sabato 3 settembre 2016

Un appello per salvare il centro storico



Mi rivolgo all’associazione “icoraggiosionlus “ con la speranza che la problematica che vado ad affrontare sia fatta propria e portata nelle sedi opportune. Il nostro centro storico, da diversi anni e per svariati motivi che non sto qui a elencare, ha perso la sua naturale funzione residenziale e si è lentamente svuotato. Questo fenomeno ha prodotto, nel tempo, un progressivo degrado del costruito che ha portato, negli ultimi anni, alla chiusura di numerose stradine, minacciate dal pericolo di crollo dei fabbricati.  L’impegno di più Amministrazioni Comunali sulla problematica del centro storico di Guardia Sanframondi ha prodotto numerosi interventi pubblici e soprattutto l’approvazione del Programma Integrato di Riqualificazione Urbanistica, edilizia e Ambientale, approvato con delibera regionale n. 312 del 22 febbraio 2008. Il programma Integrato di Guardia, persegue gli obiettivi della riqualificazione, del recupero e del riuso funzionale del tessuto edilizio attraverso interventi pubblici e privati. E’ dotato di una normativa, che disciplina l’attività urbanistica e le modalità esecutive degli interventi edilizi, urbani e ambientali, mirata alla conservazione dei caratteri costitutivi e identificativi del patrimonio edilizio esistente e alla regolamentazione della materia delle tecniche esecutive, delle tecnologie e dei materiali da costruzione impiegabili. Il P.I. contiene, inoltre, anche una scheda cromatica per la tinteggiatura delle facciate. Nelle previsioni del programma l’intervento pubblico rappresentava la parte di più facile realizzazione mentre quello privato era la vera e propria incognita del progetto. Così è stato, diversi interventi pubblici si sono o si stanno realizzando ma il privato è stato il grande assente. Ultimamente, però, qualcosa si è mosso grazie all’arrivo nella nostra comunità di diversi stranieri (americani, canadesi, ecc.) venuti ad acquistare fabbricati nel nostro centro storico.  Inizialmente sono stati acquistati fabbricati che richiedevano solo piccoli interventi di manutenzione (tinteggiature interne, sistemazioni di bagni, ecc.), mentre ultimamente, non essendoci più disponibilità di locali già pronti per essere abitati immediatamente, l’attenzione è rivolta anche a fabbricati che necessitano di manutenzione ordinaria e straordinaria. Gli interventi che si andranno a fare interesseranno, quindi, le facciate e le coperture nonché le strutture dei fabbricati con il pericolo che se i lavori saranno realizzati senza controlli inevitabilmente ci saranno abusi di ogni sorta che modificheranno i caratteri distintivi del centro storico. Per la verità, e questo mi ha spinto ha scrivere queste righe, il fenomeno è già in atto. Basta fare un giro per notare installazioni sui fronti degli edifici di qualsivoglia apparecchiatura impiantistica (caldaie, condizionatori, tubazioni, antenne) o comunque di elementi impattanti rispetto al carattere architettonico dell’edificio (nuove aperture di porte e finestre, smantellamento di coperture sostituite da terrazzi, tettoie, realizzazioni di bagni su balconi, sostituzione di elementi originari). Tutto questo avviene senza nessun controllo da parte degli organi preposti e addirittura in assenza di titoli edilizi autorizzativi (S.C.I.A. – D.I.A.- P.D.C. – Art. 6) in spregio a quanto contenuto nella normativa del Programma Integrato.  Si corra immediatamente ai ripari per evitare che il centro storico diventi il terreno di nessuno e si mettano in atto quelle misure (dalla divulgazione della normativa ai controlli) capaci di impedire la perpetrazione di abusi che rovinerebbero uno dei centri più belli della provincia di Benevento.
 La memoria storica di questa comunità esige rispetto.
Grazie per un vostro eventuale impegno
Gianni Falato

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