapacità di superare le reciproche e vecchie diffidenze.Tutto questo può sfociare e sfocia in un'istintuale e viscerale voglia di cambiamento, senza indirizzo e direzione, tesa solo a eliminare l'attualità.

A questo posizione umorale, di semplice ripulsa del presente, va contrapposto una dimensione fredda, cerebrale, fatta di proposte e programmi concreti. Dobbiamo indicare una via concreta, realistica, da percorrere per uscire dalla stasi amministrativa in cui siamo precipitati e aggregare consensi e buone volontà che segnino una chiara discontinuità con i protagonisti presenti e passati responsabili di questa situazione da tutti percepita come il punto più basso della nostra storia.

Diffidiamo di chi ci dice che abbiamo toccato il fondo e poi ci offre una pala per continuare a scavare!

Angelo Mancini

venerdì 11 settembre 2009

Game over

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Dopo la lunga e calda pausa estiva, c'è la ripresa delle attività lavorativa, per i più, è tempo di riorganizzarsi, riorganizzare la propria attività, immaginare e pianificare impegni futuri. L’amministrazione alla guida della comunità guardiese dovrebbe assecondare quest’utile, razionale esercizio, farlo nell'unico modo consequenziale all'azione amministrativa fin qui prodotta.

Ricordiamo che fioccavano promesse, buoni propositi, e l’entusiasmo sembrava coinvolgere ogni protagonista di quest’amministrazione. Oggi, lo scenario è completamente mutato: dal sole e dai trionfi si è passati alla notte fonda e alla disillusione totale. In questi primi due anni i cittadini di Guardia hanno potuto constatare l’inconcludente azione amministrativa di questo gruppo ed anche tra gli stessi attori politici protagonisti, la realtà ha preso il sopravvento sui buoni propositi. Gli scenari immaginati in campagna elettorale sono oramai un ricordo sbiadito. I cittadini si trovano a essere amministrati da un gruppo che per propri e palesi limiti, non ha saputo nemmeno tenere il passo dell’amministrazione precedente...

Ma al di là del futuro di questi amministratori a preoccupare è il futuro di questa nostra comunità che, anziché recuperare il tempo perso, continua a perdere altro terreno. Altri due anni così, e davvero si riuscirà nell’impresa impossibile: continuare a scavare per raggiungere il fondo.

Per questo, ponete fine, vi preghiamo, a questo inutile rincorrere a intercettare il nulla...

giovedì 10 settembre 2009

A proposito di influenza suina...

P1060244 L'IRONIA NEL SUO MIGLIOR STILE : 2000 persone contraggono l'influenza suina e ci si mette la mascherina...25 milioni di persone con AIDS e non ci si mette il preservativo...

PANDEMIA DI LUCRO: Che interessi economici si muovono dietro l'influenza suina? Nel mondo, ogni anno, muoiono milioni di persone, vittime della malaria…I notiziari di questo non parlano...

Nel mondo, ogni anno muoiono due milioni di bambini per diarrea che si potrebbe evitare con un semplice rimedio che costa 25 centesimi…I notiziari di questo non parlano... Polmonite e molte altre malattie curabili con vaccini economici, provocano la morte di 10 milioni di persone ogni anno…I notiziari di questo non parlano... Ma quando comparve la famosa influenza dei polli... i notiziari mondiali si inondarono di notizie... un'epidemia e più pericolosa di tutte, una pandemia! Non si parlava d'altro, nonostante questa influenza causò la morte di 250 persone in 10 anni... 25 morti l'anno!! L'influenza comune, uccide ogni anno mezzo milione di persone nel mondo. Mezzo milione contro 25. E quindi perché un così grande scandalo con l'influenza dei polli?

Perché dietro questi polli c'era un "grande gallo". La casa farmaceutica internazionale Roche con il suo famoso Tamiflu, vendette milioni di dosi ai paesi asiatici. Nonostante il vaccino fosse di dubbia efficacia, il governo britannico comprò 14 milioni di dosi a scopo preventivo per la sua popolazione. Con questa influenza, Roche e Relenza, ottennero milioni di dollari di lucro. Prima con i polli, adesso con i suini: e così adesso è iniziata la psicosi dell' influenza suina. E tutti i notiziari del mondo parlano di questo. E allora viene da chiedersi: se dietro l'influenza dei polli c'era un grande gallo, non sarà che dietro l'influenza suina ci sia un "grande porco?". L'impresa nord americana Gilead Sciences ha il brevetto del Tamiflu. Il principale azionista di questa impresa è niente meno che un personaggio sinistro, Donald Rumsfeld, segretario della difesa di Gorge Bush, artefice della guerra contro l'Iraq...

Gli azionisti di Roche e Relenza si stanno fregando le mani... felici per la nuova vendita milionaria. La vera pandemia è il guadagno, gli enormi guadagni di questi mercenari della salute... Se l'influenza suina è così terribile come dicono i mezzi di informazione, se l'Organizzazione Mondiale della Salute (diretta dalla cinese Margaret Chan) è tanto preoccupata, perché non dichiara un problema di salute pubblica mondiale e autorizza la produzione farmaci generici per combatterla?

Dr. Carlos Alberto Morales Paita  Children's Hospital pediatra - Lima, Peru Da una segnalazione di Loredana Gentile

Tutti pazzi… per Cerreto

Una delegazione del Comitato Civico, che si batte contro la soppressione del Servizio Ospedaliero presente a Cerreto Sannita, ha incontrato martedì mattina la Presidente del Consiglio Regionale Campano, Sandra Lonardo, alla quale ha consegnato un documento esplicativo delle ragioni per cui viene richiesta la non dismissione del P.O. ''Maria delle Grazie'' sito in Cerreto Sannita. Durante l'incontro, al quale ha partecipato anche il capogruppo regionale UDEUR,  Fernando Errico, la delegazione ha rappresentato le forti preoccupazioni degli abitanti del territorio convergenti come utenza verso il P.O. succitato, il quale, come tutti ormai sanno, deve essere dismesso secondo la legge regionale n° 16 del 28 novembre 2009, facendo confluire operatori e servizi ospedalieri in un altro P.O. allocato a ben 40km di distanza!

La Presidente si è dichiarata del tutto solidale con il Comitato e le sue ragioni, consegnando copia della proposta di emendamento al Piano di ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera presentata da tutta la delegazione sannita alla regione e di cui era stata prima firmataria. Tuttavia tale proposta fu bocciata dalla commissione! Alla richiesta del Comitato su quanto si potesse ancora fare per evitare la dismissione del P.O. di Cerreto Sannita, la Lonardo ha ribadito il suo impegno, quale Presidente del Consiglio Regionale, a tutela dell'equanimità delle regole che, una volta fissate, debbono avere uguale valenza per tutti. A questo proposito ci ha reso noto e consegnata una copia di una deliberazione di Giunta Regionale (n° 560 del 20 marzo 2009, BURC n°21 del 30/03/2009). A suo avviso in tale deliberazione la Giunta ha di fatto avvantaggiato alcuni presidi Ospedalieri e se ciò è fattibile, ha aggiunto, deve esserlo anche per l'Ospedale di Cerreto. Il Comitato ha poi espresso il grande desiderio delle popolazioni sulle quali ricadrebbe la dismissione del P.O. di Cerreto che tutte le forze politiche, in sinergia di intenti, ricerchino con molto impegno le soluzioni alternative per evitarne la chiusura.

Preoccupazioni dei produttori per la Falanghina

 

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Al Presidente e al Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela “SAMNIUM” e p.c. agli Organi di Stampa

STATO DELL’ARTE SULL’ ATTIVITA’ DI VIGILANZA di FALANGHINA          SANNIO DOC E FALANGHINA IGT BENEVENTANO.

I sotto elencati produttori chiedono di conoscere lo stato dell’arte sull’attività di vigilanza svolta da codesto Consorzio. Tale richiesta scaturisce dalla forte preoccupazione generata dalle non confortanti notizie di mercato, che danno in ribasso le quotazioni delle uve Falanghina di oltre il 20% (venti percento). Viste le crescenti richieste dei vini ottenuti da tali uve, sul mercato nazionale ed internazionale, da parte dei consumatori finali, si ritiene che tali ribassi non trovino giustificazione e che siano frutto di speculazione generata dalla mancata vigilanza ed errori di programmazione e commercializzazione della filiera. Ciò premesso, considerato che la falanghina è l’ultimo baluardo contro la distruzione completa dell’economia del territorio, si invita il Consorzio ad adempiere ai propri doveri vigilando sui mercati, affinché le speculazioni in atto vengano interrotte.

A noi operatori vitivinicoli, tale attività non risulta evidente, nonostante il Consorzio già da qualche anno abbia ricevuto l’incarico Ministeriale. Si ritiene che tale situazione sia estremamente dannosa per gli interessi diffusi, e rappresenti un danno enorme oltre che una beffa, anche in relazione alla implementazione dei controlli di filiera affidati all’ISMECERT. Tali controlli, molto onerosi per gli operatori, sono del tutto vanificati se non c’è una adeguata attività di vigilanza di esclusiva titolarità del Consorzio di Tutela. Paghiamo ancora una volta una tassa per un servizio non prestato. Si invita altresì il Consorzio ad organizzare, urgentemente, un tavolo di concertazione di tutti i produttori per stabilire i prezzi minimi di vendita, e porre fine all’azione di speculazione di mediatori e commercianti interni ed esterni al territorio della Falanghina del Sannio. Se non si avranno riscontri immediati, la presente vale come voto di sfiducia all’attività di tutto il Consiglio di Amministrazione del Consorzio, per cui vi invitiamo ad agire di conseguenza.

Foschini Flaviano, De Lucia Enrico, Amore Nicola, Ricciuti Raimondo, De Nunzio Giovanni, Pengue Mario, Di Bruno Falato Filomeno, Iacobucci Carlo, Iacobucci Armando, Foschini Luigi, Sebastianelli Angelo, Sebastianelli Silvio, Falato Carlo, Di Lonardo Carlo, Mancinelli Giovanni, Morone Umberto, Picone Giovanna, Borrelli Antonio, Colangelo Francesco, Corbo Angeloantonio, Faccioli Maria Paola, Iannella Mario, Fasulo Luisa, Ferrara Gianni, Sanzari Amelia, Pascale Ada, Venditti Nicola, Venditti Maria, De Lucia Cosimo, Falluto Sebastiano, Pacelli Maria, Foschini Michele, Foschini Pasqualino, Sanzari Sigismondo, Sebastianelli Silvio, Prete Filomena, Meoli Alessandro, Labagnara Milena, Sebastianelli Carlo, De Fortuna Roberto, Foschini Salvatore, Foschini Pietro.

segnalazione di Ludovico Prete

giovedì 3 settembre 2009

Tutto è bonsai

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Siamo verso la fine di questa torrida estate, ma l’autunno si prepara per essere più caldo che mai… Tutti i nodi vengono al pettine, anche qui in Valle telesina paghiamo lo scotto di politiche demenziali. Un paio di questioni su tutte:

  • La chiusura del P.O. di Cerreto Sannita costringerà una buona fetta di utenza del territorio ad avventure sanitarie con estenuanti migrazioni;
  • La protesta, di queste ore, dei precari della scuola saliti sul tetto che incarnano il disagio, la rabbia e la precarietà del mondo del lavoro in generale, e della scuola in particolare;

Come contorno parte oggi, l’ennesima festa UDEUR a Telese Terme, dicono gli esperti in versione bonsai… come a dire ‘ridotta’… come ridotti sono  i servizi sanitari essenziali di questo territorio e come ridotti sono i posti di lavoro. Mio dio per essere il 3 settembre l’inizio non è niente male … cosa mai ci dovrà capitare ancora?

mercoledì 2 settembre 2009

Maria SS. delle Grazie

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Domani 3 settembre, a partire dalle ore 16, davanti alle Terme di Telese, in occasione dell’arrivo del Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, alla Festa dell’Udeur, ci sarà il sit – in di protesta del Comitato.

La dimostrazione servirà a provare la valenza della nostra battaglia contro la chiusura del presidio sanitario di Cerreto, dinanzi alle telecamere e dinanzi all’autorevole Ministro del governo Berlusconi. La battaglia del Comitato Civico, è l’occasione di lotta contro la sciagurata ipotesi di azzeramento dell’Ospedale di Cerreto, risorsa pubblica sanitaria ed unico pronto soccorso della zona. Chiediamo a tutti coloro hanno la possibilità, di partecipare, perché sarà l’occasione per consegnare al Ministro Sacconi un documento sulle peculiarità del nostro territorio in campo sanitario e per difendere le ragioni della maggioranza dei cittadini delle nostre zone che non vogliono la chiusura del plesso assistenziale.

Cerreto Sannita, li 2 settembre 2009 Per il Comitato (Giuseppina Iannotti)

COMITATO CIVICO:“NO ALLA CHIUSURA DELL’OSPEDALE M. SS. DELLE GRAZIE di CERRETO SANNITA”avente lo scopo di tutelare l’interesse primario del diritto alla salute delle comunità interessate.Sede legale: Via Nicotera, 24 82032 CERRETO SANNITA – BN –Tel. / Fax 0824 861141 cell.+39 3290835638 e-mail: cerretochiude_no@yahoo.it

martedì 1 settembre 2009

Il tetto che scotta

3 bis Il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, accompagnato dagli assessori Annachiara Palmieri (politiche formative), Carlo Falato (politiche culturali), Giovanni Bozzi (Bilancio) e Carmine Valentino (attività produttive), ha testimoniato la solidarietà della Giunta e dell’intero Sannio nei confronti dei docenti precari in lotta per la conservazione del posto di lavoro recandosi oggi pomeriggio presso il presidio da loro impiantato davanti all’Ufficio Scolastico provinciale.

Il presidente e gli assessori sono saliti anche sul tetto dove sei docenti hanno deciso di mettere in atto una forma ancora più dura di protesta. Qui il presidente e gli assessori si sono resi personalmente conto del coraggio e della determinazione che i manifestanti mettono in mostra per la durezza della situazione: i precari sono afflitti da un sole implacabile che rende bollente il pavimento del tetto e quasi impossibile la permanenza.

Il presidente Cimitile, a nome personale e della Giunta, ha espresso l’auspicio che la protesta che è partita da Benevento per coinvolgere numerose altre città italiane, possa avere successo.

«Vengo dal ’68 – ha detto Cimitile ai precari – eppure mai avrei potuto pensare di dovermi confrontare con un attacco pesante e scandaloso quale quello che ormai da tempo viene perpetrato nei confronti del sistema formativo pubblico a tutti i livelli, a partire dalla Scuola primaria per finire all’Università. Lo Stato non riesce a garantire le condizioni per rendere competitiva a livello internazionale i nostri sistema formativo e ricerca scientifica ed allora attacca il livello più debole della catena, i precari, che non sono certamente colpevoli per la mancanza di questo o quel certificato o di questo o quel punteggio in una graduatoria della sopravvivenza. Voglio che sia chiaro a tutti – ha scandito Cimitile davanti ai taccuini dei giornalisti – che invece sono proprio i precari a garantire la sopravvivenza dell’intero sistema formativo italiano. Io sono Rettore Universitario, sono docente universitario e sono presidente degli Ingegneri informatici italiani - ha proseguito Cimitile -: posso dunque testimoniare senza tema di smentita che la ricerca scientifica nel bel Paese non la fanno i professori ordinari e nemmeno gli associati: il lavoro grosso lo fanno esclusivamente i precari».

Il presidente Cimitile ha quindi assicurato, parlando anche con rappresentanti del mondo sindacale presenti in piazza Gramazio a sostegno del presidio, di essere in costante contatto con la Giunta regionale e di auspicare segnali positivi da parte del Governo centrale per una via d’uscita a questa intollerabile situazione.

Risorse

Arrampichiamoci tutti

In questi giorni, la tranquilla vita beneventana, è scossa dalla protesta di  sei docenti sannite: Mariolina,  Silvana, Elvira,  Elisa,  Pina,  e Daniela… tutte insegnanti precarie che protestano contro i tagli di posti di lavoro nella scuola. ‘Accampate’ sul tetto  dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Benevento hanno dato vita a un'occupazione ad oltranza contro i tagli della riforma Gelmini. Circa 8.200 in Campania, 850 in provincia di Benevento. Il 40% dei tagli sull'organico docente si realizza  in quattro regioni: Campania, Puglia, Sicilia e Calabria. Era ben chiaro dalle tabelle allegate al decreto interministeriale sugli organici per l'anno scolastico 20009-2010 che lasciava prevedere  42.000 posti in meno decisi con la manovra Finanziaria da questo governo. La nostra  Associazione esprime la solidarietà  ai  precari della scuola che in questi giorni  protestano contro i tagli del Governo. La nostra solidarietà accomuna anche la condizione di precarietà di tanti altri lavoratori, in tutti i settori, che come loro rischiano di restare  senza lavoro.